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PRODOTTO
LOTUS EVORA S
Marco Marelli
Non è una novità: la Lotus è la Ferrari del
Regno Unito perché sposò le competizioni
a una piccola produzione fino al 1982 quan-
do morì il suo fondatore.
Le Lotus da corsa hanno vinto di tutto:
Campionati di F.1 e 500 miglia di Indiana-
polis con piloti famosi come Rindt, Clark,
Andretti.
Le Lotus stradali sono passate alla storia per
le loro caratteristiche di leggerezza e sem-
plicità che permettevano con pochi cavalli
incredibili prestazioni.
Dopo la morte del fondatore, Colin Chap-
man, la Casa inglese entrò nella galassia
GM, venne acquisita da un italiano, Artioli
e poi passò alla Malese Proton nel 1996.
Recentemente i malesi hanno cambiato la
squadra di comando.
Il numero 1 è Dany Bahar ex Ferrari e Red
Bull. Wolf Zimmerman è il direttore tecni-
co, tedesco, ex Mercedes AMG. Donato
Coco è il designer, italiano di Foggia, ex Fer-
rari e PSA.
Il modello più recente è la Evora 3.5 V6 S
2.2 proposta a 79.250 euro. E’ la Lotus più
moderna oggi in vendita. Sul mercato è arri-
vata nel 2009. La versione S ha debuttato lo
scorso anno al salone di Parigi.
E’ una sportiva lunga come la Porsche Box-
ster, larga come la 911 e bassa quasi quan-
to una Ferrari 458 Italia (434 cm X 185 x
122).
La Lotus Evora può essere a due posti o
riprendere un concetto caro alla Lotus:
quello della 2+2. I due seggiolini posteriori
sono utili per trasportare dei bambini o per
dare brevi passaggi. Difficile fare accettare
lunghi viaggi a degli adulti, anche se mai
dire mai, perché viaggiare in Lotus è
un’esperienza che vale qualche sacrificio. E
proprio con questa frase i fondatore spiega-
va la scelta dei posti 2+2. Un’altra frase cele-
bre di Chapman era: “tutto quello che non
c’è non pesa”. Con questa frase azzittiva i
denigratori sulla semplicità delle sue auto.
Perché meno peso significa più prestazioni.
La Evora è un’auto molto importante per
Lotus.
Infatti porta al debutto una base meccanica
che potrà servire per molti altri modelli
come una quattro porte, una spider…
Il telaio è moderno, in alluminio, e ha carat-
teristiche di rigidità esattamente doppie
rispetto a quello della sorella minore Elise.
Il motore ha voce roca al minimo poi men-
tre si viaggia perde un po’ di mordente alla
voce soundnonnella spinta. Grazie alla rigi-
dezza del telaio la tenuta di strada è davve-
ro incredibile complice il basso baricentro.
L’altezza della Evora è di soli 122 centime-
tri!
Inpoche parole è uno spassoda guidare per-
ché è rapidissima a seguire i comandi
impartiti con il volante. Il motore offre un
ottimo tiro con un allungo entusiasmante
grazie al compressore. Con il kit sport pack
attraverso un pulsante si libera lo scarico e
così il suono. Grazie alla rapidità dello ster-
zo e al ridotto rollio oltre alle gomme in
misura differente tra i due assali è facile far-
la sovrasterzare e controllare per un’agilità
sconosciuta a tutte le rivali. Certo non par-
te come le Lotus di una volta, perché il
motore proprio leggero non è, comun-
que...da soddisfazione. Notevoli anche i fre-
ni con pinze a quattro pistoni e dischi gene-
rosi (332 mm davanti). Parlare di comfort e
spazio su una Lotus è una eresia ma va
ugualmente detto che le sospensioni non
spaccano la schiena e addirittura nella tara-
tura sonomoltomeglio di quelle di altre vet-
ture decisamente più blasonate, anche ber-
line.
Di rivali dirette la Lotus non è. La filosofia
nel costruire auto essenziali non viene
seguita da nessun altro produttore di auto-
mobili e anche questo è un motivo di cui
vantarsi.