3 Gen [17:05]

Intervista a Gastao Fraguas
“Il Brasile aveva bisogno di una serie F4”

Mattia Tremolada

Campione del mondo karting CIK-FIA in classe Formula A nel 1995, Gastao Fraguas dal 2022 è a capo della Formula 4 brasiliana. La serie, promossa dalla organizzazione Vicar, già al vertice della Stock Car brasiliana, ha dato nuova linfa alla filiera del paese sudamericano, che da anni ormai aveva necessità di un campionato addestrativo di alto livello.

“Nel passato avevamo F.Ford, F.Chevrolet, F.Renault, la Formula Futuro che ha lanciato Felipe Massa, ma da molto tempo mancava una serie di alto livello che formasse i giovani piloti provenienti dal kart. Ed è anche per questa ragione che al momento non abbiamo piloti brasiliani in Formula 1” ha spiegato ai nostri microfoni Fraguas. Che ha proseguito “l’arrivo della F4 è stato importantissimo per il nostro ecosistema. I giovani piloti brasiliani oggi escono dal kart e hanno una categoria di riferimento in cui muovere i primi passi e formarsi”.

Come ha poi preso forma questa idea?

“Il progetto è stato una grande sfida, che ha richiesto l’impegno di tutti quando nel 2021 la pandemia da Covid-19 stava ancora mettendo in difficoltà moltissime aziende coinvolte come fornitori e partner. Ma grazie ad un lavoro enorme e all’appoggio della società Vicar abbiamo messo in piedi questo progetto e siamo riusciti a dar vita nel 2022 alla Formula 4 brasiliana, che rispetta tutti gli standard FIA. È stato un momento molto importante per il motorsport del nostro paese, arrivato in contemporanea con l’avvento della seconda generazione di vetture di F4”.

Cosa distingue la serie brasiliana dalle altre?

“Abbiamo creato un intero progetto volto alla preparazione e sviluppo dei giovani piloti. Vogliamo essere una sorta di academy, con l’obiettivo di insegnare ai piloti cosa serve per proseguire la propria carriera. Abbiamo organizzato molti corsi per i nostri ragazzi, che possono così imparare a relazionarsi con i media, a gestire al meglio le emozioni e l’aspetto mentale, le relazioni con gli sponsor, ma anche la tecnica delle vetture. Nel 2023, infatti, abbiamo preparato un intero corso di sei lezioni della durata di due ore ciascuna per insegnare vari argomenti, tra cui la dinamica del veicolo, come si comportano le gomme, come lavorare in un team, analizzare i dati e la telemetria".

"Tutte cose importantissime per i piloti in questa fase della loro carriera, in cui devono gettare le basi delle proprie conoscenze per imparare ad essere atleti professionisti e a relazionarsi al meglio con gli ingegneri. Tutto questo a fronte di un costo molto competitivo, uno dei più bassi per un campionato di F4. Corriamo nei fine settimana della Stock Car, una categoria seguitissima in Brasile. Tutte le gare vengono trasmesse in televisione e in streaming, abbiamo anche prodotto una serie quest’anno, intitolata “Future 1” in stile “Drive to survive”, in cui mostriamo i retroscena delle corse.”



Nel 2023 la F4 brasiliana è stata una delle serie di contorno al Gran Premio del Brasile di Formula 1.

“È stato un momento molto importante, che ha mostrato al mondo quello che stiamo facendo. In questi primi anni la maggior parte dei piloti sono stati brasiliani, ma siamo pronti ad accogliere anche new entry internazionali. Anche la FIA è venuta ad osservarci da vicino a San Paolo e sono rimasti molto contenti di quello che hanno visto e anche di quello che offriamo fuori dalla pista. Abbiamo organizzato un incontro con Diana Meriaux della FIA e con il direttore di gara della Formula 1, Niels Wittich (entrambi in foto con Fraguas), che ha raccontato ai nostri piloti diversi retroscena. L’anno scorso era stato invece Felipe Massa a condividere la sua esperienza nel motorsport con i ragazzi. Tutto ciò per dare più strumenti possibile ai nostri piloti”.

Nel 2024 quali novità ci saranno?

“L’anno prossimo aggiungeremo al calendario due fine settimana, passando da sei a otto. Per la prima volta disputeremo una gara fuori dai confini nazionali in Argentina, a Buenos Aires. Saremo ancora al fianco della Formula 1 a novembre e oltre ai circuiti di Velo Città, San Paolo e Goiana, inaugureremo quello di Brasilia. Il costo per tutta la stagione rimarrà sui 220.000 euro, indipendentemente dalla squadra scelta. Quest’anno all’ultima gara si sono presentati in lotta per il titolo quattro piloti, in rappresentanza di tutti e tre i team al via. Quindi c’è competizione, c’è equilibrio”.

E come fate a garantire questo equilibrio tra le squadre al via?

“Fin dall’inizio del progetto avevamo chiara la nostra missione: dare l’opportunità ai piloti di mettersi in mostra a parità di condizioni. Abbiamo quindi scelto team molto validi già impegnati nella Stock Car. L’anno scorso abbiamo deciso di cambiare a sorteggio le vetture ogni due gare, per togliere ogni dubbio sul talento dei piloti o sulla competitività dei mezzi. Quest’anno dopo tre vittorie di un pilota la vettura sarebbe stata sorteggiata e cambiata con quella di un avversario”.

Nonostante sia molto giovane, la categoria ha già sfornato dei talenti interessanti.

“Dei 16 piloti che abbiamo avuto nel 2022, sette sono andati a correre in America o in Europa. Nicolas Giaffone ha vinto la USF Juniors, il campione Pedro Clerot ha vinto due gare nella F4 spagnola, Aurelia Nobels è entrata nella Ferrari Driver Academy. È per noi motivo di orgoglioso e la migliore pubblicità che potessimo sperare di avere”.

Infine, siete soddisfatti del pacchetto tecnico Tatuus-Autotecnica?

“È stato molto importante per noi utilizzare la stessa vettura dei principali campionati europei e per farlo la scelta del pacchetto tecnico è ovviamente ricaduta su Tatuus-Autotecnica, mentre Hankook nel 2023 e nel 2024 sarà il nostro fornitore di pneumatici. Sono amico personale di Gianfranco de Bellis da ormai 25 anni e per me quello con Tatuus è stato veramente un accordo cruciale di cui sono molto contento. Il loro supporto è stato essenziale per la creazione di questo campionato, soprattutto in un momento di grande crisi di materiali”.
© 2015 Inpagina s.r.l. / P.Iva 02235071202 - Registrazione n. 7323 del 30 aprile 2003 presso il Tribunale di Bologna