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FORMULA 1
HONDA
Stefano Semeraro
Il ritorno della Honda in Formula 1 è una
buona notizia, e una opportunità che fa
gola a molti, non solo alla McLaren. E tur-
ba i sogni di qualcuno. Il “deal” fra Woking
e il Giappone era nell’aria da tempo, ma ora
è arrivata la conferma ufficiale, e tutti sono
andati con la memoria a quelle formidabi-
li stagioni a cavallo fra anni ’80 e ’90 che
videro McLaren e Honda (e Senna e Prost)
conquistare insieme 4 titoli piloti e costrut-
tori e 44 GP. Dal 2008, dopo la brutta espe-
rienza che l’anno dopo si sarebbe beffarda-
mente (per i giapponesi) trasformata in
successo per Ross Brawn e Jenson Button,
il colosso nipponico si era ritirato dal Cir-
cus, ma ora che dal 2014 entreranno in
pista i nuovi motori 1.6 turbo, ci ha ripen-
sato. «Da quando è nata – ha spiegato
Takanobu Ito, Ceo della Honda Motor
Company – la Honda è sempre stata una
Casa cresciuta attraverso le sfide sportive
in tutte le principali categorie mondiali. Le
nuove regole ispirate alla questione
ambientale sono una spinta in più a svilup-
pare le nuove tecnologie, e rappresentano
il motivo centrale della nostra partecipazio-
ne alla F.1». Martin Whitmarsh, da parte
sua, si è detto ovviamente felicissimo della
nuova joint venture. «Ci stiamo per imbar-
care in un nuovo e difficile capitolo della
storia McLaren – ha spiegato il team prin-
cipal -, come noi anche la Honda ha le cor-
se nel suo dna, ma sappiamo entrambi che
ci dobbiamo preparare a un viaggio che
sarà eccitante, ma anche molto impegnati-
vo, e dedicheremo i prossimi 18 mesi a far
sì che all’inizio del 2015 saremo prontissi-
mi ad affrontare insieme il nostro primo
Grand Prix».
Jenson Button è anziano abbastanza per
aver corso con un motore Honda al suo
debutto nel 2003, e per aver vinto con un
propulsore giapponese il suo primo GP nel
2006
in Ungheria – oltre ad essere stato un
pilota Honda dal 2006 al 2008, «quindi so
benissimo quale è la passione che la Hon-
da mette nelle corse, e in quelle di F. in par-
ticolare», ha commentato. Sergio Perez è
decisamente più giovane, ma il richiamo al
nome leggendario di Senna («il mio ido-
lo») lo ha fatto fremere di emozione – biso-
gna vedere quanto genuina e quanto sug-
gerita dal marketing. Sta di fatto che la
McLaren ha di fatto dato il benservito alla
Mercedes, che chiuderà il contratto con la
scuderia inglese nel 2014, concludendo una
partnership gloriosa ma che dopo l’ingres-
so ufficiale di Stoccarda in F.1 era diventa-
ta imbarazzante – anche alla luce del “tra-
dimento” di Lewis Hamilton.
La Honda però, non piace solo a Whit-
marsh, e del resto il direttore esecutivo del-
la McLaren, Jonathan Neale, ha ammesso
che l’accordo con i giapponesi non prevede
l’esclusiva per la squadra di Woking. Anche
Lotus e Williams infatti potrebbero deci-
dersi a dire addio alla Renault per passare