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la Renault 2.0. A dire il vero da fuori
è sembrato un vero e proprio domi-
nio.
Lo scorso anno è nata l'opportunità di cor-
rere parallelamente nel Challenge Formu-
la Renault. E' stata una sorta di sinergia fra
la mia famiglia, che è sempre il mio più
grande supporto, l'Oregon e la GSK. Rag-
giunto l'accordo abbiamo portato a casa
nove vittorie in dodici gare e il titolo. Un bel
bottino. Anche in quel caso siamo andati
avanti utilizzando la filosofia dei piccoli
passi. E uno dopo l'altro sono arrivati que-
sti risultati molto buoni”.
Nel 2013 il programma prioritario
sarà con la Mégane. Dopo i bei risul-
tati cosa ci dobbiamo aspettare?
Nella mia carriera non mi sono mai sbi-
lanciato e non lo farò di certo ora. Lo scor-
so anno siamo cresciuti molto e a Barcello-
na sono stato il più veloce di tutti. E' chia-
ro che voglio continuare su quei livelli.
L'obiettivo è vincere il più possibile. Quel-
lo che deriva da tante vittorie è abbastanza
logico, ma è chiaro che anche in questo caso
vedremo gara per gara”.
Come immagina la sua carriera
Kevin Gilardoni?
Mi piacerebbe poter avere un futuro pro-
fessionistico nel motorsport. Ovviamente
non escludo nulla anche se vedo che le ruo-
te coperte offrono molte più opportunità e
sbocchi. E' una cosa abbastanza nota tanto
che ora, più che in passato, molti piloti
stanno passando direttamente nel GT o in
categoria Turismo senza affrontare le
monoposto. Se ci saranno delle opportuni-
tà io vorrò esserci e non vedermi superato
da gente che ha creduto in queste categorie
prima di me”.
Obiettivi realistici. Non tutti riesco-
no ad avere una visione così lucida
alla tua età.
Non può essere altrimenti. In tutti questi
anni non dico che è stata una vita difficile,
ma per essere al via di un campionato ho
sempre dovuto combattere. I risultati
quando sono arrivati li ho gustati in ogni
momento ringraziando tutti quelli che mi
sono stati vicino. Mio padre in particolare,
chemi ha sempre dato il supporto finanzia-
rio e morale, gli sponsor e i fans. Non ho un
manager. Mi gestisco da solo e non è faci-
le. Però alla fine, se rifletto, mi dico che va
bene così. E' meglio lottare per essere al via
di un campionato che essere ricco e non
avere richieste dai team”.