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ci sarà anche Max Papis. Non è detto che
poi la gara venga disputata con loro:
vogliono qualcuno che sappia andare for-
tissimo sin dall'inizio e, quando si è alla
prima esperienza è difficile. Poi non è det-
to, Felipe Nasr lo scorso anno disputò la
corsa con una vettura che in teoria doveva
essere di seconda fascia, ma fece un figu-
rone e arrivò terzo”.
Ti stai rapportando con nomi come
Sunoco e la famiglia France, dei
numi tutelari del motorsport ameri-
cano. Com'è stato il primo impatto?
Sono incredibilmente gentili e professio-
nali. Sunoco crede tantissimo in questo
progetto e nel fatto di poter essere compe-
titivi. A Daytona sarò un professionista a
tutti gli effetti, e c'è già tutto pianificato a
patire dai test fino alla cena con Jim Fran-
ce: spero di confermare le aspettative che
hanno riposto in me. Il programma che
hanno fatto per l'Europa è tenuto molto in
considerazione”.
E se andasse bene faresti un pensie-
rino a fermarti negli USA per un po'?
Me lo stanno dicendo in tanti ma, se devo
essere sincero, è l'ultimo dei miei pensie-
ri. Sono al cento per cento concentrato su
questa opportunità e voglio fare una bella
figura. Ho l'onore di rappresentare la
Sunoco e avrò anche la possibilità di testi-
moniare il lavoro che sto portando avanti
insieme alla mia famiglia con la Wolf. Se ci
saranno le giuste condizioni magari ci pen-
serò, ma ora voglio pensare all'impegno
che ho davanti”.
Approfittiamo della tua esperienza
nel mondo dei prototipi CN. Ci sono
state tante novità ma spesso, specie
in Italia, è visto un po' come il "fra-
tello povero" del GT. Cosamanca alla
categoria per fare il salto di qualità?
Se si creassero un solo campionato euro-
peo e dei campionati nazionali con le stes-
se regole non mancherebbe nulla. Le mac-
chine sono velocissime, molto più veloci di
un GT, danno delle sensazioni di guida che
non sono paragonabili e sono anche molto
più economiche, costano circa lametà. Non
c'è una ‘scatola’ di livello tale da richiama-
re i gentleman: sono loro che danno la lin-
fa alle categorie Gran Turismo. In Italia la
situazione è poi particolarmente difficile.
Ci sono gare troppo corte che non portano
ad una gestione di gomme endurance, non
si possono usare estrattori, cambio al
volante, radio, tutte cose che danno una
dimensione più professionale. Mentre
all'estero si sta iniziando a vedere questo
tipo di gare come un viatico per le serie in
stile Le Mans, da noi non se ne sfrutta il
potenziale. Occorre creare il giusto conte-
sto”.