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9 Ott [17:48]

Bathurst, gara
Davison-Webb di un soffio

Silvano Taormina

Bathurst non si smentisce mai. Anche nell'edizione appena conclusa sui saliscendi di Mount Panorama, la corsa si è decisa negli ultimi minuti dopo oltre sei ore di gara e diversi colpi di scena. La prima sorpresa riguarda il nome dei vincitori, Will Davison e Jonathon Webb, vittoriosi per il modesto Tekno Autosport dopo una portentosa rimonta dalla nona fila sullo schieramento. E anche qui sono diverse le storie che si incrociano. Davison, al suo secondo successo dopo quello del 2009, ha resistito all'assalto finale del solito, nonché portentoso, Shane Van Gisbergen battendo il neozelandese di soli quindici centesimi.

Per gli amanti delle statistiche, il distacco più contenuto nella decennale storia della maratona del New South Wales. Quel Van Gisbergen che, negli ultimi tre anni, ha portato in alto la struttura gestita da Webb, il quale ha iscritto il proprio nome nell'albo d'oro dopo aver indossato nuovamente per l'occasione casco e tuta. Un successo che bissa quello ottenuto ad inizio anno con la sua McLaren 650S nella 12 Ore riservata alle GT3 in equipaggio proprio con Van Gisbergen, a sua volta vicinissimo alla doppietta.

La corsa, però, ha avuto in Jamie Whincup il suo grande protagonista. Poleman al termine delle qualifiche e imprendibile nel primo stint, una volta tornato in vettura dopo aver ceduto il sedile a Paul Dumbrell è riuscito a costruire un gap di trentacinque secondi sul resto del plotone nonostante un paio di caution. Il tutto mentre Davison e Webb rimontavano posizioni su posizioni e Van Gisbergen, subito balzato quinto dalla quarta fila, piano piano risaliva in seconda piazza con il supporto di Alex Premat che nel suo stint ha vinto un bel duello con la Volvo di David Wall.

L'ingresso della safety-car a trenta giri dal termine, per recuperare la Ford Falcon di Winterbottom fermo con problemi al pianto dello sterzo, ha ricompattato il gruppo. Mentre Coulthard, unico a non essersi fermato ai box in regime di bandiere gialle, conduceva la gara, poco dietro si infiammava la contesa per la vittoria finale. Una lotta che coinvolgeva McLaughlin, emerso in occasione dell'ultimo pit-stop dopo aver rilevato Wall, Whincup e Tander. Al giro 150 il colpo di scena che ha deciso la gara. Poco dopo un altra caution, dovuta al botto di Rick Kelly, Whincup ha sferrato l'attacco nei confronti di McLaughlin costringendo il giovane kiwi a tagliare la chicane Chase.

Nel momento in cui è rientrato in carreggiata, la sua Volvo è carambolata su Tander mettendo fine alla gara di entrambi. Pochi minuti dopo a Whincup, ritenuto responsabile, è stata comminata una penalità di quindici secondi da aggiungere al tempo finale. Il pentacampione del Triple Eight ha proseguito tagliando il traguardo per primo mentre il suo team, a motori spenti, ha presentato un appello. A riguardo si attendono sviluppi nelle prossime ore. Gli occhi però, erano puntati su Davison, balzato davanti a Van Gisbergen dopo che questi ha perso tempo prezioso al pit-stop in attesa che la sua piazzola si liberasse.

Il neozelandese del Triple Eight le ha provate tutte, incluso un attacco millimetrico alla Elbow nel corso del penultimo giro ma, complice una bandiera gialla esposta in extremis a due curve dal traguardo, si è dovuto arrendere. Sul terzo gradino del podio ha trovato spazio Nick Percat, il quale conferma il proprio feeling con Bathurst, insieme a Cameron McConville per il piccolo Dumbrell Motorsport. Medaglia di legno per Cameron Waters e Jack Le Broq, con la migliore delle Ford, incapaci di restare nella lotta al vertice negli ultimi tiratissimi giri. A seguire le due Falcon di casa Penske affidate a Pye-D'Alberto e Coulthard-Youlden, i quali hanno mancato l'occasione per regalare la prima vera soddisfazione al patron Roger giunto di proposito in Australia.

Solo qualche briciola per la Nissan che ha avuto in Caruso-Fiore, ottavi dietro a Slade-Walsh, i suoi migliori rappresentanti mentre De Silvestro e Gracie hanno chiuso quattordicesime. Sfuma ancora una volta, a causa dell'incidente con Tander, il successo per McLaughlin e soprattutto per la Volvo prima dell'abbandono a fine anno. Fuori dai giochi Craig Lowndes, coadiuvato da Steve Richards, costretto ad una lunga sosta per problemi al cambio. Con il secondo posto finale Van Gisbergen incrementa il proprio vantaggio in campionato su Whincup mentre Davison e Webb balzano in testa alla Pirtek Enduro Cup.

Domenica 9 ottobre, gara

1 - Davison/Webb (Holden Commodore) - Tekno - 161 giri 6.19'25‘‘328
2 - Van Gisbergen/Premat (Holden Commodore) - Triple Eight - 0‘‘143
3 - Percat/McConville (Holden Commodore) - Dumbrell - 2‘‘855
4 - Waters/Le Broq (Ford Falcon) - Nash PRA - 3‘‘235
5 - Pye/D'Alberto (Ford Falcon) - DJR Penske - 3‘‘822
6 - Coulthard/Youlden (Ford Falcon) - DJR Penske - 4‘‘034
7 - Slade/Walsh (Holden Commodore) - BJR - 4‘‘197
8 - Caruso/Fiore (Nissan Altima) - Kelly - 6‘‘088
9 - Wood/D. Russell (Nissan Altima) - Kelly - 8‘‘383
10 - Blanchard/M. Jones (Holden Commodore) - BJR - 8‘‘859
11 - Whincup/Dumbrell (Holden Commodore) - Triple Eight - 9‘‘722
12 - Pither/Stanaway (Ford Falcon) - Super Black PRA - 16‘‘444
13 - Courtney/Perkins (Holden Commodore) - HRT - 19‘‘249
14 - De Silvestro/Gracie (Nissan Altima) - Kelly - 2 giri
15 - McLaughlin/Wall (Volvo S60) - GRM Cyan - 2 giri
16 - Lowndes/Richards (Holden Commodore) - Triple Eight - 5 giri
17 - Davies/Van Der Drift (Holden Commodore) - Erebus - 5 giri
18 - Reynolds/Baird (Holden Commodore) - Erebus - 13 giri
19 - Mostert/Owen (Ford Falcon) - Prodrive - 14 giri

Giro più veloce: David Reynolds 2'06''276

Ritirati
157° giro - T. Kelly/Campbell
156° giro - R. Kelly/Ingall
150° giro - Tander/Luff
132° giro - Winterbottom/Canto
114° giro - Heimgartner/A. Russell
108° giro - Moffat/Golding
89° giro - Bright/A. Jones
2° giro - Holdsworth/Reindler

Il campionato
1. Van Gisbergen 2524; 2. Whincup 2358, 3. Lowndes 2205; 4. Davison 2112, 5. McLaughlin 2109; 6. Winterbottom 1908; 7. Mostert 1853; 8. Slade 1824; 9. Caruso 1718; 10. Courtney 1710; 11. Coulthard 1708, 12. tander 1663.

La Pirtek Enduro Cup
1. Davison e Webb; 2. Van Gisbergen e Premat, 552; 3. Percat e McConville; 4. Coulthard e Youlden 408, 5. McLaughin e Wall 360; 6. Pye e D'Alberto 342