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Massimo Costa
Una spruzzata d’acqua a tutti quelli che lo avevano incenerito. Che si
divertivano a chiamarlo Lalli, suo cognome di battesimo, e non Sen-
na, quello della mamma, sorella di Ayrton. Il Bruno che non ti aspet-
ti lo si è visto nel momento più difficile di questo avvio di campiona-
to. Un Gran Premio a prova di nervi nel quale commettere un erro-
re, come ha detto Fernando Alonso, era cosa facilissima. Ma Senna
ha fatto tutto bene ed ha portato la Williams-Renault in una inspe-
rata sesta posizione: “E’ in giornate come queste che devi dimostra-
re quello che sai fare in condizioni di guida difficili”, ha detto non sen-
za orgoglio il brasiliano. “Sapevo che dovevo attaccare dopo la ripar-
tenza e così mi sono comportato. Non dovevo commettere errori e
non ho sbagliato nulla nonostante fosse molto facile finire fuori per
una sciocchezza”. Senna ha recuperato quel sesto posto che apparte-
neva a Pastor Maldonado in Australia, poi gettato contro un muro
all’ultimo giro. E’ unaWilliams che funziona, c’è pocoda fare, e avreb-
be visto anche il venezuelano in zona punti (decimo) se il motore non
lo avesse tradito proprio nel finale.
Ma c’è un altro pilota che è uscito dall’abitacolo incredulo per l’im-
presa compiuta: Jean-Eric Vergne. Al suo secondo GP della vita, il
francese della Toro Rosso ha lasciato tutti a bocca aperta tagliando il
traguardo all’ottavo posto, stretto tra le due Force India di Paul Di
Resta e Nico Hulkenberg. Vergne ha azzeccato ogni cambio gomma
e da diciottesimo ha guadagnato dieci posizioni. Per la Toro Rosso
ancora punti dopo la nona posizione di Daniel Ricciardo in Austra-
lia, questa volta dodicesimo
SENNA E VERGNE
CHE MERAVIGLIE