International Rally Cup

23 2015, sia nel 2016, ho vinto la mia categoria, con grande soddisfazione. Nel 2017 sono passato alla Peugeot 208 e mi è stato più difficile adattarmi a quest’auto che è più professionale: certo, dà soddisfazione e gusto guidarla, ma per poterla sfruttare come si deve, bisogna capirla. Infatti quell’anno mi ero preso una pausa dopo il Casentino, essenzialmente per mancanza di buoni risultati. Anche nel 2018 ho disputato l’IRCup, ma mi sono di nuovo fermato al Casentino, questa volta, però, per problemi fisici: mi ero rotto un piede. Il 2019 è stato un anno veramente buono, mi ero adattato alla Peugeot e mi sentivo molto più sicuro. Infatti ho vinto la categoria! Ho saltato il Rally Appennino Reggiano e il Rally Piancavallo, ma poi ho vinto tutti gli altri rally inseriti nella serie. La gara più bella è stata il Casentino: nell'aretino è andato tutto liscio e devo dire che finire la prova di Talla, di notte, con i suoi 37 chilometri, e scoprire di essere arrivato decimo assoluto con la mia piccola vettura, mi ha dato una enorme soddisfazione. Per dirla tutta, mi sono anche emozionato!”. - Come trovi l’International Rally Cup? “E’ una serie che mi piace moltissimo, infatti ci corro da cinque anni. Belle gare e ottima organizzazione. Inoltre ho trovato degli ottimi e battaglieri avversari, sempre molto sportivi”. - Come sono andate le prime gare che hai disputato? “Nelle primissime gare dovevo imparare, ma era tanta la voglia di correre che le mie sensazioni erano davvero forti e particolari. Ho voluto continuare e devo dire che l’appoggio di mio padre è per me fondamentale. E sono ben contento che lui sia sempre presente quando corro”. - Tuo padre continua a correre? “Per ora no, forse perché è già troppo impegnato a seguire me. Ma come dice spesso, non è detto che non ricominci...”.

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