Background Image
Previous Page  5 / 30 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 5 / 30 Next Page
Page Background

Al team manager della Prema, Rene Rosin,

abbiamo chiesto un giudizio complessivo del

campionato 2014 e dei temi che ha proposto,

dalla vettura al format dei weekend.

Come giudica il primo anno della F.4 e le

prospettive della categoria?

«Per quanto riguarda la monoposto F.4,

è stato un programma fatto all'ultimo

minuto, voluto dalla FIA e realizzato in

maniera eccezionale dalla Tatuus, che ha

rispettanto standard di qualità e costi di

indubbio valore. Poche categorie

addestrative riescono a raggiungerli.

E' una macchina molto propedeutica.

La FIA aveva richiesto parametri

aerodinamici e di sicurezza molto stretti,

quindi è inevitabilmente una vettura grossa e

pesante, ma ha fornito l'occasione a molti

piloti di fare l'ingresso nel mondo delle

formule. Penso ad esempio a Lance Stroll,

che è poi passato in F.3 senza trovare

nessuna difficoltà di adattamento,

monoposto che è molto più potente.

E questo sicuramente è merito

del lavoro fatto dalla Tatuus»

La Tatuus F.4 si è adattata bene anche

alle gomme Pirelli?

«Sì ed è stata una novità, perché Pirelli da

tempo era fuori dall' automobilismo

cosiddetto minore, propedeutico, ma ha

realizzato una gomma che permette di

imparare, che dura nel lungo periodo ed è

costante. Non a caso è stata scelta anche in

Germania, come il telaio Tatuus, per la F.4

locale».

E' possibile paragonare la Tatuus di F.

Renault a quella di F.4?

«I principi sono gli stessi. Il motore Renault e

il motore Abarth sono diversi, ovviamente,

poi la Renault richiede una guida differente

che non sempre si adatta alla F.3: si muove

molto nel posteriore, è instabile in frenata.

Anche la F.Renault è un'ottima vettura, ma è

una monoposto che la Tatuus ha derivato da

una vecchia meccanica».

Che cosa pensa dei weekend con tre

gare?

«La Fia ha copiato quanto fatto in F.3.

Personalmente sono favorevole alle tre gare

nel weekend, perché consentono

ai piloti di fare molta strada. Sono invece

contrario alla griglia invertita: capisco le

esigenze di chi non è nelle prime file, ma

non mi piace come valore formativo. Inoltre,

essendo la F.4 pensata per chi esce dal

karting, non farei le qualifiche vicine, ma

staccate: per esperienza personale so che a

quell'età se uno sbaglia nella prima qualifica,

al 99 per cento sbaglia anche nella seconda.

E' il motivo per cui anche la F.3 ha cambiato.

Non siamo in GP2 e GP3, qui si parla di

15enni che devono imparare e che sono

naturalmente più propensi all'errore».

Introdurrebbe qualche gara all'estero?

«No, il campionato deve rimanere

prettamente nazionale, visto che è

frequentato da 15enni. Poi, se un team ha la

possibilità di fare qualche gare all'estero,

perché no? Ovviamente più simile è la

macchina è meglio è, vedi la serie tedesca

che offre gare su circuiti importanti come

Spa, Nurburgring e Hockenheim.

Non deve comunque diventare un

campionato europeo. I costi devono essere

calmierati, ma i test devono essere liberi,

altrimenti c'è sempre chi cerca di sfuggire in

qualche modo alle limitazioni e

inevitabilmente nascono problemi e

discussioni. In una categoria propedeutica fra

l'altro il ragazzo deve poter girare il più

possibile».

Qual è il suo parere su un pilota di cui si

parla molto come Lance Stroll?

«Stroll ha iniziato a girare con noi l'anno

scorso, in occasione di alcuni test di

F.Renault, quando aveva appena compiuto 15

anni, poi è partita la F.4. Ha fatto con noi le

Florida Winter Series, dove combatteva con

piloti più esperti di lui come Fuoco,

Marciello, Verstappen, e subito ha raggiunto

prestazioni di assoluto valore.

E' un ragazzo molto competitivo, per lui è

fondamentale essere stimolato. Ha doti

importanti, e un passato kartistico che lo

testimonia. E' in crescita, non è certo ancora

arrivato, e la F.3 gli servirà come

apprendistato.

Rosin:

“Bene le tre gare,

no alle qualificazioni

con la griglia invertita”

5