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22 Ott [10:12]

Trofeo Maremma
Per Rovatti esordio vincente

Il pisano Michele Rovatti, in coppia con la bolognese Valentina Catone, al loro esordio con una Peugeot 207 S2000, hanno vinto il Trofeo Maremma, la gara che ha anche assegnato il titolo del Campionato Regionale Aci Sport di rally 2018. Un plateau di ricco di qualità sia di piloti che di vetture ha caratterizzato l’evento organizzato dalla MaremmaCorse 2.0, un fattore che ha avvalorato maggiormente l’alloro conquistato dal pilota di San Miniato, alla guida di una vettura più datata (anche “aspirata” contro le “turbo” di categoria R5) di quelle che si è trovato ad affrontare, oltre che appunto avendola guidata qui per la prima volta dopo anni ed anni di trazioni anteriori. 
 
Partito ieri sera con il quinto tempo assoluto sulla prova speciale “spettacolo” del Palagolfo, Rovatti ha preso in mano le redini del gioco dalla quarta prova, riuscendo poi a controllare il ritorno di diversi avversari agguerriti ed anche ben forniti, decisi a non lasciargli agio. Per contro, il pisano ha saputo tenere sangue freddo e controllo totale della situazione riuscendo ad interpretare al meglio le difficili “piesse” maremmane, che gli hanno consegnato il suo terzo successo stagionale dopo quelli del “Colli Scaligeri” ed il “Casciana Terme”.
 
Sino alla settima prova era stato il fiorentino Tobia Cavallini, in coppia con Farnocchia (Skoda Fabia R5), a stare alle costole di Rovatti, guardandolo davvero da vicino, poi un testacoda costato circa 30” lo ha relegato ad inseguire, favorendo chi lo tallonava, nello specifico il locale Alessio Santini Roberto ed il livornese Roberto Tucci, entrambi con una Skoda Fabia R5.
 
Tucci, affiancato da Micalizzi, alla prima gara con la vettura boema ha finito la sua avventura sull’ultima prova, uscendo di strada quando era secondo assoluto, cercando di attaccare il leader, gettando quindi al vento quella che era sinora stata una prestazione maiuscola, peraltro iniziata con cautela per conoscere la vettura che guidava per la prima volta.
 
Alla fine la medaglia “d’argento” l’ha fatta sua Santini, in coppia con la pratese Susanna Mazzetti, alla sua seconda occasione alla guida della Fabia. Sempre in gara con gomme usate, il pilota di Follonica ha confermato comunque il suo feeling con le strade amiche, sempre in grado di dargli forti sensazioni, nonostante difficoltà di assetto.
 
Terzo ha poi finito Cavallini, quarto invece il reggiano Luciano D’Arcio, anche lui alla prima esperienza con una Skoda Fabia R5, affiancato da Mucci. Pure per loro una bella progressione dopo un inizio gara operato con cautela, finendo poi davanti al lucchese Luca Pierotti quinto con la sua Peugeot 208 R5, condivisa con Manuela Milli. In lizza per vincere il Campionato Regionale, non hanno centrato l’obiettivo, mai entrati in sintonia con le insidie del percorso, soprattutto per difficoltà a regolare il giusto set-up.

8 Ott [11:13]

Città di Pistoia
Michelini mette la terza

Il lucchese Rudy Michelini, in coppia con Michele Perna, su una Skoda Fabia R5, ha vinto il 39° Rally Città di Pistoia, atto conclusivo della terza zona di Coppa Italia Rally e penultimo appuntamento del sempre più avvincente Campionato Regionale Aci Sport Toscana-Umbria a coefficiente 1,5. Due giorni di gara dai quali è emerso vincitore con ampio merito il driver lucchese, in una gara già vinta due volte, 2014 e 2015, individuata come irrinunciabile training per andare ad affrontare, nel prossimo fine settimana, l’ultimo atto del tricolore rally asfalto di Verona, per difendere a spada tratta la terza posizione in classifica. Subito all’attacco e passato al comando, Michelini ha cercato a piccoli passi l’allungo, certamente anche pensando a ritrovare i giusti equilibri dopo un’assenza dalle gare che durava da due mesi e mezzo circa, firmando oltre che il tris di allori a Pistoia anche il tris stagionale, dopo le vittorie del “Ville Lucchesi” con una Porsche “storica” ed il “Città di Lucca”, del quale detiene il record di successi.
 
Ha comunque trovato validi competitor, il pilota lucchese, che gli hanno imposto, a suo dire, il tenere un ritmo molto alto ed una soglia di attenzione decisamente da categoria superiore. Notevole la seconda posizione finale di  Tobia Cavallini, con al fianco Sauro Farnocchia. Ritornato al volante della Skoda Fabia R5 dopo il successo al “Valdinievole” dello scorso maggio, il pilota di Cerreto Guidi ha onorato al meglio la gara da lui definita “del cuore”, quella cioè che lo vide debuttare come rally driver nel 1993. Reduce da un’annata povera di partecipazioni, quindi in debito di ritmo, Cavallini (qui vincitore nel 2010), ha corso con determinazione, sempre a testa alta, avendo da recriminare alcuni errori iniziali, quelli che certamente gli hanno inibito qualcosa di più, come il provare ad insidiare più da vicino Michelini. Ha saputo reagire in concreto, agguantando la “medaglia d’argento” con l’impegno di chiusura di Casore, il secondo passaggio della “piesse” più lunga della gara (oltre 20 Km), con la quale ha avuto ragione del coriaceo valdinievolino Paolo Moricci, in coppia con Garavaldi su una Hyundai i20R5.
 
Già vincitore anche lui per due volte a Pistoia (2003 e 2012) Moricci ha fornito una prestazione altisonante, sfruttando al meglio la sua vettura sudcoreana sulle difficili strade dell’hinterland pistoiese, che oltre ad una conformazione “ostica” sono state rese a tratti indecifrabili dalla pioggia caduta per tutto l’arco del pomeriggio del sabato. Moricci ha il merito di aver còlto un risultato comunque di vertice avvalorato ancor di più dal fatto che rispetto a molti degli avversari incontrati corre con molta meno assiduità, per cui ha lamentato la mancanza di ritmo di gara. Quarta piazza di grande valore per lo svizzero Federico Della Casa, esperto pilota di gare sterrate, arrivato a Pistoia in preparazione del rally internazionale “del Vallese”. In coppia con Pozzi, dopo un avvio sofferto e condizionato da qualche errore dovuto soprattutto al non conoscere il percorso, Della Casa ha compiuto una notevole progressione durante la domenica, che lo ha portato anche a riscontri cronometrici di alto livello, tra i consensi generali. Top five centrata da un altro debuttante a Pistoia, il reggiano Roberto Vellani, affiancato per la seconda volta dal blasonato lucchese David Castiglioni, sulla Peugeot 208 T16 R5. Un avvio sofferto, per il veloce pilota di Quattro Castella, protagonista nel recente passato di grandi performance nelle gare tricolori, dovuto soprattutto ad un set-up mai trovato sulle strade bagnate incontrate nella prima giornata. Alla fine ha poi trovato la miglior soluzione, potendo terminare anche lui con il sorriso.
 
Dai riflettori sono mancati due grandi protagonisti della Toscana da rally, l’ex campione di Zona Luca Artino (Skoda Fabia R5), mai entrato in sintonia con le viscide strade incontrate nella prima giornata di sfide, poi fermatosi stamane volontariamente, ed anche Fabio Pinelli, in corsa per il titolo regionale, Anche per lui un avvio di gara sofferto, con la Skoda Fabia R5 che guidava per la seconda occasione, prima di alzare bandiera bianca a metà della seconda giornata per una toccata che ha danneggiato una sospensione. In tema di campionati, con la Coppa Italia di terza zona già assegnata prima di questa gara al sardo Diomedi (qui assente), la pratica del Campionato Regionale passa adesso al Trofeo Maremma di fine mese, dove in diversi possono aspirare all’alloro stagionale, dal qui assente Senigagliesi, a Pinelli, come anche Michelini e Cavallini, inseritisi nel contesto proprio con le prestazioni offerte a Pistoia.
 

1 Ott [15:15]

Rally del Rubinetto
Miele, un successo che vale doppio

“Ho coronato un sogno che avevo sin dalla mia infanzia; ho vinto la gara praticamente di casa e sul podio con me c’è mio padre Mauro, colui che mi ha trasmesso questa fantastica passione.”
Il rally sono nel DNA ma i geni sono vincenti. Simone Miele festeggia la sua seconda affermazione consecutiva sulle strade piemontesi del 25° Rally del Rubinetto insieme a Roberto Mometti ma questa affermazione, su Ford Fiesta WRC (Dream One Racing), ha un sapore decisamente particolare rispetto a quello dello scorso anno. Se dietro di lui in classifica vi è il duo transalpino Puppo-Gordon, in terza posizione assoluta ci sono papà Mauro Miele e Luca Beltrame, sulla Citroen DS3 WRC che lo stesso Simone portò al successo nel 2017. Un quadretto di famiglia che ha pochi eguali e coronato da due episodi che definire casuali sarebbe davvero troppo riduttivo: papà e figlio sono stati autori di due ex-aequo su due prove speciali di giornata, cosa più unica che rara.

Successo numero due quindi per il 30enne di Olgiate Olona che con Roberto Mometti alle note (501 apparizioni per il copilota di Luino) ha dovuto badare solo a contenere dopo che i due diretti avversari- Caffoni prima e Pinzano  poi, seppur l biellese fosse più distaccato) avevano mollato il colpo. Davide Caffoni e Max Minazzi sono finiti fuori strada in Ps5 mentre Pinzano-Zegna (entrambi su Skoda Fabia R5), sono stati autori di un’uscita senza troppe conseguenze se non gli oltre due minuti di ritardo.
Seconda posizione dunque per Anthony Puppo e Fabrice Gordon che sulla loro Skoda Fabia hanno capitalizzato al meglio la lunga trasferta: “Siamo felici di aver trovato un rally molto bello, difficile e selettivo: proprio quello che cercavamo” ha detto il pilota francese staccato al traguardo di 1’08”9.
Quarta posizione per l’aostano Elwis Chentre che ha capitalizzato al meglio una gara partita in sordina ma sviluppatasi poi con bei parziali. Lui e la Giovenale gareggiavano su Citroen DS3 R5 della D-Max Racing. Amaro in bocca per i quinti, Pinzano-Zegna, che dopo aver assaporato la seconda piazza assoluta, si sono precipitati in classifica a seguito di una divagazione nelle fasi finali della gara.
  
Ancora brillante Emanuel Comparoli che sulla Peugeot 207 S2000 ha colto una brillante dodicesima piazza assoluta con tempi di rilievo dimostrando che il pensionamento della 2000cc francese è ancora da rimandare; insieme a lui Marco Bevilacqua. Quattordicesimo assoluto è il primo pilota di San Maurizio d’Opaglio: Michele Andolina, in coppia con Leo Moro, ha conquistato la seconda posizione di S2000 su Peugeot. Simone Peruccio è il vincitore ella classe S1600 ma soprattutto il migliore tra le Due Ruote Motrici. Il driver di Invorio ha ben figurato sulle strade amiche approfittando dei ritiri di Pizio e Bottarelli: il primo ha accusato un guasto tecnico mentre il secondo è stato fermato da una leggera toccata. Primattore di gruppo N e anche di N4 il domese Marco Laurini che con Grossi alle note ha testato la Mitsubishi Lancer Evo X opzionata come papabile vettura con la quale correre il prossimo prestigioso Rallye Montecarlo.
Un super Matteo Giordano è invece diciannovesimo e primo di R2B; il cuneese, affiancato da Manuela Siragusa, ha messo a segno tempi davvero difficili da eguagliare per gli avversari sebbene Federico Romagnoli, in coppia con Monica Rubinelli abbia stupito tutti: figlio di Marcello, noto meccanico di fama nazionale, il giovane di Armeno era al debutto ed ha disputato una gara altisonante: la speranza è di rivederlo quanto prima col volante tra le mani.

La R3C è stata ad appannaggio di Calvetti-Mattioda (Renault Clio) per solo 1”2 su Dinetti-Zeffiretti mentre la A6 è andata a Torchio-Bruzzese (Citroen Saxo). Il locale Luca Faggio aggiunge la vittoria che ancora mancava nella sua bacheca riuscendo a primeggiare nella combattuta N3 a bordo della sua Renault Clio insieme alla compagna Cristina Campus. In N2 prevalgono Davide Tosini e Mariangela Marzano (Peugeot 106), in A7 dopo il dominio di Maran è Roggia ad ereditare la vetta in coppia con Cerutti. Tra le K10 affermazione Perolio-Perolio su Peugeot 106 mentre in A5 sono Candidi-Metaldi ad avere la meglio su Peugeot 106. La R1B è andata ad Andreoli-Bonometti (Suzuki Swift), la RS1.6 a Lavarini-Giorgetti (Peugeot 106), la RSTB1.6 a Bortolini-Previato (Mini Cooper), la RSTB1.0 a Goldoni-Garella (Suzuki-Swift) , la RSTB1.6P a Fallo-Marchesi (Mini Cooper) mentre la RS1.6P a Tado-Sterren. (Citroen Saxo).
 
La classifica finale

1. S. Miele-Mometti (Ford Fiesta WRC) in 1.03’56”8
2. Pupo-Gordon (Skoda Fabia R5) in 1.05’05”7 a 1’08”9
3. M.Miele-Beltrame (Citroen DS3 WRC) in 1.05’09”2 a 1’12”4
4. Chentre-Giovenale (Citroen DS3 R5) in 1.06’43”9 a 2’47”1
5. Pinzano-Zegna (Skoda Fabia R5) in 1.06’52”1 a 2’55”3
6. Marasso-Pieri (Skoda Fabia R5) in 1.06’56”3 a 2’59”5
7. Riccio-Cicognini (Ford Fiesta R5) in 1.07’06”8 a 3’10”0
8. Lombardi-Bologna (Ford Fiesta R5) in 1.07’15”5 a 3’18”7
9. Fornara-Gria (Skoda Fabia R5) in 1.07’36”5 a 3’39”7
10. Ronzano-Andreis (Ford Fiesta R5) in 1.07’57”9 a 4’01”1

1 Ott [15:01]

Rally del Molise
Testa vince per due soli decimi

Il Rally del Molise è andato di nuovo in mano di Giuseppe Testa. Il giovane di Cercemaggiore, ex Campione Italiano Junior, in coppia con il sammarinese Massimo Bizzocchi, al volante di una Ford Fiesta R5, si è aggiudicato la gara bissando il successo dello scorso anno, battendo sul filo di lana il frusinate Andrea Minchella, in coppia con Renzetti, su una Skoda Fabia R5. Organizzato da Aci Campobasso con il supporto tecnico della romagnola Prosevent, la gara ha conosciuto alcune modifiche al percorso rispetto al passato, comunque mantenendo i propri caratteri di un tracciato tecnico e selettivo. Fattori che hanno generato una gara estremamente tirata quanto anche spettacolare, il cui esito si è deciso nel finale, proprio con la “piesse” di chiusura.
 
Dopo aver impattato con lo stesso tempo la prova di apertura, la “spettacolo” di Campobasso, Testa e Minchella si sono prodotti in un acceso duello che pian piano li ha allontanati dagli altri concorrenti, tanto si è rivelato alto il loro ritmo. Minchella, al suo debutto sulle strade molisane, aveva poi preso il comando della corsa dalla prima prova della domenica, per poi cedere il passo a Testa dalla successiva, il quale aveva cercato quindi l’allungo. La corsa del driver locale ha avuto una battuta d’arresto durante la quarta prova, quando una foratura lo ha costretto ad inseguire il rivale. Testa ha poi attaccato a fondo sino ad arrivare alla soglia dell’ultima fatica cronometrata con 1”6 di distacco da Minchella, per poi staccarlo di 1”8, trionfando perciò di soli due decimi.
 
Onore delle armi per Minchella, che ha confermato il suo alto livello, sempre interpretando al meglio le difficili “piesse” che si è trovato ad affrontare, mentre al terzo posto si è piazzato il cesenate Gianluca Casadei, in coppia con Isidori, alla loro prima gara con la Skoda Fabia R5 ed anche alla prima esperienza  a Campobasso. Una gara in progressione, per i romagnoli, alla fine premiati da una posizione importante, decisa rivalsa dalla recente sfortuna sofferta al Rally Raab di luglio, terminato anzitempo con un ritiro.
Quarta piazza, per il lombardo di Como Jacopo Civelli, in coppia con l’emiliano Benedetti, alla loro prima volta a bordo di una Skoda Fabia R5. Anche per loro una gara concreta, con una prima parte “di studio” e con il sudore freddo dato da una foratura costata circa 30” durante la quinta prova, alla quale hanno risposto con una bella progressione sino alla bandiera a scacchi.
 
Quinta posizione finale per Mirabile-Calderone (Ford Fiesta R5), anche loro autori di una prestazione maiuscola, la stessa che hanno fornito Simone-Aiezza (Skoda Fabia R5) davanti al pubblico “di casa”.
Primo fra le due ruote motrici è Pasquale Pucella, con Davide Geremia alle note, su una efficace Peugeot 106 kit, anche settimi assoluti alla terza gara in carriera. Subito dietro il papà Franco, con una Renault Clio Super 1600, condivisa con Carmen Grandi, sulla quale sono saliti per la prima volta.
 Sfortuna per il napoletano Fabio Gianfico, affiancato dal fido Liberato Mongillo, anche lui al debutto con una Renault Clio S1600 con la quale sino alla penultima prova speciale aveva saputo insediarsi nella top ten con riscontri cronometrici di alto livello. Li ha traditi il motore, che per tutta la gara gli ha vincolato la prestazione, a due chilometri dal termine della piesse di chiusura.

30 Set [12:14]

Città di Bassano - Finale
Rossetti conquista il "mundialito" veneto

Massimiliano Ruffini

Una partecipazione decisa all'ultimo momento, quella di Luca Rossetti al Città di Bassano. Il tre volte campione europeo non era nell'elenco degli iscritti, ma alla vigilia della gara Eddie Sciessere, uno dei favoriti per la vittoria, è rimasto vittima di un infortunio che gli ha impedito di essere al via. Con il team francese PH Sport già in Italia e la Citroën Ds3 con gli adesivi degli sponsor già sulle fiancate, il talento di Lusiana ha quindi pensato di affidare la propria Wrc e il suo navigatore Pietro Ometto ad un amico: Luca Rossetti.
La partecipazione del friulano trapiantato in Valtellina ha suscitato il malumore di qualcuno dei "reucci" locali, certo che la sua partecipazione avrebbe impedito di assistere a una bella lotta per il successo. Dal canto suo, Rossetti non saliva su una Wrc da oltre tre anni e ha dovuto conoscere la vettura direttamente in gara.

Il palco di partenza ha però annullato ogni preoccupazione o invidia e si è potuto così assistere ad una bella sfida per la vittoria: ad animarla, oltre a Rossetti, c'è stato un superlativo Mauro Spagolla, bravo a tenere il ritmo del rivale nel primo giro, staccando un tempone a Marcesina, e giungendo a metà gara con meno di due secondi dal leader.
Nella seconda tornata di prove speciali Rossetti (nella foto by M51) ha migliorato il feeling con la vettura, cogliendo altre tre vittorie parziali e andando ad imporsi per la prima volta al Città di Bassano: un vincitore "straniero" per una gara definita il "mundialito" veneto. Medaglia d'argento più che meritata per Spagolla e Giulia Zanchetta, unici a tenere per due terzi di gara il passo di un pilota professionista e di una vettura ex-ufficiale. Più sfortunato Alessandro Battaglin, anche lui alla vigilia nel novero dei favoriti (ben dieci le vittorie al Bassano nel suo palmares); ma il rosso volante, risalito dopo tre anni su una Wrc, è stato tradito da noie tecniche alla sua Fiesta nel primo giro di prove e, nonostante il bel passo tenuto nel prosieguo di gara, la sua rimonta si è fermata all'undicesima posizione assoluta.

Il duello per l'ultimo gradino del podio ha così visto protagoniste le vetture R5: in particolare le Skoda Fabia di Andrea Dal Ponte e Marco Signor. All'arrivo i due hanno chiuso in quest'ordine, con il vicentino che può dirsi soddisfatto per il risultato ottenuto dopo un anno distante dalle gare e il trevigiano costretto ad accontentarsi della medaglia di legno. Per Signor non è stato semplice trovare il ritmo e le motivazioni in una stagione in cui ha scelto di non puntare a nessun campionato.
A chiudere la top five Claudio Cogo, da anni dominatore tra le 2 ruote motrici nelle gare vicentine e per la prima volta al via su una vettura 4X4. Il driver di Marostica non si è fatto spaventare da alcune noie tecniche nel primo giro di prove e ha colto un grande risultato al debutto sulla Fiesta R5.
Tra le vetture a 2 ruote motrici, da segnalare la vittoria di Meneghetti-Angeli - autori di un ottimo debutto con la muscolosa Peugeot 306 Maxi - e il secondo posto di Bottoni-Peruzzi, primi tra le numerose Clio R3 iscritte al trofeo Renault.

La classifica finale
1. Rossetti-Ometto (Citroën Ds3 Wrc) in 1.01'13"5
2. Spagolla-Zanchetta (Ford Fiesta Wrc) a 35"6
3. Dal Ponte-Tessaro (Skoda Fabia R5) a 1'21"3
4. Signor-Bernardi (Skoda Fabia R5) a 1'25"8
5. Cogo-Guadagnin (Ford Fiesta R5) a 2'07"7
6. Oriella-Bardini (Skoda Fabia R5) a 2'20"3
7. Della Casa-Pozzi (Ford Fiesta Wrc) a 2'21"9
8. Gentilini-Pollet (Ford Fiesta Wrc) 2'26"7
9. Piccolotto-Cenere  (Ford Fiesta Wrc) 3'19"8
10. Lovisetto-Cracco (Skoda Fabia R5) a 3'22"1

24 Set [10:34]

Casciana Terme
Rovatti-poker

Ha firmato il poker, Michele Rovatti, al Rally di Casciana Terme, la cui trentaseiesima edizione si è svolta oggi nel territorio intorno alla città termale sulla lunghezza di sei prove speciali (due per tre volte). Affiancato dalla bolognese Valentina Catone, il pilota locale ha aggiunto un nuovo alloro a quelli già incamerati nel 2014, 2015 e 2016, sfruttando al meglio la Renault Clio S1600, compagna di tante avventure quest’anno, quelle che lo hanno portato a vincere la categoria nel campionato IRCUp.
 
Un dominio, quello di Rovatti, tanto annunciato quanto subito concretizzatosi in gara, andando al comando già dalla prima occasione cronometrata di Chianni con un ritmo rivelatosi disarmante dalla concorrenza. Sparito subito, per incidente, il valtellinese Gianesini, accreditato come il più ostico per puntare alla vittoria, Rovatti ha preso progressivamente il largo andando poi a vincere con ampio margine, nonostante abbia “sudato freddo” durante la quarta prova quando un problema di natura elettrica lo aveva leggermente attardato con il motore che girava a tre cilindri.
 
Risolto il problema al service successivo, l’epilogo è stato trionfale, la centralissima Piazza Garibaldi di Casciana lo ha abbracciato con il suo pubblico per porre la firma a questo nuovo successo. Dietro a lui è stata bagarre, caratterizzata anche da diversi ritiri “eccellenti” e con diversi a lottarsi il resto del podio. Alla fine, la medaglia d’argento l’ha fatta sua il lucchese Andrea Simonetti, con Angilletta al fianco, su una Renault Clio R3. Sino a due prove dal termine il posto d’onore l’aveva fatto suo l’altro plurivincitore della gara Paolo Lenci, poi tradito dal motore della sua Peugeot 306 rally che divideva con Ronny Celli.
 
Autore di una prestazione maiuscola, Simonetti ha saputo tenere bene il ritmo di vertice sino alla bandiera a scacchi, con la terza posizione finale andata nel finale di gara a Federico Santini, in coppia con Romei, tornato all’inossidabile Renault Clio Williams dopo tre anni. Il pilota di Fivizzano aveva avviato la giornata in tredicesima posizione, per poi prodursi in una poderosa rimonta che lo ha portato, per un solo secondo davanti al genovese Paolo Benvenuti (Renault Clio R3), quarto ed anche lui autore di una gara decisamente perfetta, “macchiata” nel finale da un “lungo”, quello fatale per fargli perdere il podio.
 
Prestazioni di spessore anche per Fanucchi-Giorgi (Renault Clio R3), quinti assoluti e certamente l’hanno fatta da protagonisti anche Fagni-Massaro (Renault Clio S1600), Corona-Vichi(fiat Punto Abarth S1600) e mariani-Castiglioni (Renault Clio Williams) anche loro con merito nella nella top ten, dove pure vi ha messo la firma, in nona posizione finale, il giovane figlio d’arte Lorenzo Sardelli, navigato da Giovacchini. Alla seconda esperienza con la Peugeot 208 R2, pur limitato nel finale da noie elettriche ha saputo cogliere un altro risultato di vertice che lo disegna come tra i migliori giovani rallisti toscani. Dietro a loro, decimi, Lenzi-Carabellesea bordo dell’ennesima Renault Clio S1600.

16 Set [17:35]

Città di Modena -Finale
Vittoria al fotofinish per Dalmazzini-Ciucci

Vittoria al fotofinish per Andrea Dalmazzini e Giacomo Ciucci (Ford Fiesta R5) al 39° Rally Città di Modena, corso tra ieri pomeriggio ed oggi sulla lunghezza di otto prove speciali. Il verdetto è arrivato in coincidenza dell’ultima prova speciale, il giro finale della prova “Valle”, che ha decretato il successo del Campione Italiano in carica su terra (alla terza gara su asfalto in carriera) per soli sei decimi sul reggiano Antonio Rusce, con al fianco l’esperto Sauro Farnocchia, al loro esordio su una Skoda Fabia R5.

Le sfide si sono svolte su un percorso in parte rivisto, comunque ispirato alla tradizione ma con nuovi stimoli e soprattutto con la grande novità che il cuore pulsante dell’evento è stato organizzato a Maranello, tempio mondiale dei motori e della passione per il motorsport. Erano quattro distinte prove speciali, due da ripetere il sabato ed altrettante da correre alla domenica per un totale di 70 chilometri di distanza competitiva. Percorsi di alto contenuto tecnico, presi letteralmente d’assalto dal pubblico delle grandi occasioni, deliziato da un confronto sul campo rivelatosi decisamente spettacolare.

La lotta per la vittoria è sempre stata vivace ed incerta, con protagonisti soprattutto Dalmazzini e Rusce, piloti entrambi emiliani ed i copiloti tutti e due toscani di Lucca. Il dualismo tra i due equipaggi, avviato con i primi metri di gara, li ha fatti progressivamente allontanare dal resto della compagine, complici certamente le forti esperienze maturate nei campionati tricolori, dove corrono entrambi.

Terza posizione finale, a 1’33”3 dal vertice, per l’altro reggiano Roberto Vellani, con Amadori al fianco, ancora sulla Peugeot 208 T16 R5. Voleva cercare di rifarsi dalla delusione del 2017, il pilota di Quattro Castella, che a luglio scorso vinse il Rally Alto Appennino Bolognese, ma purtroppo non ce l’ha fatta ad arginare il ritmo degli altri due di testa, senza comunque demeritare.

Fuori dal podio, dal quarto posto in poi i distacchi si sono fatti ancora più pesanti, con bravi piloti che però hanno avuto l’handicap di correre poco durante l’anno, quindi vedendo mancare il ritmo di gara. Quarta posizione assoluta finale per Zanni-Mucci (Ford Fiesta R5), per tutto l’arco della competizione in bagarre con Beggi-Alicervi (quinti con la Peugeot 208 T16 R5), dietro di loro di soli 2”6, a conferma del ritmo sostenuto che hanno osservato anche loro per rimanere nella top five.

Sesti hanno finito Milioli-Maletti (Peugeot 208 T16 R5), davanti alla Hyundai i20 R5 del vincitore della passata edizione Franco Rossi, col blasonato Flavio Zanella alle note, non riusciti ad entrare nel ritmo di vertice con l’attenuante di una vettura ancora da capire.

Primi tra le due ruote motrici, nonché ottavi assoluti Gubertini-Ialungo, con un’inossidabile Renault Clio Williams, al termine di accesi duelli contro una coppia “storica” del rallismo emiliano ed anche nazionale, Verbilli-Albertini , su analoga vettura, mentre dai quartieri alti è mancato l’atteso reggiano Gianluca Tosi (con Del Barba sulla Renault Clio R3), ieri sera attardato da uno pneumatico afflosciato durante la prima prova, costato oltre un minuto di ritardo. A nulla sono valse le belle prestazioni di oggi, per una rimonta arrivata purtroppo solo all’undicesima piazza finale.

2 Set [20:52]

Abeti - Finale
Pierotti rimonta vincente

Il lucchese Luca Pierotti, affiancato da Manuela Milli, con una Peugeot 208 T16 R5 hanno vinto oggi il 36° Rally degli Abeti e dell’Abetone, valido per il Campionato Regionale Toscano Aci Sport,  organizzato dalla A.S. Abeti Racing, in collaborazione con ACI Pistoia. Una gara spettacolare, avvincente ed incerta sino agli ultimi metri di gara, nella quale l’avvocato lucchese ha sfoderato grinta e determinazione per sopraffare sfortuna ed avversari. Dopo essere partito in testa nella prima giornata con la “piesse” di Gavinana, Pierotti ha dovuto cedere il passo alla concorrenza complice un testacoda durante la seconda prova delle Torri di Popiglio, costato circa un minuto ed il vedersi cacciato in retrovia all’undicesimo posto.
 
A quel punto, la leadership era passata nelle mani del capoclassifica provvisorio del Campionato Regionale, Fabio Pinelli, in coppia con Antonio Bugelli sulla Skoda Fabia R5. Il driver di Buggiano ha resistito al comando sino all’ultima prova speciale del Melo, durante l’intera giornata odierna ha visto ridursi il proprio vantaggio, complice anche l’appannamento del parabrezza nel momento topico del confronto.
Arrivato alla soglia dell’ultimo impegno cronometrato con 7” di scarto da Pinelli, Pierotti ha attaccato con decisione andando a vincere la prova (cinque i suoi successi parziali su sette prove) e così il rally con 2”9 sul rivale con l’apprensione finale di una foratura. Per Pierotti e Milli questo della Montagna Pistoiese è il terzo successo assoluto in carriera dopo quelli del 2009 di Reggello e Massa Carrara, ottenuto alla seconda esperienza con la vettura francese (la prima è stata il “Lucca” di luglio, finita al secondo posto) ed al primo anno  al volante di trazioni integrali.
 
Pinelli e Bugelli dunque secondi e terzi sono arrivati i montecatinesi Moricci/Garavaldi, tornati a bordo della Hyundai i20 R5 dopo la sfortunata parentesi di Reggello del giugno scorso. Una gara in decisa progressione, quella di Moricci, che ha cercato soprattutto il miglior dialogo con la vettura sudcoreana.
Ai piedi del podio, primo tra le vetture a due ruote motrici il sempre affidabile  - ed acclamatissimo -locale Federico Gasperetti, in coppia con Ferrari sulla fida Renault Clio R3T. Pur con una macchina inferiore il pilota di Abetone ha saputo inserirsi come suo solito nella lotta di vertice sino dai primi metri di gara, chiudendo con un risultato che conferma il suo valore.
 
Di spessore le prestazioni sia del lucchese Nicola Paolinelli (Renault Clio S1600), ottavo assoluto e dell’altro locale Fabio Ceccarelli, nono, alla sua prima esperienza con una Renault Clio R3T. Per entrambi la grande soddisfazione di essere entrati nella top ten nonostante abbiano ridotto drasticamente la loro attività.
La gara “più verde d’Italia” ha detto male a due dei favoriti: Gabriele Lucchesi (Ford Fiesta R5), vincitore del 2017, fermato da noie all’idroguida dopo una partenza di gara sofferta con problemi di alimentazione ed anche a Luca Artino (Skoda Fabia R5), ritiratosi per uscita di strada durante la quinta prova, quando era sesto assoluto.
 

6 Ago [10:35]

Città di Scorzè
Lovisetto bis in rimonta

Massimiliano Ruffini

Torna alla vittoria in terra veneziana Adriano Lovisetto, nel Rally Città di Scorzè che lo aveva già visto vincitore nel 2013. All'epoca il padovano era al volante di una Skoda Fabia Wrc, mentre in quest'occasione - con le vetture R5 nuove regine dei rally nazionali - ha optato per l'ultima incarnazione della vettura ceca. Nonostante un avvio di gara negativo, Lovisetto si è poi reso autore di una bella rimonta sul leader della prima metà di giornata: Michele Piccolotto. Il bassanese era anche lui al via con una Fabia R5 ed è rimasto a lungo in vetta alla classifica dopo essersi imposto in ben cinque speciali. Ma una uscita di strada sull'ottava prova in programma gli ha fatto perdere venti secondi ed ogni speranza di gloria.

Via libera quindi per Lovisetto (nella foto by M51), comunque rivelatosi il più rapido nel finale di gara dopo aver trovato il giusto set-up. La piazza d'onore va un po' stretta a Piccolotto, grande protagonista del rally, mentre dal terzo ed ultimo gradino del podio festeggia il ventitreenne Nicola Sartor, ottimo al debutto con una vettura da assoluto. La giovane promessa del rallysmo veneto, protagonista in Germania dell'Opel Adam Cup, è stato autore di una gara in crescita, con ben due vittorie di speciale ottenute nel finale.
Più che deluso della quarta posizione assoluta Emanuele Zecchin, migliore tra i "veneziani" al via, che era atteso alla lotta per la vittoria ma ha dovuto penare nel primo giro: non lo hanno aiutato qualche difficoltà con la vettura e la necessità di riprendere il ritmo di gara dopo mesi di inattività. Più felice il quinto classificato Daniele Zamberlan, al debutto in R5.

Il ritiro più eccellente ha visto protagonista Claudio De Cecco, subito velocissimo su strade per lui nuove ma ritiratosi a causa di una divagazione in un fosso.
Entusiasmante la prestazione di Mirko Carraro, già vincitore di due Scorzè all'epoca in cui si disputava in formato rallysprint, e in questa occasione indiscusso dominatore tra le vetture a 2 ruote motrici. Al volante della sempreverde Renault Clio Williams, Carraro ha chiuso sesto assoluto, precedendo vetture più moderne e prestazionali. Decimo assoluto e secondo tra le tuttoavanti Luca Ghegin, soddisfatto per la vittoria di classe R3 e soprattutto per l'ottimo debutto sul sedile di destra della figlia Elisa.

La classifica finale

1. Lovisetto-Cracco (Skoda Fabia R5) in 43'57"0
2. Piccolotto-Cenere (Skoda Fabia R5) a 11"6
3. Sartor-Aliberto (Hyundai i20 NG R5) a 15"9
4. Zecchin-Vettoretti (Peugeot 208 T16) a 19"7
5. Zamberlan-Nicoletti (Ford Fiesta R5) a 48"0
6. Carraro-Silotto (Renault Clio Williams) a 1'27"3
7. Bergamo-Simioni (Skoda Fabia R5) a 1'53"3
8. Basso-Gambasin (Peugeot 208 T16) a 2'02"6
9. Agostinetto-Scopel (Ford Fiesta R5) a 2'09"7
10. Ghegin-Ghegin (Renault Clio R3C) a 2'18"6

29 Lug [16:24]

Alto Appennino Bolognese
Vellani vincitore annunciato

Due giorni di sfide altamente adrenaliniche e ricche di contenuti tecnico-sportivi di spessore, il Rally Alto Appennino Bolognese “moderno”, quello che ha segnato la trentesima edizione, vinta oggi dal reggiano Roberto Vellani, in coppia con l’esperto toscano di Lucca David Castiglioni, a bordo di una Peugeot 208 T16 R5.

La gara, partita ieri pomeriggio da Gaggio Montano, rilevando il testimonio dalla parte “historic” che invece ha salutato la bandiera a scacchi a Castiglione dei Pepoli, si è decisa nel finale, una doppia occasione di prove dove Vellani ha saputo colmare con freddezza il non ampio solco che Simone Brusori (Peugeot 208 T16 R5), forte driver locale (vincitore lo scorso anno del rally RAAB storico) aveva saputo scavare con l’ultima “piesse” di ieri notte.

Una gara estremamente tirata e spettacolare, quella condotta da Vellani, che ha concesso il bis di allori (dopo quello dello scorso anno) come anche quella portata in fondo da Brusori (affiancato da Carrugi), pilota di livello che corre purtroppo poco, con tutte le difficoltà che vi possono essere nel guidare vetture di vertice molto professionali.
Arrivati alla soglia dell’ultima “chrono” divisi da soli 1”9 con Brusori davanti, è stata l’ultima prova speciale di “Bombiana”, a favorire il pilota di Quattro Castella che ha staccato il rivale di 6” finendo vincitore con 4”1.

Alle spalle del duo Peugeot ha concluso con grande merito, a soli il còrso Paul Alerini, alla sua seconda esperienza al RAAB, meritevole di elogio perché, con la Ford Fiesta R5, è sempre riuscito a rimanere nella scia dell’attico della classifica senza troppo soffrire (8”2 il divario finale dal vincitore), segno anche in questo caso in un alto livello, affiancato da Tony Barichella.

Come di alto livello è stata la prestazione fornita dal pisano Michele Rovatti, con una Renault Clio S1600, Affiancato dalla porrettana Valentina Catone, il pilota toscano - non nuovo a performance esaltanti con vetture “piccole” - si è immediatamente inserito nei quartieri alti della classifica senza difficoltà, duellando costantemente con altri esponenti di vetture a trazione integrale e di categoria superiore. Oltre ad aver finito ai piedi del podio, Rovatti è stato il più veloce tra le vetture a “due ruote motrici”, completando quindi quella che è una prestazione decisamente cristallina.

Completa la top five il siciliano Luigi Bruccoleri, già visto in forma sulle strade dell’appennino bolognese la scorsa edizione. Stavolta era al debutto con la Skoda Fabia R5, con la quale ha soprattutto cercato il miglior feeling, con alle note Ilaria Rapisarda e la seconda parte di gara li ha visti andare all’attacco di Rovatti, pur con quest’ultimo che ha saputo tener testa sino alla bandiera a scacchi.

Sesta posizione finale per l’altro reggiano Marco Belli, con Albertini al fianco, debuttante con una Skoda Fabia R5, con la quale hanno trascorso tutto l’arco della gara a trovare il miglior dialogo possibile con la vettura boema. Settimo assoluto ha chiuso il gentleman Franco Rossi (Hyundai i 20 R5), assecondato dal blasonato Flavio Zanella, ottavo un altro gentleman, il milanese Elio Minetti (Ford Fiesta), rientrato alle competizioni dopo dieci anni (ed al debutto con una vettura di categoria R5), coadiuvato da Andrea Nicoli.
La top ten è stata poi chiusa con ampio merito da Amedeo Venturi, pilota locale di Baigno, e da Leonardo Lorallini, bolognese anche lui, entrambi alla loro prima uscita con una Peugeot 208 R2.

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