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24 Lug [21:03]

Nurburgring, gara
Alla Porsche il derby tedesco con l'Audi

Silvano Taormina

Timo Bernahrd, Mark Webber e Brendon Hartley si sono aggiudicati la vittoria nella 6 Ore del Nurburgring regalando alla Porsche il derby casalingo con i cugini dell'Audi. Un successo per nulla scontato, in particolar modo dopo le qualifiche del sabato che hanno visto le R18 interpretare al meglio le mutevoli condizioni meteo e monopolizzare la prima fila. Il poleman Fassler ha comandato le ostilità per tutta la prima ora davanti alla Porsche di Bernhard, a loro volta seguiti a ruota dai rispettivi compagni di squadra Jarvis e Jani. Un duello equilibrato quello tra le vetture tedesche, entrambe giunte sul tracciato di casa con la nuove veste aerodinamica ad alta downforce.

La differenza si è notata soprattutto a livello strategico, con la vettura di Bernhard che al termine della prima ora è riuscita ad acciuffare la leadership dopo aver ritardato il primo pit-stop. Da quel momento in poi le Audi si son ritrovate ad inseguire. Nonostante una foratura lenta che ha costretto Hartley, subentrato nella parte centrale della gara a Bernhard, ad anticipare un pit-stop, la vettura dei campioni in carica è riuscita a mantenere la leadership fino alla bandiera a scacchi distanziando di quasi un minuto le Audi. La Casa di Ingolstadt si è dovuta accontentare degli altri due gradini del podio, con Di Grassi/Duval/Jarvis a precedere di pochi decimi Fassler e Lotterer.

Poteva essere la gara di Dumas, Jani e Lieb, di recente vincitori alla 24 Ore di Le Mans, che nell'arco delle sei ore hanno pasticciato più del dovuto nonostante un passo del tutto simile a quello della vettura vincitrice. Jani ha compiuto un testacoda nel corso della prima ora mentre Lieb ha centrato la Porsche 911 GT di Al Qubaisi beccandosi anche uno stop-and-go. Nonostante una rimonta che a metà gara aveva riportato la vettura a ridosso dei leader sfruttando a proprio favore una situazione di caution, Jani ne ha combinata un'altra danneggiando la carrozzeria in un contatto con Lotterer che ha richiesta una sosta immediata. Il quarto posto finale può considerarsi un buon risultato alla luce di tutti questi eventi.

Sono mancate all'appello le Toyota, mai in partita e flagellate da varie disavventure. Davison/Buemi/Nakajima hanno concluso ad un giro registrando anche un contatto con un doppiato. Peggio è andata a Sarrazin/Conway/Kobayashi, rallentati da problemi al motore, comunque sesti al traguardo. La Rebellion di Tuscher/Kraihamer/Imperatori, unica al traguardo tra le LMP1 non ibride, ha portato a casa i punti del vincitore nella propria classe. In LMP2 il trio formato da Menezes, Lapierre e Richelmi ha fatto suo il successo bissando il medesimo risultato ottenuto a Le Mans. A spianar loro la strada il problema al cambio riscontrato dall'Oreca del G-Drive affidata a Rast, Rusinov e Brundle, comodamente al comando fino alla terza ora. Il secondo posto sembrava alla porta della Gibson di Leventis/Williamson/Kane che nella seconda parte di gara hanno dovuto cedere il passo dapprima alla Ligier del team Morand di Gonzalez/Albuquerque/Senna e successivamente a quella del ESM di Dalziel/Derani/Cumming.

Bella doppietta della Ferrari e dell'AF Corse nella classe GT-Pro. Bruni e Calado hanno portato a casa il successo dopo aver sottratto la leadership alla Aston Martin dei poleman Thiim/Sorensen nel corso della quarta ora. La coppia tutta danese ha vissuto vari momenti difficili, in particolar modo durante i periodi di full-yellow, che sembravano precludere il podio. Una penalità inflitta alla Ford di Mucke/Pla per un irregolarità al pit-stop li ha riportati in terza posizione dietro all'altra 488 di Rigon e Calado. L'Aston Martin si è consolata con il successo in GT-Am grazie a Della Lana, Lamy e Lauda.

Domenica 24 luglio, gara

1 - Bernhard/Webber/Hartley (Porsche 919) – Porsche - 194 giri 6.01'16''183
2 - Di Grassi/Duval/Jarvis (Audi R18) – Audi - 53''787
3 - Fassler/Lotterer (Audi R18) - Audi - 54''483
4 - Dumas/Jani/Lieb (Porsche 919) – Porsche - 1'07''324
5 - Davidson/Buemi/Nakajima (Toyota TS050) – Toyota - 1 giro
6 - Sarrazin/Conway/Kobayashi (Toyota TS050) – Toyota - 4 giri
7 - Tuscher/Kraihamer/Imperatori (Rebellion R-One-AER) – Rebellion - 16 giri
8 - Menezes/Lapierre/Richelmi (Alpine A460-Nissan) – Alpine - 16 giri
9 - Gonzalez/Albuquerque/Senna (Ligier JS P2-Nissan) - RGR Morand - 16 giri
10 - Dalziel/Derani/Cumming (Ligier JSP2-Nissan) – ESM - 18 giri
11 - Leventis/Williamson/Kane (Gibson 015S-Nissan) – Strakka - 18 giri
12 - Graves/Howson/Pizzonia(Oreca 05-Nissan) – Manor - 18 giri
13 - Petrov/Ladygin/Shaitar (BR01-Nissan) – SMP - 19 giri
14 - Cheng/Tung/Panciatici (Alpine A460-Nissan) – Alpine - 19 giri
15 - Minassian/Mediani/ (BR01-Nissan) – SMP - 19 giri
16 - Sharp/Brown/Van Overbeek (Ligier JS P2-Nissan) – ESM - 22 giri
17 - Prost/Beche/Heidfeld (Rebellion R-One-AER) – Rebellion - 23 giri
18 - Bruni/Calado (Ferrari 488) - AF Corse - 24 giri
19 - Rigon/Bird (Ferrari 488) - AF Corse - 24 giri
20 - Thiim/Sørensen/Turner (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 24 giri
21 - Mücke/Pla (Ford GT) – Ganassi - 25 giri
22 - Stanaway/Turner (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 25 giri
23 - Lietz/Christensen (Porsche 911) – Proton - 25 giri
24 - Dalla Lana/Lamy/Lauda (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 28 giri
25 - Ried/Henzler/Camathias (Porsche 911) – KCMG - 28 giri
26 - Perrodo/Collard/Aguas (Ferrari 458) - AF Corse - 28 giri
27 - Rusinov/Brundle/Rast (Oreca 05-Nissan) – G-Drive - 29 giri
28 - Al Qubaisi/Heinemeier Hansson/Long (Porsche 911) – Proton - 30 giri
29 - Wainwright/Carroll/Barker (Porsche 911) – Gulf - 30 giri
30 - Franchitti/Priaulx/Tincknell (Ford GT) – Ganassi - 39 giri

Giro più veloce: 1'38''777

Ritirati
149° giro - Trummer/Webb/Rossiter
98° giro - Franchitti/Priaulx/Tincknell
74° giro - Rao/Bradley/Mehri

Il campionato
1. Lieb, Jani, Dumas 106; 2. Duval, Di Grassi, Jarvis 73; 3. Kobayashi, Conway, Sarrazzin 62; 4. Lotterer, Fassler 52; 5. Imperatori, Kraihamer, Tuscher 36; 6. Treluyer 35.