formula 1

Shanghai - Libere
Stroll guida la classifica

La Formula 1 è tornata in Cina. Sul bel circuito di Shanghai, che ha ospitato il Mondiale per 16 edizioni consecutive dal 200...

Leggi »
FIA Formula 3

Test a Montmelò - 6° turno
Fornaroli e Trident chiudono al comando

Massimo Costa - Dutch Photo La sessone finale dei test collettivi della Formula 3 a Montmelò si è conclusa con due piloti del...

Leggi »
Rally

Rally di Croazia – Shakedown
Ogier batte Evans nel duello Toyota

Michele Montesano Il Mondiale Rally torna in Europa, più precisamente sulle strade asfaltate della Croazia. I protagonisti de...

Leggi »
FIA Formula 3

Test a Montmelò - 5° turno
Boya ancora leader, doppietta Campos

Mari Boya si ripete e finisce al comando il quinto turno del terzo e ultimo giorno di test della Formula 3 a Montmelò. Per la...

Leggi »
formula 1

Due giorni con la Mercedes F1
Il debutto di Antonelli a Spielberg

E venne il gran giorno di Andrea Kimi Antonelli. Il bolognese, martedì e mercoledì ha saggiato per la prima volta una monopos...

Leggi »
FIA Formula 3

Test a Montmelò - 4° turno
Goethe per la doppietta Campos

Una giornata all'insegna del team Campos. Sul circuito spagnolo, il team di Valencia ha travolto tutti nella seconda...

Leggi »
2 Nov [23:37]

Austin - Il commento
Hamilton sempre più 'mondiale'

Per 36 giri hanno scherzato, dando a Williams e Red Bull l'illusione che il passo della F1W05 fosse, almeno sul Circuit of the Americas, non così irraggiungibile. Poi dal muretto deve essere arrivato il via libera e Lewis Hamilton e Nico Rosberg hanno iniziato a spingere davvero tornando su un livello prestazionale tutto loro, un iperuranio privato lontano almeno un secondo al giro dal passo dei comuni mortali.
La solita lotta in famiglia, insomma, in cui ad avere la meglio è stato ancora una volta (la quinta consecutiva) Lewis Hamilton. Rosberg, che ieri con la pole aveva chiarito di essere tutt'altro che sconfitto, oggi è sembrato poterla portare a casa almeno nella prima fase di gara, che lo ha visto gestire con autorevolezza sia la partenza che il successivo re-start dopo la Safety-Car, entrata in pista dopo un contatto tra Sergio Perez e Adrian Sutil, entrambi KO.

In testa anche dopo il primo pit-stop, effettuato al 15° passaggio, Nico ha però visto il suo vantaggio erodersi progressivamente dal ventesimo giro in poi, quando il compagno di squadra ha iniziato a mettere in atto un forcing forsennato: Hamilton ha infatti recuperato al tedesco due secondi di vantaggio in appena un paio di tornate e alla 24esima, dopo essersi portato in scia a Rosberg sul lungo rettilineo che segue il tornantino, lo ha passato con una staccata iper-aggressiva alla curva 12, accompagnandolo poi oltre il cordolo. Le speranze di successo del figlio di Keke sono in pratica finite lì perché nella tiratissima battaglia sul filo dei decimi che ha caratterizzato l'ultimo terzo di gara Lewis ha risposto colpo su colpo, tagliando il traguardo con oltre quattro secondi di vantaggio.

Il dominio Mercedes non è stato comunque sinonimo di gara noiosa: alle spalle delle due frecce d'argento, infatti, a dare spettacolo ci ha pensato Daniel Ricciardo. Una pista "di motore" come il COTA non sembrava l'ideale per la sua Red Bull ma dopo un via tutt'altro che esaltante, in cui è stato passato da Fernando Alonso e Kevin Magnussen, l'australiano ha dimostrato ancora una volta di essere dotato di quel talento che può fare la differenza. Daniel si è infatti ripreso le due posizioni perse quasi immediatamente (al primo giro su Magnussen, dopo la ripartenza del quinto giro su Alonso) e ha poi ingaggiato un duello a distanza con le Williams di Felipe Massa e Valtteri Bottas, favorite sulla carta. I momenti chiave della gara di Ricciardo sono state le soste ai box: nella prima, al quindicesimo giro, l'australiano è riuscito infatti a inserirsi tra Massa e Bottas e a resistere al ritorno di quest'ultimo nonostante montasse gomme medie, contro le soft del finlandese. Una seconda sosta anticipata dal team Red Bull, con un giro di rientro "monstre" da parte di Daniel, gli ha poi permesso al 33° passaggio di sopravanzare anche Massa, prendendosi una terza piazza che non ha mollato fino alla bandiera a scacchi.

Per il team di Grove, che dopo il passo mostrato in qualifica e nelle prime fasi di gara puntava con fiducia al podio, è arrivata quindi un'amara delusione, mitigata in parte dalla buona prestazione di un Massa che ha dimostrato ancora una volta che nelle sue giornate migliori è ancora all'altezza dei migliori sulla piazza.
Gara tutta di carattere anche da parte di Fernando Alonso: se si giudicasse la Ferrari da quel che ha fatto Raikkonen, ancora una volta abulico e tredicesimo al traguardo, il sesto posto conquistato dall'asturiano potrebbe infatti assurgere a impresa eroica. Alla fine, pur non scevro da sbavature, Alonso ha vinto i duelli con Jenson Button, Kevin Magnussen e ha tenuto a bada il ritorno finale di Sebastian Vettel, velocissimo con l'ultimo treno di soft nuove.

Quello del tedesco è stato un GP degli USA a due volti: partito dai box per essere ricorso alla sesta power unit, il pilota Red Bull è stato autore di una prima parte di gara lentissima a causa di un treno di Pirelli medie con cui la sua RB10 non riusciva a trovare grip. Lontano anni luce dal passo giusto, Vettel ha ricominciato a girare su un passo decente dopo il terzo pit-stop della sua gara (ne aveva già fatti due sotto Safety-Car) e poi ha dato spettacolo negli ultimissimi minuti. Rientrato ai box per un ennesimo cambio gomme a sette giri dalla fine, Sebastian ha infatti sfruttato le sue soft nuove di zecca per passare nell'ordine Raikkonen, Romain Grosjean, Button, Pastor Maldonado, Jean-Eric Vergne e Magnussen. Alla fine ha chiuso settimo, un risultato che senza gli inconvenienti di inizio gara avrebbe potuto essere decisamente migliore.

Una menzione la merita anche Vergne, che ha sfruttato al massimo la sua STR9 chiudendo abbondantemente davanti al compagno Daniil Kvyat, aggressivo ma falloso. Bellissimo, anche se al limite con le due vetture che sono entrate in contatto, il sorpasso effettuato dal francese alla Curva 1 ai danni di Grosjean, arrivato al 51° giro dopo una staccata profondissima. Il nono posto finale è il giusto premio, oltre che un risultato notevole considerando che Vergne partiva dalla nona fila.

Photo 4

Domenica 2 novembre 2014, gara

1 - Lewis Hamilton (Mercedes W05) - 56 giri
2 - Nico Rosberg (Mercedes W05) - 4"314
3 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) - 25"560
4 - Felipe Massa (Williams FW36-Mercedes) - 26"924
5 - Valtteri Bottas (Williams FW36-Mercedes) - 30"992
6 - Fernando Alonso (Ferrari F14-T) - 1'35"231
7 - Sebastian Vettel (Red Bull RB10-Renault) - 1'35"734
8 - Kevin Magnussen (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1'40"682
9 - Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR9-Renault) - 1'43"863
10 - Pastor Maldonado (Lotus E22-Renault) - 1'47"870
11 - Romain Grosjean (Lotus E22-Renault) - 1 giro
12 - Jenson Button (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1 giro
13 - Kimi Raikkonen (Ferrari F14-T) - 1 giro
14 - Esteban Gutierrez (Sauber C33-Ferrari) - 1 giro
15 - Daniil Kvyat (Toro Rosso STR9-Renault) - 1 giro

Ritirati
16° giro - Nico Hulkenberg
2° giro - Sergio Perez
1° giro - Adrian Sutil

Giro più veloce: Sebastian Vettel - 1'41"379

Il campionato piloti
1. Hamilton 316; 2. Rosberg 292; 3. Ricciardo 214; 4. Bottas 155; 5. Vettel 149; 6. Alonso 149; 7. Button 94; 8. Massa 83; 9. Hulkenberg 76; 10. Magnussen 53; 11. Perez 47; 12. Raikkonen 47; 13. Vergne 23; 14. Grosjean 8; 15. Kvyat 8; 16. Bianchi 2; 17. Maldonado 1.

Il campionato costruttori
1. Mercedes 608; 2. Red Bull-Renault 363; 3. Williams-Mercedes 238; 4. Ferrari 196; 5. McLaren-Mercedes 147; 6. Force India-Mercedes 123; 7. Toro Rosso-Renault 31; 8. Lotus-Renault 9; 9. Marussia-Ferrari 2