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Che importanza rivestono i crash-test
all’interno dello sviluppo della
sicurezza nel motorsport di oggi?
Andrea Giubellini:
Il primo crash test
ad essere introdotto a regolamento è
quello frontale e risale al regolamento
di F1 del 1985. Da allora ad oggi, le
prove dinamiche da eseguire per
omologare una vettura sono aumentate
ed oggi comprendono impatti frontali,
laterali e posteriori. E’ indubbio che
rivestano un’importanza fondamentale,
dal momento che hanno la funzione di
assorbire energia, riducendo le forze
che deve sopportare il fisico del pilota,
ma indirettamente hanno anche la
funzione di irrobustire le strutture alle
quali gli elementi di crash sono fissati.
Fabio Grippa:
I crash test rivestono oggi
un importantissimo ruolo per lo
sviluppo della sicurezza nel
motorsport. Il crash test è infatti
l’unico “banco di prova” in grado di
verificare se la struttura è stata
progettata, calcolata e costruita
correttamente, al fine di rispondere ai
restrittivi limiti imposti dai
regolamenti. Benché oggi molto venga
fatto a priori a calcolo, alcuni fattori
non possono essere facilmente previsti
(come per esempio il distacco di un ala
dal musetto anteriore di una vettura
durante un impatto), ed il crash test è
il solo mezzo per valutarne il
funzionamento. Il crash test, insieme
alle molteplici prove statiche cui è
sottoposto il telaio di una vettura da
corsa, rappresenta la verifica finale
che garantisce la sicurezza delle
strutture, e quindi la salvezza del
pilota, in caso di incidente.
Le strutture tipicamente sottoposte a
crash test sono tre: il musetto, il rear
crash e le strutture di crash laterali,
rispettivamente pensate per
proteggere il pilota in caso di urto
frontale, posteriore e laterale.
Esistono poi una serie di prove statiche
sul telaio, atte a garantire la resistenza
della scocca in caso di ribaltamento,
impatto con una ruota,
un cordolo, etc
In Dallara quante persone seguono
questo settore e come sono
organizzati?
A.G.:
Nel nostro reparto, una persona
si occupa di investigare su nuove
metodologie di calcolo crash con
strutture in composito, col compito di
trasferire alle altre persone del reparto
le informazioni utili per concentrarsi
sulla parte di “produzione”, ovvero su
quelle strutture destinate
all’installazione su vettura. Possiamo
dire che legate all’attività di analisi
strutturale lavorano indirettamente
allo studio dei crash 5/6 persone.
“Il primo crash test ad essere introdotto a regolamento
è quello frontale e risale al regolamento di F1 del 1985.
Da allora ad oggi, le prove dinamiche da eseguire per omologare
una vettura sono aumentate ed oggi comprendono impatti frontali,
laterali e posteriori”