Page 13 - Dallara_ITA

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POSTO
ENZA»
13
A
ndy Soucek ha corso con diverse
monoposto “sfornate” dalla Dallara.
Dapprima la F.3 spagnola, poi la World
Series Renault 3.5, infine la GP2 prima di
intraprendere altre categorie con successo. Il
pilota di Madrid ha svolto assieme a Romain
Grosjean e Ben Hanley i test della nuova
monoposto che dal 2012 al 2014 darà vita
alla Renault 3.5. Un ruolo non nuovo per
Soucek che già nel 2007 fu chiamato per
sviluppare la vettura Dallara per il periodo
2008-2011.
Ha potuto occuparsi degli sviluppi degli
ultimi due modelli Dallara per la Renault 3.5.
Pensa che vi sia una filosofia ben precisa nel
progetto della Casa francese per la sua
categoria di punta?
«Renault e RPM, promotori della categoria,
hanno sempre preteso dal loro campionato
una macchina e un motore di qualità e nello
stesso tempo uguale per tutti, senza differenze
prestazionali, come invece accade in altre
formule. Inoltre, lo scopo primario è sempre
stato quello di creare una vettura sì potente,
ma al tempo stesso formativa, in grado di
accogliere al volante dei giovani piloti».
C’è una differenza tra la nuova monoposto e
quella appena andata in pensione?
«Diciamo che il modello del 2012 sarà più
impegnativo per i piloti, richiederà una
maggiore esperienza. E’ infatti stato notato, nel
tempo, che si stava rischiando il plafonamento.
Ovvero: un giovane al debutto dopo poco
raggiungeva già i tempi dei migliori piloti. C’è
stata quindi la necessità di creare una
maggiore differenza tra i valori in pista. Questa
Dallara però rimane una macchina bella da
guidare, con un telaio non aggressivo che in
caso di errore ti consente di recupere la
monoposto in curva, con gomme Michelin che
rimangono performanti anche per tre giri.
Questo è positivo perché significa che per
costruire un set-up adeguato, può bastare un
solo treno di pneumatici».
Il nuovo motore Zytek, con 50 cavalli in più
del precedente, richiederà un diverso stile di
guida?
«E’ un propulsore molto progressivo, forse
anche troppo. Personalmente ho richiesto una
mappa diversa, per renderlo più aggressivo.
Così sono state approntate tre diverse
soluzioni. La mia, molto sensibile: già nel
primo 15-20 per cento di pressione sul pedale
del gas il motore risponde prontamente. Poi c’è
quella che possiamo chiamare la mappa
Grosjean, dove la risposta è un poco più lenta;
infine la terza soluzione dove la progressione è
molto lenta».
Dal punto di vista aerodinamico quali sono i
punti di forza?
«C’è un maggiore grip, ma senza troppo drag,
ovvero resistenza alla velocità. L’ala anteriore è
molto grande, quella posteriore è piccola, ma
con un flap dalle dimensioni generose. La linea
della macchina è più pulita».
Come giudica l’impiego e la funzionalità del
DRS?
«Il DRS a mio avviso traccerà una linea tra
piloti esperti e neofiti. Occorrerà farne un
utilizzo corretto e secondo me non tutti
all’inizio lo adopereranno al meglio. Bisogna
capire cosa Renault intende fare, se impiegarlo
liberamente o solo in certi momenti. Nei test
svolti, la differenza riscontrata in un giro secco
tra l’impiego del DRS costante e il non utilizzo
è stata di sette decimi».
Pensa che questa nuova monoposto possa
essere ulteriormente migliorata?
«Per me il modello 2012 è già al limite, sia
come meccanica sia come aerodinamica.
All’inizio è stato difficile far funzionare a
dovere tutti i pezzi insieme. Cambio, motore,
sistema pneumatico, freni, nei primi test
ognuna di queste componenti lavorava bene,
ma per conto suo. Piano piano, prova dopo
prova, si è trovato il giusto equilibrio e
magicamente il pacchetto si è integrato
perfettamente».
Ha corso per tanti anni con macchine Dallara.
Che esperienza ti ha lasciato?
«Ho trovato le vetture della Dallara sempre
perfette, di grande qualità, dal disegno
accattivante e belle da guidare. Non è un caso
se è il marchio numero uno al mondo. Ricordo
che i tecnici Dallara sulle piste si sono sempre
dimostrati estremamente professionali nel
risolvere eventuali problemi. E sono anche
molto flessibili. Quando la Dallara Renault 3.5,
nel 2008, presentava tanti e troppi flap, che
creavano solo difficoltà, non c’è stato problema
e subito è stata trovata una nuova soluzione».
Alessandro Santini
L
O SPAGNOLO
,
TESTER DELLA NUOVA
D
ALLARA
WSR 3.5,
SVELA I SEGRETI DELLA VETTURA
:
PIÙ IMPEGNATIVA RISPETTO AL PASSATO
E DOTATA DI
DRS,
MA SEMPRE FLESSIBILE NELL
UTILIZZO PER CONSENTIRE
AI GIOVANI PILOTI DI FARE LE GIUSTE ESPERIENZE
.
E
CON UNA LINEA ANCORA PIÙ
PULITA
E AFFASCINANTE
Andy Soucek