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26 Mar [8:41]

La Ferrari italiana ce la fa
Hamilton e Bottas sul podio

Massimo Costa

Sergio Marchionne ha voluto rivoluzionare il team Ferrari dandogli una impronta tutta italiana dopo la rottura con il progettista James Allison, che ha comunque lasciato la propria significativa impronta sulla SF70H. Nuove ambizioni, nuove prospettive, nuova creatività con Mattia Binotto al comando. I risultati dei test di Montmelò non erano un bluff e a Melbourne la Ferrari è subito stata al livello della Mercedes. Dopo una buona qualifica, è arrivata la vittoria grazie ad un Sebastian Vettel perfetto, incisivo, aggressivo ed a una strategia azzeccata.

Vettel ha messo sotto pressione Lewis Hamilton, partito come un fulmine dalla pole, per tutta la prima parte della corsa: "Anche se lui aveva creato un piccolo divario, dovevo essere pronto per ogni evenienza al pit-stop ed ho tenuto duro", ha spiegato Sebastian. Ed è stato proprio così. Hamilton sentiva che le proprie gomme stavano avendo un rapido degrado, una sensazione forse sbagliata perché le nuove Pirelli non hanno niente in comune con quelle degli anni passati e non crollano nelle prestazioni improvvisamente. Ha così chiesto di cambiare gli pneumatici anticipando la sosta al 17° giro, ma quando è tornato in pista si è ritrovato dietro a Max Verstappen.

L'olandese non si è certo fatto da parte, Hamilton ha trovato una sorta di muro mentre Vettel spingeva sempre di più. Quando il pilota Ferrari ha effettuato la sosta al 22° passaggio, ottimo il lavoro dei meccanici, è uscito dalla corsia box appena davanti a Verstappen e Hamilton. Il momento non è stato dei più facili: "Alla curva 1 sono arrivato al limite per tenere dietro Max e sapevo che avrebbe provato qualcosa per superarmi. Sono riuscito a creare subito un piccolo divario e questo è stato importante. Ho poi gestito bene il traffico", ha concluso Vettel.

Dunque, un errore nella strategia Mercedes e vogliamo aggiungere anche di Hamilton che ha portato la squadra a prendere la scelta non corretta, e non è la prima volta che accade quando è sotto pressione, ha permesso a Vettel di volare verso quel successo che in casa Ferrari mancava dal GP di Singapore del 2015. È una vittoria pesante, meritata, non conquistata per caso. Si potrà discutere all'infinito su cosa poteva accadere se Hamilton non avesse trovato Verstappen sulla sua via, l'unica certezza è che il passo di Vettel era di quelli giusti per ambire alla prima posizione e che per la prima volta da tre anni a questa parte la Mercedes sembra aver trovato un vero avversario: la Ferrari di Maurizio Arrivabene.

Sul terzo gradino del podio è salito un diligente Valtteri Bottas. Il finlandese ha portato a termine il proprio compito senza sbavature e non lontano da Hamilton. A 10 giri dal termine, il box Mercedes ha deciso di far rallentare i propri piloti avendo compreso che raggiungere Vettel sarebbe stato impossibile. Inutile prendere rischi inutili e così le posizioni sono state congelate. Quarta piazza per Kimi Raikkonen, piuttosto deludente considerando la prestazione di Vettel. Il finlandese è però ottimista per le prossime gare.

Il duello Ferrari-Mercedes ha tolto l'attenzione agli altri protagonisti del Gran Premio. La Red Bull-Renault, come si era intuito nei test spagnoli, è ancora lontana. Verstappen si è preso il quinto posto, Daniel Ricciardo dopo il disastro in qualifica è partito dai box (cinque le posizioni di penalità per la sostituzione del cambio) in ritardo sul resto del gruppo e poi si è mestamente ritirato senza mai essere stato realmente in gara. Felipe Massa ha portato al sesto posto la Williams-Mercedes, risultato in linea con le aspettative della squadra. Lance Stroll si è dato da fare nelle retrovie, poi problemi ai freni lo hanno fermato nel finale.

Grintosa la gara di Sergio Perez, settimo, ed Esteban Ocon, decimo. Le due vetture di Vijay Mallya hanno preso punti e sia il messicano sia il francese sono stati protagonisti di sorpassi spettacolari su Carlos Sainz e Fernando Alonso. A punti anche le due Toro Rosso con Sainz ottavo e Daniil Kvyat nono, entrambi molto incisivi come la vettura faentina. A un passo dalla zona punti la Renault con Nico Hulkenberg.

Al traguardo, a due giri da Vettel, Antonio Giovinazzi con la Sauber-Ferrari. Corsa regolare per lui e primo stint non facile per una spiattellata alla prima staccata dopo il via. Corretto con gli avversari, attento nelle fasi doppiaggi, Giovinazzi ha fatto quel che doveva. Al traguardo una sola McLaren-Honda, quella di Stoffel Vandoorne, che ha chiuso dietro a Giovinazzi. Fernando Alonso era decimo, poi ha ceduto a pochi km dalla fine ad Ocon e Hulkenberg ritirandosi un attimo dopo forse per un contatto con il francese della Force India che gli ha danneggiato la sospensione anteriore. Dopo la bella qualifica, Romain Grosjean con la Haas-Ferrari si è dovuto fermare anticipatamente, Kevin Magnussen invece si è ritirato a pochi giri dal termine dopo un contatto iniziale con Marcus Ericsson, KO in seguito.

Le parole di Marchionne
A motori spenti è arrivata la dichiarazione di Marchionne: "Era ora. Sono contento per la squadra e i nostri tifosi che non ci hanno mai abbandonato. Era da circa un anno e mezzo che aspettavano questa vittoria. E’ stata un’emozione sentire nuovamente suonare l’inno italiano. Sebastian ha fatto una grande gara, e sono sicuro che Kimi sarà presto lì a lottare con il compagno. Ed è naturalmente un successo da condividere con tutta la squadra, sia in pista sia a Maranello, perché solo il lavoro di gruppo permette di raggiungere traguardi importanti. Congratulazioni anche ad Antonio per il suo debutto in Formula Uno. Adesso però, la cosa fondamentale è ricordarci che questo non è il punto di arrivo, ma solo il primo passo di un lungo cammino che deve vederci tutti impegnati a migliorare ogni giorno.


Domenica 26 marzo 2017, gara

1 - Sebastian Vettel (Ferrari) - 57 giri
2 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 9"975
3 - Valtteri Bottas (Mercedes) - 11"250
4 - Kimi Raikkonen (Ferrari) - 22"393
5 - Max Verstappen (Red Bull-Renault) - 28"827
6 - Felipe Massa (Williams-Mercedes) - 1'23"386
7 - Sergio Perez (Force India-Mercedes) - 1 giro
8 - Carlos Sainz (Toro Rosso-Renault) - 1 giro
9 - Daniil Kvyat (Toro Rosso-Renault) - 1 giro
10 - Esteban Ocon (Force India-Mercedes) - 1 giro
11 - Nico Hulkenberg (Renault) - 1 giro
12 - Antonio Giovinazzi (Sauber-Ferrari) - 2 giri
13 - Stoffel Vandoorne (McLaren-Honda) - 2 giri

Ritirati
Fernando Alonso
Kevin Magnussen
Lance Stroll
Daniel Ricciardo
Marcus Ericsson
Jolyon Palmer
Romain Grosjean