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3 Lug [16:20]

Spielberg - Finale da brivido
Hamilton manda in tilt Rosberg

Massimo Costa

È finita come Toto Wolff non voleva, ma sospettava. È finita come gli appassionati di tutto il mondo speravano. Contatto e polemiche tra i due primi attori del mondiale, Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Un po' di pepe sul campionato non fa mai male. Un Gran Premio bellissimo si è deciso all'ultimissimo giro come non accadeva da tempo. Rosberg al comando dal 26° passaggio, quando la gomma posteriore sinistra di Sebastian Vettel è esplosa, era avviato alla seconda vittoria consecutiva dopo quella di Baku.

Ma dietro di lui rinveniva fortissimo Hamilton. Al penultimo giro, il campione del mondo ha rifiatato allontanandosi dal compagno di squadra, poi cominciato l'ultimo giro di orologio è tornato a spingere fortissimo. Presa la scia del tedesco nel rettifilo che segue la prima curva, Hamilton si è spostato a sinistra per tentare il sorpasso all'esterno a Rosberg alla curva due. Nico ha pensato bene di "fingere" un lungo (Wolff ha parlato di problemi ai freni, in realtà non credendovi molto) non provando minimamente a sterzare. Cosa che ha fatto soltanto al limite finale per impostare la curva e in quel momento Hamilton a sua volta ha girato il volante a destra entrando in contatto con il rivale.

Andato largo nella via di fuga, Hamilton ha proseguito forte mentre Rosberg perdeva l'ala anteriore tra mille scintille, costretto a rallentare tantissimo e venendo superato di slancio da Max Verstappen e Kimi Raikkonen. È così che è finita, con Rosberg goffo e confuso nel suo tentativo di respingere Hamilton senza pensare a lungo termine, ovvero ai punti da incassare per il campionato. E Lewis bello sorridente per la 46esima vittoria che lo porta ad appena 11 punti dal tedesco. Un Rosberg che quando c'è da duellare finisce spesso in affanno, vedi Montreal con Verstappen, per esempio.

Rimane il fatto che Wolff ha dato subito la colpa a Rosberg, e non poteva essere diversamente, salvo poi tentare una retromarcia adducendo problemi ai freni sulla W07 "perdente". Se da un lato ringraziamo Wolff che non intima ordini di squadra ai suoi piloti offrendo così spettacolo puro agli appassionati, è anche vero che ogni volta che Rosberg e Hamilton sono in bagarre finisce a cazzotti. E questo alla lunga per la Mercedes può divenire inaccettabile.

Certo, finché la Ferrari continua a gettare alle ortiche punti e possibilità di rimonta, in Mercedes possono anche permetterselo. Sebastian Vettel ha ritardato il cambio gomme. Partito con la super soft usata, al 26° giro è rimasto l'unico a non avere imboccato la corsia box. Come a Spa lo scorso anno, improvvisamente nel rettifilo davanti ai box, la Pirelli posteriore sinistra è esplosa spedendo in un pericoloso testacoda a 300 orari Vettel. Il quale, proprio come accadde in Belgio, ha voluto precisare che non c'era stato alcun segnale di cedimento, alcun calo nelle prestazioni. E certamente è così, ma considerati i precedenti, considerato che nessun altro pilota aveva osato spingersi a percorrere così tanti giri con quella gomma, perché rischiare? Perché giocare la carta dei disperati? È questa la Ferrari di oggi, un team costretto a tentare strategie da ultima spiaggia? Maurizio Arrivabene da buon italiano ha chiamato in causa la sfortuna. Convinto lui...

È andata meglio a Kimi Raikkonen che ha svolto in maniera ammirevole il suo lavoro. Per lui nessun azzardo, il pit-stop è arrivato pochi giri prima di Vettel, forse quel tanto che è bastato a proseguire il Gran Premio. Nel finale il suo recupero è stato eccezionale. Prima ha raggiunto e superato Daniel Ricciardo, poi si è lanciato alla caccia di Verstappen, raggiungendolo soltanto negli ultimissimi chilometri e non potendo imbastire alcun tentativo di sorpasso anche per la gialla alla curva 3 accesasi per l'uscita di Sergio Perez. Raikkonen è ora terzo in campionato con gli stessi punti di Vettel, 96.

Eccellente la corsa di Verstappen, combattivo dal primo all'ultimo giro. L'olandese era in modalità Montmelò. Non ha sbagliato nulla, si è liberato in fretta di Ricciardo, quando si è trovato primo per i pit-stop altrui (lui ne ha fatto uno solo e per 56 giri ha viaggiato con gomma soft riuscendo a mantenere prestazioni elevate fino al traguardo) si è difeso da Rosberg e Hamilton rendendogli la vita complicata. Notevole. Poi, la difesa su Raikkonen, proprio come in Spagna. Il secondo posto è un giusto regalo all'abnegazione di Verstappen.

Quinta posizione per Ricciardo, apparso un gradino sotto ai suoi standard abituali. Chiamato a un pit-stop finale, ha superato un incredibile Jenson Button. Dopo una gran qualifica, l'inglese della claudicante McLaren-Honda ha avuto il coraggio di portarsi in seconda posizione al via. Ha retto il confronto per diversi giri, è rimasto lì con la cocciutaggine di chi si era messo in testa che in Austria doveva saltare fuori qualcosa di buono. Alla fine ha concluso sesto che è un risultato fantastico per se stesso, per il team Woking e per la Honda.

Mai in partita Fernando Alonso. Persosi nel criticare il team McLaren dopo la qualifica che lo ha visto strabattuto rispetto a Button, lo spagnolo non è mai stato ficcante durante la corsa, distante anni luce dalle prestazioni del compagno di squadra. E alla fine si è pure ritirato. Festa grande nel team Haas per il ritorno in zona punti con il settimo posto di un ottimo Romain Grosjean, ultimamente sottotono in qualifica rispetto al compagno Esteban Gutierrez che ha chiuso undicesimo.

Soddisfazione anche in Toro Rosso per l'ottava posizione di Carlos Sainz, penalizzato in qualifica da un problema tecnico. Lo spagnolo ha lottato giro dopo giro conquistando con grinta quattro punti. Tristezza invece, per Daniil Kvyat subito ritirato. Dietro di lui, una sconcertante Williams, nona con Valtteri Bottas (Felipe Massa ritirato dopo essere partito dai box), e un Pascal Wehrlein da leggenda con la Manor-Mercedes. Il tedesco ha fatto qualcosa di incredibile questo fine settimana. Ultimo dopo la seconda safety-car, ha dato vita a una serie di sorpassi che lo hanno infilato al decimo posto, un punto d'oro per la Manor. Non pervenute Renault e Sauber nonostante l'impegno dei loro piloti.

Domenica 3 luglio 2016, gara

1 - Lewis Hamilton (Mercedes W07) - 71 giri
2 - Max Verstappen (Red Bull RB12-Tag Renault) - 5"719
3 - Kimi Raikkonen (Ferrari SF16-H) - 6"024
4 - Nico Rosberg (Mercedes W07) - 16"710
5 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB12-Tag Renault) - 30"981
6 - Jenson Button (McLaren MP4/31-Honda) - 37"706
7 - Romain Grosjean (Haas VF16-Ferrari) - 44"668
8 - Carlos Sainz (Toro Rosso STR11-Ferrari) - 47"400
9 - Valtteri Bottas (Williams FW38-Mercedes) - 1 giro
10 - Pascal Wehrlein (Manor MRT05-Mercedes) - 1 giro
11 - Esteban Gutierrez (Haas VF16-Ferrari) - 1 giro
12 - Jolyon Palmer (Renault R16) - 1 giro
13 - Felipe Nasr (Sauber C35-Ferrari) - 1 giro
14 - Kevin Magnussen (Renault R16) - 1 giro
15 - Marcus Ericsson (Sauber C35-Ferrari) - 1 giro
16 - Rio Haryanto (Manor MRT05-Mercedes) - 1 giro

Ritirati
Sergio Perez
Fernando Alonso
Nico Hulkenberg
Felipe Massa
Sebastian Vettel
Daniil Kvyat

Il campionato piloti
1.Rosberg 153; 2.Hamilton 142; 3.Vettel, Raikkonen 96; 5.Ricciardo 88; 6.Verstappen 72; 7.Bottas 54; 8.Perez 39; 9.Massa 38; 10.Grosjean 28; 11.Kvyat, Sainz 22; 13.Hulkenberg 20; 14.Alonso 18; 15.Button 13; 16.Magnussen 6; 17.Wehrlein, Vandoorne 1.

Il campionato costruttori
1.Mercedes 295; 2.Ferrari 192; 3.Red Bull-Tag Renault 168; 4.Williams-Mercedes 92; 5.Force India-Mercedes 59; 7.Toro Rosso-Ferrari 36; 7.McLaren-Honda 32; 8.Haas-Ferrari 28; 9.Renault 6; 10.Manor-Mercedes 1.