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7 Giu [15:28]

Hamilton alza la voce:
"Vogliamo una F1 più difficile"

Massimo Costa

Negli ultimi anni abbiamo ascoltato diversi piloti di spicco, da Fernando Alonso a Sebastian Vettel, da Nico Rosberg a Mark Webber fino a Lewis Hamilton, lamentarsi per via di monoposto troppo facili da guidare, con troppa elettronica, col DRS ritenuto un obbrobrio e via dicendo. L'arrivo delle power unit (per stare al passo con i tempi...) non ha fatto che peggiorare la situazione per non parlare delle gomme Pirelli che costringono i piloti a impostare gare in stile Endurance.

Tutti questi accorgimenti tecnici sono stati fatti e voluti dalla FIA che ha sempre pensato, con le tali interventi, di abbellire lo spettacolo. Ci hanno provato, ma l'intento spesso è stato negativo. Chi auspica un ritorno al passato spesso non sa quel che dice, basta andare a rivedersi i Gran Premi degli anni Settanta e Ottanta per comprendere che in F.1 non si possono pretendere che tutte le gare in calendario siano una battaglia continua per la lotta per la vittoria. Ricordiamo corse di una noia indescrivibile, il terzo classificato a 1 giro eccetera. I team dominanti ci sono sempre stati, chi azzecca il progetto della monoposto, il motore, vince. Ed è giusto così, la F1 non deve scadere in quelle diavolerie del Balance of Performance in voga nel GT o nel Turismo, dove è necessario accontentare più o meno tutti i costruttori presenti affinché portino in azienda una coppa.

A ricordare che la F1 non è un giocattolino per tutti ci ha pensato nuovamente Hamilton, che a Montreal è stato stuzzicato dai colleghi sugli attuali e futuri regolamenti. La ricetta del pilota Mercedes è semplice: servono monoposto dure da guidare, che sfianchino il pilota. Hamilton deve aver pensato a Nikita Mazepin che, nei test recenti a Montmelò, salito sulla sua vettura è stato il più veloce. Il russo fatica in F2, poi sale sulla W10 e fa il fenomeno? No, qualcosa non va. Ecco quel che ha detto Lewis:

«Gli ultimi 12 anni non hanno portato a nulla. Si è cercato di favorire i sorpassi, di contenere i costi. E il risultato è che la lotta per il campionato è sempre fra le stesse scuderie. Ci sono gli anni della Ferrari, quelli della McLaren e adesso quelli della Mercedes. Dobbiamo pensare ai tifosi, che vogliono essere intrattenuti e sono la ragione principale per cui siamo qui. Se dovessi scegliere, nel 2021 riporterei il motore aspirato V12, il cambio manuale e abolirei le vie di fuga enormi e il servosterzo".

Hamilton ha proseguito: "Una corsa dovrebbe essere fisicamente molto più dura, come una maratona. Dopo un gran premio, esco dall’abitacolo e sarei pronto a farne almeno altri due. Questo è uno sport da uomini e invece i ragazzini arrivano e si adattano rapidamente. Tutti noi piloti siamo uniti per la prima volta, siamo quelli che conoscono perfettamente i problemi, ma non veniamo mai interpellati. E sfortunatamente le decisioni le prende chi ha i soldi e il potere». Saranno ascoltati i piloti? Difficile, ma il sasso è stato lanciato, speriamo che qualcuno lo raccolga. Ross Brawn non è lontano dai pensieri articolati di Hamilton, non resta che attendere...