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La sapienza de’ dotti non mi seduce, la
potenza de’ grandi non mi spaventa, la
verità e la giustizia dominano la mia
volontà”: così scriveva Padre Eugenio
Barsanti, religioso dell’ordine dei
Scolopi, nato a Pietrasanta nel 1821 ed
inventore, insieme all’ingegnere
lucchese Felice Matteucci, del motore a
combustione interna.
Proprio in loro onore, nella bellissima
Pietrasanta, cittadina ricca di storia e di
arte (qui è passato il grande
Michelangelo ed oggi è una delle
residenze preferite di Fernando Botero),
è stato istituito il “Premio
Internazionale Barsanti e Matteucci”,
che quest’anno, giunto alla XIII
edizione, è stato conferito all’Ing. Gian
Paolo Dallara.
Il premio, una delle manifestazioni più
importanti di Pietrasanta, si prefigge di
assegnare un riconoscimento a quanti
continuano, in Italia e nel mondo,
l'opera di ricerca e di miglioramento
dei mezzi a motore, e ha visto nel
passato premiati illustri: dal Cav.
Giorgetto Giugiaro (Presidente Italdesign
Giugiaro) al Prof. Gerhard Ertl (Premio
Nobel per la Chimica), dall’Ing. Massimo
Lucchesini (Direttore Generale di Alenia
Aermacchi) al Comandante Maurizio
Cheli (Astronauta e Capo Pilota
Collaudatore EF2000) ecc..
La premiazione, che si svolge in
collaborazione con il Rotary Club
Viareggio Versilia, ideatore del Premio,
gode del patrocinio dei sette Comuni
della Versilia, della Provincia di Lucca e
della Regione Toscana e dell’adesione
del Presidente della Repubblica.
Nella serata del 27 ottobre, presentata
dal rotariano Piero Maremmani, Gian
Paolo Dallara ha ricevuto questo
riconoscimento nel teatro di Pietrasanta
alla presenza dell’ Ing. Stefano
Iacoponi, ex Presidente Centro Ricerche
FIAT e membro del comitato scientifico
del Premio, , del sindaco di Pietrasanta
Domenico Lombardi, del neo presidente
del Premio Francesco Gaspa e del
Presidente del Rotary Club Viareggio
Versilia Fabrizio Papi.
L’Ing. Dallara è stato omaggiato anche
della medaglia di bronzo alla
Presidenza della Repubblica come
esempio del grande ingegno italiano
alla “conquista” del mondo. Omaggio
che non ha mancato di commuovere
Gian Paolo Dallara: “quando l’ingegner
Iacoponi mi ha comunicato la consegna
del riconoscimento – ha rivelato - ho
pensato che ogni altro, dopo questo,
sarebbe stato superfluo”.
La cerimonia è poi proseguita con un’
informale intervista del giornalista
sportivo Guido Schittone, che ha
ripercorso tutte le fasi della vita
dell’ingegnere, dagli inizi in Ferrari alla
fondazione della sua azienda, passando
per temi di attualità come la riduzione
dell’inquinamento ed il ruolo giocato in
tal senso dall’utilizzo di nuove fonti di
energia e dall’ efficienza aerodinamica
delle automobili.
Dallara ha dato messaggi di speranza e
di ottimismo: “La crescita della mia
azienda è stata graduale, sempre
nutrita di passione e di slancio verso il
futuro. Non a caso investiamo nei
giovani, credo siano molto preparati e
guardo al futuro con positività.”
Dal Dallara ingegnere al Dallara privato,
che la sera non rinuncia mai a una
partita a carte con i suoi amici
d’infanzia nel bar del paese e che è
grande tifoso del Parma: “Una volta ho
portato allo stadio mia moglie – ha
raccontato – quella è stata anche
l’ultima per quanto si è sentita
imbarazzata di fronte alla mia
trasformazione in tifoso accanito.
Eppure sono un uomo mite, ma allo
stadio la mia passione si accende e per
fortuna riesco a condividerla con mia
figlia!”.
Al termine dell’intervista, un concerto
lirico con le musiche di Verdi e Puccini,
seguito dalla platea del teatro anche da
un ospite d’eccezione, il tenore toscano
Andrea Bocelli.
Nella piazza di Pietrasanta inoltre, per
tre giorni sono state esposte quattro
vetture Dallara, quattro pezzi di storia
dell’automobilismo : la Formula 3 del
1980
che vinse il primo campionato
Italiano per Dallara guidata dal toscano
Guido Pardini, la Formula 3 del 2008
del team BVM, la Formula 1 del 1988
della Scuderia Italia e la vettura IndyCar
più vittoriosa nella storia Indy con sette
successi nella 500 miglia di
Indianapolis, realizzata nel 2003 ed
utilizzata dai team fino al 2011.
Sempre a Pietrasanta, nel centralissimo
Palazzo Panichi che si affaccia su Piazza
Duomo, è stata allestita una mostra,
Gian Paolo Dallara: da Varano ad
Indianapolis”, che dal 27 ottobre all’11
novembre è rimasta aperta al pubblico
e ha registrato circa 1200 presenze.
Quattro erano le sale allestite: la prima
dedicata alla vita di Gian Paolo Dallara,
dell’azienda Dallara e dei successi
sportivi ottenuti in quaranta anni di
storia; la seconda dedicata
all’innovazione, prendendo ad esempio
il simulatore e l’aerodinamica; la terza
sala dedicata alla progettazione, alla
ricerca e sviluppo e alle collaborazioni
con il mondo automotive; la quarta ed
ultima sala dedicata ai materiali
compositi, alla progettazione per la
sicurezza (analisi strutturali e crash test)
e alla produzione.
Nelle varie aree, oltre a pannelli
esplicativi, vi erano dei video che
illustravano la lavorazione dei materiali
compositi, il simulatore di guida, la
galleria del vento e il poster-rig.
Si è trattata di una bella iniziativa per
valorizzare e far meglio conoscere, in
una cornice particolare di storia e
cultura italiana, la passione e
l’eccellenza tecnica che si respira in
Dallara.
Alessandro Santini
Dallara con il tenore Andrea Bocelli