3 Ago [21:39]
È morto Angel Nieto
Il motociclismo in lutto
Da Ibiza - Alfredo Filippone
Ángel Nieto non ce l’ha fatta: il mitico campione spagnolo, il “12 más 1”, come si auto-definiva lui e come lo chiamavano in patria, si è spento a fine pomeriggio nella clinica Nuestra Señora del Rosario di Ibiza dov’era ricoverato da un settimana esatta per i postumi di un banalissimo incidente in quad. Tamponato dall’auto di una distratta turista tedesca, Nieto era volato via dal mezzo e riportato gravi ferite alla testa. Voci raccolte sull’isola confermano che non indossasse il casco: stava scendendo da casa sua in collina al paese più vicino, Santa Gertrudis, per la quotidiana routine: comprare il pane, i giornali e bersi un caffè al bar con gli amici. Quella mattina un temporale aveva infradiciato tutto e lui si era riparato semplicemente con un poncho di plastica blu...
La notizia del decesso è giunta come una doccia di acqua gelata: proprio ieri, i medici avevano pubblicato un bollettino che parlava di un decorso soddisfacente, con la pressione cranica sotto controllo e la riduzione progressiva dei farmaci che lo tenevano in coma artificiale, e da qualche giorno, i familiari e i tantissimi amici in visita si mostravano decisamente più distesi ai media che hanno montato la guardia per una settimana di fronte al nosocomio.
Poi, durante la notte, forse in fase di risveglio, un peggioramento improvviso e severo, e la decisione di un secondo intervento (dopo quello necessario immediatamente dopo l’incidente), per rimuovere “un edema cerebrale massiccio”, asportando persino un osso della scatola cranica per alleggerire la pressione sul cervello.
“Situazione critica, esito imprevedibile”, dicevano questa mattina i medici, usando parole mai pronunciate dopo l’incidente e il primo intervento. Nel pomeriggio, il decesso, col 70enne campione attorniato dalla compagna Belinda, dai figli Angel, Pablo e Hugo e altri intimi.
Ironico destino, quello del ‘re delle piccole cilindrate’: tradito da un quad e tradito nell’amata, mite e godereccia Ibiza, dove lui, nato a Zamora, nella parte più fredda e austera della Castiglia, aveva trapiantato le radici, diventando un idolo locale, ricercato VIP nei beach club d’estate, ma ancor più, habitué delle sagre paesane fuori stagione e impegnato anche in nobili cause. L’ultima, quella, contro la costruzione di una fabbrica d’asfalto...
C’è clima di lutto nazionale in Spagna, con radio e TV a interrompere i programmi per la “breaking news” e gli speciali, e valanghe di note e messaggi di cordoglio, a cominciare dalla Casa Reale e il premier Rajoy. Se n’è andato uno dei più grandi sportivi spagnoli di tutti i tempi, e un personaggio familiare e simpatico a tutti.