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WEC
GARA AD AL SAKHIR
Dario Sala
L'Audi ha sbancato il Bahrain. Ha realizzato
una doppietta vendicandosi dello sgarbo
subito dalla Toyota in Brasile. Tutto bene,
tutti contenti per la bella prestazione che ha
portato le macchine di Ingolstad sui due gra-
dini più alti del podio. Andrè Lotterer, Mar-
cel Fassler e Benoit Treluyer sulla R18 e-tron
quattro numero 1, hanno così incrementato
il loro vantaggio nella classifica mondiale
staccando leggermente Tom Kristensen e
Allan McNish arrivati secondi. Un successo
importante hanno sottolineato tutti i media
subito dopo la gara, ed è vero. Stiamo cele-
brando una doppietta, c'è poco da dire. La
sensazioneperò, è chenei boxAudi si sia tira-
to un sospiro di sollievo perché non tutto è
stato scintillante come i fuochi d'artificio di
AlSakhirafinegara.All'Audinontuttoègira-
to per il verso giusto. Innanzitutto, va detto
che per arrivare in Bahrain la marca tedesca
ha rinunciato alla ultra, concentrando tutti i
suoi sforzi sulla e-tron che oggi è la vettura
che consente di contrastare meglio la Toyo-
ta. Con questo modello però, Kristensen e
Mcnish hanno avuto problemi con i freni e
poi sono stati costretti ai box due volte per
sostituireilmuso,lacuifanalerianonnevole-
va sapere di andare regolarmente. In questo
modo, i due piloti hanno perso molto tempo
dicendo addio ai sogni di gloria. La vettura
vincente invece, ha marciato come un orolo-
gio, ma non è mai apparsa capace di tenere il
ritmo della Toyota. Sul piano della prestazio-
ne pura infatti, l'brida giapponese non ha
avuto difficoltà a sbarazzarsi delle R18 e arri-
vare in fretta ad avere una ventina di secon-
di di vantaggio. Difficile dire cosa sarebbe
successosenzailproblemaallelucichehafat-
to perdere quattro giri e senza l'incidente di
Lapierre, ma i vertici Audi non devono aver
troppo gradito quei due sorpassi in diretta
televisiva tanto belli quanto perentori. Alla
fine sono arrivate vittoria e gloria, ma con
quel piccolo, piccolissimo tarlo, che scava....
TOYOTA VELOCE
MA SPRECONA
Tirando le somme, per la Toyota la trasferta
si è rivelata una delusione. Certo, il ritiro non
è dovuto a cause tecniche, ma solo all'irruen-
za di Lapierre che ha voluto infilarsi in uno
spazio che non c'era. Ne è venuto fuori un
contatto che ha danneggiato la sospensione
dellaTS030, parcheggiataa latopista. Inpre-
cedenza, lamacchina avevamostrato tutta la
sua velocità. Ha passato le Audi nelle prime
fasi e in un amen ha preso venti secondi di
vantaggio. Poi è arrivato il problema alle luci
laterali. Una stupidata si dirà, ma il regola-
mento parla chiaro e quel problemino è
costato quattro giri e la possibile vittoria.
Rientrata in pista, la vettura nipponica ha
subito ripreso il ritmo facendo segnare il giro
più veloce, risalendo al terzoposto. Poi è arri-
vato l'incidente che ha lasciato a metà il
discorso. Non sapremo mai se la Toyota
avrebbe potuto conquistare almeno la secon-
da posizione, ma è chiaro che il potenziale
mostrato è stato quello del Brasile con le pre-
stazioni assolute migliori di quelle Audi. E
questo in ottica battaglie future e bellezza del
campionato è la migliore delle notizie.
AF CORSE TEAM
GIOIELLO FERRARI
Ma le belle notizie per i colori italiani sono
arrivate dalla classe LMGTE Pro. La Fer-
rari F458 Italia della AF Corse condotta
in gara da Giancarlo Fisichella e Toni
Vilander che questa volta ha sostituito
Gianmaria Bruni, non solo ha vinto la
gara, ma ha potuto fregiarsi della vitto-
ria nel campionato del mondo. La Ferra-
ri ha vinto nei costruttori e la AF per
quanto riguarda le squadre. Nonostante
le limitazioni ai consumi imposti dalla
Federazione, l'esperienza della AF Corse
e dei suoi piloti ha avuto la meglio su tut-
to e tutti. Grande strategia così come il
pilotaggio hanno consentito questa vitto-
ria che rinverdisce una tradizione che
vede la Ferrari vincente da anni nel GT.
Un vizio che a Maranello e nella sede del-
la AF che non si vuole abbandonare cer-
to abbandonare anche nell’imediato
futuro.