Pagina 7 - Italiaracing.net Magazine

Massimo Costa
Può sembrare strano, ma quelli che si sono
stupiti di più per il passaggio di Lewis
Hamilton alla Mercedes sono stati gli ingle-
si. Erano convinti che il campione del mon-
do 2008 non lasciasse la casa di chi lo ha
allevato e accudito fin da quando, bambino,
correva nel karting. E invece, è accaduto.
Hamilton ha voluto strappare il cordone
ombelicale che lo teneva stretto alla McLa-
ren e non va dimenticato che neanche tanto
tempo fa si era liberatodel padre che gli face-
vadamanager. Vuole camminare con lepro-
prie gambe l’inquieto Hamilton, vuole pro-
vare nuove esperienze. Come non capirlo. E’
dal 2007 che è con la McLaren, può capita-
re che a unpilota del suo livello servanonuo-
ve sfide, nuove avventure, nuove persone
con cui dialogare e rapportarsi all’interno di
un box. Non è stata una mera questione di
soldi, come hanno voluto sbrigativamente
spiegare alcuni. Anche perché alla fine, sem-
bra che la cifra offerta dalla Mercedes non
sia poi così diversa da quella della McLaren.
Dicono però, che Simon Fuller della XIX
Entertainment, la società che si occupa di
Hamilton, percepisce una percentuale non
sull’ingaggio che il pilota riceve, ma sugli
sponsor personali che vengono trovati. Con
laMcLaren, la tuta non può ospitare marchi
non aziendali, con la Mercedes sì. Ecco che
Fuller potrebbe aver spinto Hamilton a sce-
glere Ross Brawn anche per questo motivo.
Ma noi la vediamo più come una scelta asso-
lutamente personale di Lewis, della sua
voglia di liberarsi del passato. Non deve
essere stato facile, e questo potrebbe spiega-
re il lungo periodo di impasse, quel contrat-
to diWhimtarsh lasciato inbianco e che ave-
va creato più di un sospetto. Se vuole rima-
nere allaMcLaren, perché non firma subito,
avevamo scritto qualche numero fa… La
McLaren ora è la macchina migliore del lot-
to, difficile lasciarla ad altri. In effetti,
Hamilton alla fine non sa bene cosa troverà
alla Mercedes. Potrebbe rischiare di finire
nell’anonimato, di affossare il suo talento.
Come potrebbe ritrovarsi al volante di una
vettura rigenerata, completamente differen-
te, e iniziare a vincere anche per la Casa di
Stoccarda. Volete proprio che Brawn non ne
azzecchi più una? Per quanto riguarda
l’aspetto giornalistico della vicenda, è curio-
so notare che lo scoop lo ha fatto chi giorna-
lista non è. O almeno, lo fa per hobby lavo-
rando per la TV inglese BBC nei paddock del
mondiale F.1, ma in precedenza aveva un
proprio team: Eddie Jordan. Le sue parole
non erano state considerate più di tanto. Ha
dato il buco a tutti gli inviati. Insomma, un
vero insider.
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