Page 29 - Italiaracing

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"Siamo passati da una situazione in
cui dovevamo essere conservativi ad
una in cui, prima di arrivare ad Inter-
lagos, eravamo addirittura pronti ad
essere criticati perché troppo con-
servativi” ha confermato il Direttore
Motorsport Paul Hembery. “In una
stagione sono cambiate tantissime
cose, siamo entrati in sintonia con i
teammese dopo mese e anche i pilo-
ti si sono progressivamente abituati
al nostro prodotto." Con il nuovo
anno però, è in uno scenario diverso,
che rischia di portare la fornitura del
gruppo Pirelli ad un bivio quando in
pista scenderanno le prime vetture
della prossima generazione. Due
sono i punti di domanda, interdipen-
denti l'uno dall'altro: l'assenza, al
momento, di una vettura-test all'al-
tezza della situazione (l'ex Toyota
TF109 è ormai piuttosto datata) e la
rottura del fronte comune che la
FOTA aveva formato e che renderà
difficile arrivare a compromessi sul-
la fase di sviluppodelle nuovemesco-
le. "Non c'è molta comunicazione
con le squadre - ha continuato Hem-
bery - sicuramente non nei dettagli.
Com'è avvenuto a fine campionato,
ad esempio, ci hanno confermato che
avevamo intrapreso la direzione giu-
sta e da lì abbiamo continuato. Ora,
con l'uscita di diversi team dalla
FOTA, le cose si faranno più compli-
cate perché anziché parlare ad un
solo interlocutore ne avremo diversi
da interpellare in separata sede”.
Le scelte a disposizione per i team
saranno sostanzialmente due. Fidar-
si della simulazione del costruttore
e lavorare sui dati raccolti tramite il
sistema Racing Tyre System, o spin-
gersi verso lo sviluppo di modelli
proprietari: "C'è una correlazione
tra i dati della simulazione, che ci
danno gli ingegneri e quelli che rac-
cogliamo nella pratica - ha spiegato
il Direttore R&D Maurizio Boiocchi
- a volte il pilota è anche più veloce
del tempo che viene ritenuto possi-
bile. Quando ciò accade significa che
il modello su cui lavoriamo ha biso-
gno di un aggiornamento e questo
porta a un continuo progresso". Una
spiegazione che mette in chiaro
quanto possa essere complessa e
costosa la seconda ipotesi. Al
momento, finché non si verifiche-
ranno "travasi" di informazione, la
scelta di fatto non esiste. Pirelli è il
fornitore, sviluppa gli pneumatici
indipendentemente, e il team che li
riceve cerca di sfruttarli al meglio
unendo dati raccolti ed esperienza:
non esiste alternativa alla semplici-
tà del ragionare da cliente intelligen-
te. E i team che opteranno per que-
sta possibilità si esporranno ad un
vero "bagno di sangue", lanciandosi
in un reverse engineering che man-
ca alla sua base di una serie di
costanti. Certo, l'arrivo di una mag-
giore comunicazione con le squadre
o l'utilizzo di una vettura test attua-
le metterebbe alcuni player in grado
di relazionare i dati in maniera più
diretta. Ad esempio, chi mettesse a
disposizione l'auto "incriminata"
potrebbe colmare le lacune tra teo-
ria e pratica grazie alla disponibilità
delle informazioni progettuali, che
farebbero da collante tra rilevazioni
sulla gomma e ambiente simulativo.
Come sempre, la variabile è la capa-
cità di procurarsi un vantaggio con-
creto e, ancor più che nel 2011, il ruo-
lo di Pirelli sarà fondamentale tanto
per la bontà del prodotto quanto per
il ruolo di "arbitro" che l'azienda
milanese rischia di trovarsi ad assu-
mere…
Boiocchi, Tronchetti e Paul Hembery