formula 1

Newey lascerà la Red Bull
Il futuro in Aston Martin o Ferrari

La notizia è arrivata come uno tsunami dal canale televisivo inglese BBC. Adrian Newey lascerà la Red Bull a fine stagione. I...

Leggi »
indycar

Un italiano in America
Ghiotto con Coyne a Barber e Indy

Un italiano in America. Luca Ghiotto, dopo un lungo inseguimento, farà il suo debutto nella Indycar. Il 29enne pilota veneto ...

Leggi »
Regional by Alpine

Test a Hockenheim - 4° turno
Stromsted 'pole', Badoer al top

C'è sempre Noah Stromsted al primo posto della classifica dei test di Hockenheim. Il danese, già leader nel turno del mat...

Leggi »
FIA Formula 2

Test a Montmelò - 3° giorno
La pole finale è di Hadjar

Isack Hadjar e il team Campos se ne vanno da Montmelò con i tasca i milgiori tempi della tre giorni di test Formula 2. Una be...

Leggi »
Regional by Alpine

Test a Hockenheim - 3° turno
Stromsted strappa il primo tempo

Anche il terzo turno del secondo giorno dei test Regional European by Alpine è iniziato con pista umida a Hockenheim, asciuga...

Leggi »
Regional by Alpine

Test a Hockenheim - 2° turno
Giltaire comanda la giornata

C'è il campione della F4 francese davanti a tutti alla fine del secondo turno, il più veloce, della prima giornata di tes...

Leggi »
15 Apr [10:14]

Ricciardo l'uomo Red Bull
Vettel rimane il leader

Massimo Costa - Photo 4

Per capire quanto per Daniel Ricciardo e per la Red Bull-Renault questa vittoria sia stata qualcosa di straordinario, bisogna riavvolgere il nastro e andare alla giornata di sabato. Quando nella libera 3, Ricciardo ha rotto il motore e i meccanici sono riusciti durante la Q1 della qualifica, a completare l'operazione montaggio power unit permettendo all'australiano di entrare in pista nei minuti finali. Daniel è riuscito a compiere un giro cronometrato, quel tanto che bastava per passare in Q2 e poi in Q3. Soltanto un piccolo ritardo, un problema in più, e Ricciardo non avrebbe partecipato alla qualifica partendo ultimo per la gara. Sliding doors.

Poi, la svolta è arrivata con la safety-car poco dopo il 30° giro, chiamata per togliere detriti dalla pista. La Red Bull ha avuto l'intuizione giusta, richiamando ai box Verstappen (che era terzo a 9" dal leader Bottas) e Ricciardo (quinto a una ventina di secondi) nello stesso momento per montare gomme soft, mentre gli altri proseguivano con gomma media impostando la gara su una sosta. Una mossa a sorpresa che ha permesso ai due piloti Red Bull di essere i più veloci in pista, rimontando secondi su secondi con grande forza.

Verstappen ha sbagliato l'attacco ad Hamilton, finendo sull'erba e venendo superato da Ricciardo che si era già sbarazzato di Kimi Raikkonen. L'australiano ha fatto tutto alla perfezione. Bello l'attacco a sorpresa alla fine del lungo rettifilo su Hamilton al 40° giro, una staccata al limite, poi dopo una tornata si è mangiato Sebastian Vettel. Salito al secondo posto, nel mirino di Ricciardo c'era a quel punto soltanto la Mercedes di Valtteri Bottas. Al 44° passaggio, ecco che va in scena quello che diverrà il sorpasso del mese: una manovra coraggiosa, con Bottas che ha tentato di chiudere la porta, ma il piede pesante di Ricciardo ha avuto la meglio.

Ricciardo vince un Gran Premio che... non doveva vincere. Merito del team, merito della sua forza, merito della safety-car che ogni tanto ti da e ogni tanto ti toglie. Ricciardo non ha commesso la minima sbavatura, al contrario Verstappen ha sbagliato tutto. La Red Bull poteva raccogliere una clamorosa doppietta e pensate, l'olandese era davanti a Ricciardo dopo il pit-stop finale. Ma l'attacco sbagliato a Hamilton prima e il pacchiano errore su Vettel poi, letteralmente speronato, gli ha fatto non solo perdere tempo, ma prendere anche una giusta penalità di 10" che lo ha retrocesso di una posizione, da quarto a quinto. Troppo poco in realtà. Ricciardo ha già il doppio dei punti di Verstappen che su tre gare ha commesso tre importanti errori.

A Melbourne ha subito rovinato gomme e fondo quando doveva impostare uno stint iniziale lungo, a Sakhir si è malamente urtato con Hamilton ritirandosi subito e a Shanghai ha gettato al vento una vittoria oltre che rovinato la corsa di Vettel. Non stiamo parlando più di un ragazzino velocissimo e talentuoso approdato in F1 ieri l'altro, ma di un pilota al quarto anno nel Mondiale. Curioso che la Red Bull non abbia ancora rinnovato la fiducia a Ricciardo mentre, come sapete, ha già da tempo firmato fino al 2020 Verstappen affermando che è lui l'uomo del futuro Red Bull. Lo sarà, ma intanto è Ricciardo a prendersi gli applausi, capace di superare gli avversari con manovre che esaltano il pubblico in maniera corretta. Cosa che spesso non riesce al suo compagno di squadra.

Con Vettel e Raikkonen in prima fila, questa volta la Ferrari deve registrare una piccola disfatta. Il terzo posto del finlandese, stretto al via da Vettel e quindi subito superato da Bottas, è poca cosa considerando le aspettative iniziali. Vettel è andato al comando ed ha spinto forte arrivando ad avere un vantaggio su Bottas di 3"5. Il pilota Mercedes si è fermato al pit-stop al 19° giro, poi ha spinto come un pazzo mentre Vettel le gomme le ha cambiate il passaggio successivo. Un pit-stop non perfetto e quando è uscito dalla corsia box, ha visto sfilare via Bottas.

Con Raikkonen primo, perché tenuto in pista in attesa che Bottas-Vettel lo raggiungessero, il gioco di squadra sembrava perfetto; il tedesco è riuscito a prendere la scia della Mercedes, ma Bottas si è difeso bene ed ha respinto Vettel. Poi, la safety-car che ha letteralmente cambiato la fisionomia della gara. Ferrari e Mercedes non hanno pensato di richiamare ai box i loro piloti, lo ha fatto la Red Bull che con pneumatico soft ha vinto il Gran Premio cinese.

Vettel ha poi dovuto cedere a Ricciardo finché non è arrivato Verstappen che lo ha buttato in testacoda. Con la Ferrari non più performante, il tedesco ha tirato a campare venendo anche passato da Fernando Alonso, che lo ha buttato sull'erba, una manovra poco comprensibile, da frustrato, quella dello spagnolo. Ma tant'è, Vettel ha concluso ottavo con tanto rammarico. Poteva chiudere quarto e si può capire l'amarezza per i punti buttati via, almeno otto. Ma anche per una strategia questa volta non perfetta sia in occasione del primo pit-stop sia quando in pista è entrata la safety-car. Raikkonen, avendo cambiato le gomme molto tardi, era piuttosto veloce nel finale, ma non è riuscito a superare Bottas, ancora una volta secondo e a questo punto, faro della Mercedes.

Bottas ha lamentato il mancato richiamo ai box quando c'era la safety-car e dobbiamo rilevare come, per il secondo GP consecutivo, abbia domato Hamilton. L'inglese ha corso costantemente in difesa, presto gravato da problemi alle gomme che probabilmente non è riuscito a tenere nella giusta temperatura. Quinto al traguardo, poi quarto per la penalità a Verstappen, ha rosicchiato punti importanti a Vettel ed ora è a meno nove.

Ancora una corsa tosta per Nico Hulkenberg, sesto con la Renault che ha piazzato Carlos Sainz in nona piazza. Punti scaccia crisi per la McLaren-Renault, settima con Alonso, ma solo tredicesima con Stoffel Vandoorne. La Haas-Ferrari si conferma in zona punti con il solito Kevin Magnussen, decimo, mentre Romain Grosjean dopo un buon avvio è sprofondato nelle retrovie. Dolore in casa Force India-Mercedes nel vedere Esteban Ocon e Sergio Perez fuori dai punti, 11esimo e 12esimo. Notevole la partenza di Lance Stroll, da 18esimo a 12esimo nel primo giro. Per un po' è riuscito a tenere il passo dei rivali di centro gruppo, poi piano piano ha perso terreno chiudendo 14esimo con la Williams-Mercedes, proprio davanti a un buon Sergey Sirotkin.

Gli eroi di Sakhir sono mancati. Pierre Gasly e la Toro Rosso-Honda ha viaggiato di conserva nella seconda parte del gruppo finché il francese ha pensato bene di tamponare in maniera pacchiana il compagno di squadra Brendon Hartley, poi costretto al ritiro. L'errore di Gasly è poi stato ripetuto in fotocopia da Verstappen su Vettel. Marcus Ericsson con la Sauber-Ferrari non aveva il passo del Bahrain, ha concluso 16esimo ma si è messo dietro Grosjean, Gasly e il compagno Charles Leclerc, protagonista di un testacoda e anonimo per tutta la gara.

Domenica 15 aprile 2018, gara

1 - Daniel Ricciardo (Red Bull-Renault) - 1.35'36"380 56 giri
2 - Valtteri Bottas (Mercedes) - 8"894
3 - Kimi Raikkonen (Ferrari) - 9"637
4 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 16"985
5 - Max Verstappen (Red Bull-Renault) - 20"436 *
6 - Nico Hulkenberg (Renault) - 21"052
7 - Fernando Alonso (McLaren-Renault) - 30"639
8 - Sebastian Vettel (Ferrari) - 35"286
9 - Carlos Sainz (Renault) - 35"763
10 - Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) - 39"594
11 - Esteban Ocon (Force India-Mercedes) - 44"050
12 - Sergio Perez (Force India-Mercedes) - 44"725
13 - Stoffel Vandoorne (McLaren-Renault) - 49"373
14 - Lance Stroll (Williams-Mercedes) - 55"490
15 - Sergey Sirotkin (Williams-Mercedes) - 58"241
16 - Marcus Ericsson (Sauber-Ferrari) - 1'02"604
17 - Romain Grosjean (Haas-Ferrari) - 1'05"296
18 - Pierre Gasly (Toro Rosso-Honda) - 1'06"630
19 - Charles Leclerc (Sauber-Ferrari) - 1'22"575

* Penalizzato di 10"

Ritirati
Brendon Hartley

Il campionato piloti
1.Vettel 54; 2.Hamilton 45; 3.Bottas 40; 4.Ricciardo 37; 5.Raikkonen 30; 6.Alonso, Hulkenberg 22; 8.Verstappen 18; 9.Gasly 12; 10.Magnussen 11; 11.Vandoorne 6; 12.Sainz 3; 13.Ericsson 2; 14.Ocon 1.

Il campionato costruttori
1.Mercedes 85; 2.Ferrari 84; 3.Red Bull-Renault 55; 4.McLaren-Renault 28; 5.Renault 25; 6.Toro Rosso-Honda 12; 7.Haas-Ferrari 11; 8.Sauber-Ferrari 2; 9.Force India-Mercedes 1.