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30 Ott [10:08]

Montoya lancia l'allarme
"Kartisti scorretti, bisogna prevenire"

Massimo Costa - Photo 4

Ricordate Juan Pablo Montoya? 94 Gran Premi di F.1 tra il 2001 e il 2006, sette vittorie, quattordici pole, era l'anti Michael Schumacher per eccellenza. Il colombiano, oggi 41enne, arrivò nel mondiale da dominatore della CART e con la Williams esaltò critica e pubblico per diversi anni. Poi, il passaggio alla McLaren, il pessimo rapporto con Ron Dennis, il declino e il ritorno negli USA. Montoya però, è rimasto legato alla F.1 e ha fatto visita al circus a Città del Messico mostrando di conoscere ampiamente l'attuale situazione e sottolineando con intelligenza alla Gazzetta dello Sport alcuni aspetti, soprattutto per quanto riguarda le penalità spesso teatro di discussioni e le scorrettezze dei giovani kartisti che possono avere gravi ripercussioni sul mondo delle formule. Gli è bastato essere presente, per seguire il figlio, a una gara internazionale della categoria ROK per rimanere sbalordito:

"È giusto che le scorrettezze vengano punite, ma bisogna bilanciare le penalità affinché i piloti non siano dissuasi dall'attaccare. L'altra settimana ero in Italia (Lonato, ndr) con mio figlio che corre in kart, e sono rimasto colpito dall'aggressività dei ragazzini che fanno manovre pericolose anche sui rettilinei. Se salgono in F.3 o in altre categorie pensando che tutto è permesso, avremo in giro piloti matti. Quindi è necessario dare un buon esempio ai giovani".

Montoya ha poi parlato delle eccessive vie di fuga in asfalto che portano i piloti spesso oltre i limiti della pista scatenando polemiche e penalità: "Penso che basterebbe una superficie scivolosa all'esterno delle curve, in modo che chi finisce lungo si gira e perde tempo. Una volta c'era la ghiaia o potevi sbattere. Oggi se vai dritto in una curva sai che puoi rientrare in quella successiva e il rischio è molto ridotto".

Infine un appunto su Max Verstappen e su chi sono i migliori combattenti del mondiale: "L'olandese ha fatto un paio di errori, ma è normale alla sua età. È capitato a tutti all'inizio. Sta cercando di farsi largo in F.1 e non c'è da meravigliarsi se qualche volta ha esagerato anche se alla lunga non va bene. Però, non paragonerei il suo debutto al mio. Oggi i combattenti in F.1 sono Alonso, che ha uno stile similie al mio, e Vettel. Sono loro i due piloti più aggressivi".