Autotecnica Motori Magazine

4 Delfino, come si sviluppaoggi l’offertadi AMnel­ le varie categorie del motorsport? «Le commesse che caratterizzano la vita quotidia- na di Autotecnica Motori sono tante, con presente importante e un futuro roseo che ci fa ben sperare. Partiamo dalla F4, lo zoccolo duro che ci permette di programmare il futuro: parliamo di 320 motori con una ciclicità di revisioni che non solo formano la base del nostro fatturato, ma si proiettano nel futuro, visto che nel 2021 cambieranno le regole per quanto riguarda il telaio, ma per i motori si parla di un adeguamento delle prestazioni, e con unmotore turbo come il 1400 turbo Abarth si trat- terà più che altro di cambiare le mappature. Poi c’è la versione ibrida del motore F4, che correrà la Nations Cup di Vallelunga: un eserciziomolto inte- ressante perché ci ha consentito di essere gli unici a realizzare un’unità ibrida nel panorama delle Formule Fia al di fuori della F1, visto che l’ibrido in F.2 e F.3 non esiste; dunque ci fregiamo di questa primizia. Si tratta di 30motori che hanno richiesto molto impegno sia dal punto di vista della proget- tazione sia dell’integrazione dei sistemi per l’ibri- do, e qui ci è venuto assai utile l’aver aperto un reparto elettronico ametà del 2019. Il nostro inge- gnere elettronico, Marco Soccal, arrivato dalle precedenti esperienze di Magneti Marelli e Audi, ha svolto un lavoro davvero egregio, e questo ci ha dato la spinta per ampliare il reparto sia per quanto riguarda il personale sia per quanto riguarda le attrezzature. Tutto ciò dovrà diventare veicolo di trasmissione di know how, informazio- ni e tecnologia anche verso Tatuus». LaF3Regional continuaarappresentareunasfi­ da importante? «Sì, Il motore di Formula 3 ci ha permesso di aprire nuovi orizzonti con la serie asiatica, e dall’anno prossimo il nuovo calendario ci consentirà di essere ancora più efficienti anche sotto l’aspetto del perso- nale da impiegare in trasferta. La F3 Regional in Europa ha avuto qualche piccola difficoltà legata al numero di iscritti, dovuta all'incertezza di inizio anno sui Campionati che si sarebbero ancora tenuti nel 2019. Il problema si è risolto all'ultimo e ha pro- vocatoun ritardonel lancio che ha pesato sulle iscri- zioni, ma riteniamo che l’anno prossimo, quando entreranno anche nuovi team di livello, i numeri e la visibilità saranno ben diversi». Qual è il suo bilancio della prima stagione di Woman Series? «Onestamente ha dato visibilità sia a Tatuus sia ad Autotecnica come raramente era accaduto in passa- to. L’efficacia della promozione e della comunicazio- ne che hannomesso in piedi gli organizzatori è stata senza precedenti, e ne abbiamo beneficiato anche noi». Al lavoro su una monoposto di F4 di Stefano Semeraro

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