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12 Apr [10:35]

Shanghai - Hamilton torna padrone
ma Vettel coglie il podio: la Ferrari c'è

Stefano Semeraro

Dopo l'«insubordinazione» malese di Sebastian Vettel e della Ferrari, a Shanghai il sergente di ferro – anzi, d'argento - Lewis Hamilton ha rimesso le cose a posto, almeno dal punto di vista Mercedes. Una gara dominata dall'inizio alla fine, il 35° alloro in carriera per l'inglese che si porta così a 5 GP di distanza da Vettel, e chiusa con l'ennesima doppietta made in Stoccarda davanti al compagno di casa Nico Rosberg. Ma la Ferrari c'è.

Vettel sale per la terza volta consecutiva sul podio, lasciandosi nettamente alle spalle le Williams senza mai farsi staccare dalle due frecce d'argento, incalzato nel finale da un Raikkonen, già autore di una partenza folgorante e tutt'altro che rassegnato a recitare da scudiero. Un collettivo rosso, insomma, non solo l'acuto del solista Seb. Il tema della stagione insomma pare impostato: Mercedes al comando, ma Ferrari scatenate all'inseguimento.

«Mi fa piacere per Kimi», ha confermato Maurizio Arrivabene. «Questa non era una pista facile per noi, vuol dire che ci siamo, e con Raikkonen lì davanti è ancora più bello. Ci rivediamo in Bahrain...». Propositi battaglieri anche se l'Hamilton visto oggi ha davvero lasciato le briciole agli avversari, cedendo il comando solo al momento della seconda sosta, fra il 34° e il 35° giro, quando in testa è finito lo scatenato Raikkonen seguito da Vettel. Lewis però - entrato per primo ai box mentre Rosberg si lamentava del degrado gomme - è ripartito come un siluro, staccando temponi irraggiungibili per chiunque. Un po' più di problemi per la Ferrari invece nel passaggio dalle “morbide” alle “medie”, con sollievo di Rosberg – frustrato ma rassegnato dall'ennesima lezione rimediata dal compagno - che ha potuto assicurarsi il secondo posto.

Alla fine, con Kimi più veloce in pista del compagno, si è anche pensato ad un possibile duello fra le due Ferrari per il 3° posto. Ma la safety car entrata a due giri dal termine a causa del guaio meccanico della Toro Rosso di Verstappen bloccata sul rettilineo (con relativo imbarazzo dei commissari di gara cinesi che hanno faticato a rimuoverla) ha congelato le posizioni nel finale.
Sul podio, intervistato dal leggendario Edwin Moses, Hamilton ha confermato che un trionfo così netto è dovuto anche dai miglioramenti nella gestione delle gomme, uno dei pochi lati deboli evidenziati dalle Mercedes a Sepang.

Dietro i quattro protagonisti assoluti, le Williams di Felipe Massa e Valtteri Bottas, staccate di un minuto: al momento non sembrano potersi inserire al vertice come si pensava a inizio stagione. La Lotus ha agguantato i primi punti del 2015 con Romain Grosjean, 7°, mentre il suo compagno di squadra Pastor Maldonado è stata una delle attrazioni, in negativo, della giornata. Prima sbagliando l'ingresso in pit-lane al momento della prima sosta, poi girandosi nel tentativo di recuperare, e infine inserendosi in una lunga lotta a tre da brividi con Button e Alonso, conclusa peraltro da una toccatina di Button che ha mandato di nuovo fuori pista il venezuelano, nell'occasione apparso incolpevole.

Le McLaren hanno terminato tutte e due la gara, è è la prima volta in questa stagione, ma con il malinconico 12° e 13° posto di Fernando Alonso (davvero non ha rimpianti per aver lasciato Maranello?) e dello stesso Jenson Button, doppiati già al 45° giro anche dalle Rosse, mentre per la Red Bull è notte profonda. Daniel Ricciardo dopo una partenza pessima (si è inserito l'antistallo e si è visto sfilare da una marea di avversari) ha sudato sette camicie battagliando in maniera anche spettacolare con Felipe Nasr e Marcus Ericsson, risalendo dalla 17a alla nona posizione, Daniil Kvyat si è dovuto fermare presto con il motore arrosto.

Peccato per Max Verstappen, autore ancora volta di una bella gara con la sua Toro Rosso mentre era in lotta per l'ottavo posto, un ingenuo testacoda e guai al cambio hanno rovinato invece la giornata del suo compagno Carlos Sainz (14°). Per la Force India 11° posto di Sergio Perez mentre Nico Hulkenberg si è ritirato nei primi giri anche lui per un problema al cambio.

Domenica 12 aprile 2015, gara

1 - Lewis Hamilton (Mercedes W06) - 56 giri 1.39’42”008
2 - Nico Rosberg (Mercedes W06) - 0”714
3 - Sebastian Vettel (Ferrari SF15-T) - 2”988
4 - Kimi Raikkonen (Ferrari SF15-T) - 3”835
5 - Felipe Massa (Williams FW37-Mercedes) - 8”544
6 - Valtteri Bottas (Williams FW37-Mercedes) - 9”885
7 - Romain Grosjean (Lotus E23-Mercedes) - 19”008
8 - Felipe Nasr (Sauber C34-Ferrari) - 22”625
9 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB11-Renault) - 32”117
10 - Marcus Ericsson (Sauber C34-Ferrari) - 1 giro
11 - Sergio Perez (Force India VJM08-Mercedes) - 1 giro
12 - Fernando Alonso (McLaren MP4/30-Honda) - 1 giro
13 - Carlos Sainz (Toro Rosso STR10-Renault) - 1 giro
14 - Jenson Button (McLaren MP4/30-Honda) - 1 giro
15 - Will Stevens (Manor-Ferrari) - 2 giri
16 - Roberto Merhi (Manor-Ferrari) - 2 giri
17 - Max Verstappen (Toro Rosso STR10-Renault) - 4 giri

Ritirati

Pastor Maldonado (Lotus E23-Mercedes)
Daniil Kvyat (Red Bull RB11-Renault)
Nico Hulkenberg (Force India VJM08-Mercedes)

Il campionato piloti
1.Hamilton 68; 2.Vettel 55; 3.Rosberg 51; 4.Massa 30; 5.Raikkonen 24; 6.Bottas 18; 7.Nasr 14, 8.Ricciardo 11; 9.Hulkenberg, Verstappen, Sainz, Grosjean 6; 13.Ericsson 5; 14. Kvyat 2; 15.Perez 1.

Il campionato costruttori
1.Mercedes 119; 2.Ferrari 79; 3.Williams-Mercedes 48; 4.Sauber-Ferrari 19; 5.Red Bull-Renault 13; 6.Toro Rosso-Renault 12; 7.Force India-Mercedes 7; 8.Lotus 6.