Autotecnica Motori Magazine
2996 centimetri cubi di cilin- drata, 6 cilindri a V, ale- saggio 91 millimetri, cor- sa 76,8 millimetri, potenza fino a 750 cavalli, anche superiore con l’adozione di un sistema ibri- do. I numeri dicono tanto, ma non tutto su quella che è probabilmente la principale sfida nella sto- ria di Autotecnica Motori: la realizzazione del pri- mo propulsore totalmente “in-house”, studiato e costruito internamente per essere utilizzato in campionati di altissimo livello, per monoposto o ruote coperte, con grande adattabilità. C’era l’idea di esplorare nuove categorie, nuovi scenari, facen- do tesoro dell’esperienza accumulata in tanti anni curando le unità di F4, F3 Regional, o per conto di Honda sul programma TCR. Quindi si è passati ai fatti: il piano è stato deliberato in azienda durante il lockdown del 2020, e da allora il lavoro è andato avanti a ritmo decisamente spedito: «Le tempisti- che sono state molto strette, questo è il momento di uscire con un nuovo prodotto. Entro un paio di mesi, forse anche meno, il motore dovrebbe esse- re pronto per essere assemblato e andare in sala prova», anticipa Alberto Silva, product manager incaricato. Con lui, e con il programmanager Luca Buzzighin, abbiamo potuto scoprire meglio come sarà il V6 del futuro marchiato Autotecnica Moto- ri, che ha già ricevuto numerose manifestazioni di interesse. Luca, dopo il via libera come è partito il lavo ro? «Una delle tappe iniziali per impostare la proget- tazione, ma soprattutto per scegliere il tipo di pac- chetto da proporre, è stata l’indagine di mercato che abbiamo compiuto su tutto il panorama mon- diale dei custom engines presenti dal 2019, a par- tire da un certo grado di prestazioni. Ci siamo focalizzati su categorie quali LMP1, LMP2, DTM, Indy Lights e così via. Abbiamo raccolto dati sui chilometraggi medi annuali per motore, tra test e weekend di gara, e quanti esemplari potreb- bero servire per una stagione. Per ogni motore in esame abbiamo analizzato prestazioni, poten- za, cilindrata, architettura, ma anche la potenza specifica per litro, distinguendo tra modelli più spinti, ad esempio da 300 cv/litro, e quelli più cal- mierati, intorno ai 150/200 cv/litro». Questo tipo di valutazioni dove vi ha condotto? «Abbiamo capito quale fosse il target di potenza su cui orientarci, e il volume disponibile da occupare in un telaio delle categorie in cui vorremmo essere presenti da fornitori. Così abbiamo deciso di costruire un motore dal DNA di partenza molto nobile, per dimensioni, angolo della V, alesaggio, corsa, velo- cità media del pistone, ma che allo stesso tempo possa rivelarsi competitivo economicamente, ragionando sul numero di componenti, sulle revi- sioni, sugli interventi periodici. In ottica costi, per esempio, abbiamo optato per canne cilindro sfila- bili. Autotecnica Motori avrà un prodotto adatto a tutte le possibili alternative, anche dove non ser- vono potenze specifiche estreme». 6 Anatomia di una sfida Sta per nascere il primo propulsore nato da un foglio bianco in Autotecnica Motori: una sfida interna all’azienda, una sfida agli altri specialisti del settore, per entrare nei campionati automobilistici più prestazionali. Scopriamo di più sul propulsore V6 che arriverà, con chi ne ha seguito la progettazione passo dopo passo di Jacopo Rubino
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