31 Mag [9:14]
GUIDO IO
Lettera a un ragazzo che ama i rally
Caro Samuele Pirotto,
ti dico subito che l'appello da te lanciato agli appassionati perché ti sostengano nella tua ormai prossima partecipazione al Rally Italia Sardegna mi ha emozionato: mi capita ormai raramente di incontrare qualcuno capace di non farsi problemi a confessare di aver bisogno dell'appoggio altrui e quando succede un brivido mi corre lungo la schiena. Mi piace la passione che traspare dalle righe che hai pubblicato su facebook e mi piacerebbe essere presente sull'isola dei Quattro Mori per incontrarti, per conoscerti, per incitarti. So per certo che non succederà e allora mi permetto di scriverti queste poche righe per farti pervenire, con il mio incoraggiamento, qualche consiglio.
Che tu abbia quello che i francesi chiamano un buon colpo di volante è certificato dal giudizio di selezionatori qualificati, ma tu ed Emanuela Ravello – a proposito, mi auguro che fra voi, nel poco tempo a disposizione, si sia creata quella complicità necessaria per trasformare due persone in un equipaggio – avete ora davanti un esame al limite dell'impossibile: la formula del “gioco” vi costringe infatti a passare direttamente dalla prima elementare alla tesi di laurea. E come certamente avrei almeno intuito, le possibilità di superarlo sono ridotte al minimo. Eppure sai che dovrai batterti con tutte le tue forze per provare a farlo. Senza esagerare, ovviamente, ma senza neppure farti condizionare oltre il lecito da chi – e ce ne saranno tanti – ti ripeterà di andare adagio per goderti fino in fondo questa occasione.
Rispondi loro di sì, poi però, se il tuo sogno è veramente gareggiare, segui il tuo istinto. Battiti, non sempre e solo in modo forsennato, ma fallo senza star troppo a pensare alle sollecitazioni che chiederai alla vettura affidatati. Dici che non guarderai il cronometro ed è giusto che tu lo dica. Ma mi auguro che strada facendo darai più di un'occhiata ai tempi che avrete ottenuto, senza mancare di confrontarli con quelli dei pochi avversari diretti che avrete. E' una delle cose che s'hanno da fare per migliorare, per crescere.
Un'ultima raccomandazione: senza nessuna esperienza di corse, su un fondo che, immagino, tu conosca assai poco e con una vettura che non è stata esattamente pensata e realizzata per le strade bianche, alla fine potresti trovarti in coda. Non farne un dramma e tuttavia evita di festeggiare l'arrivo facendo saltare il tappo di una bottiglia di champagne. Anche se ci sarà qualcuno che ti inciterà a farlo.
Con simpatia
Guido Rancati