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GP2
STEFANO COLETTI
Nelle scorse settimane è stato
annunciato il tuo ingaggio da parte
del team Coloni. Come siete arriva-
ti a questo accordo?
“Tra la famiglia Coletti e Coloni scorre
buon sangue da tempo. Mio padre cono-
sce Enzo da molto tempo, ed anche io e
Paolo siamo in buoni rapporti da sempre.
Si è trattato più di un rapporto di amici-
zia prolungata che di un contratto di affa-
ri. Negli ultimi tempi ci siamo incontrati
spesso. Ho visto i risultati che raccoglie-
va Filippi nel 2011 e mi è venuta in men-
te l’idea di provare la macchina a Barcel-
lona. Lì abbiamo deciso di firmare insie-
me perché ho trovato da subito un otti-
mo feeling con la vettura e con il team”.
Il 2012 sarà il tuo secondo anno in
GP2, dopo un esordio decisamente
eccellente. Che aspettative hai?
“Quest’anno faremo di tutto per lottare
per vincere il campionato. Sarà una sta-
gione sicuramente difficile, come lo sarà
per tutti gli altri, ma il nostro obiettivo è
puntare in alto. Non può essere diversa-
mente”.
Chi pensi saranno i tuoi avversari?
“La gara di Abu Dhabi dello scorso novem-
bre è stato un buon esempio di quelli che
saranno i valori in campo. Fabio Leimer
ed Esteban Gutierrez saranno tra i più
competitivi, attendiamo di vedere il
responso dei test”.
Dopo Trident, ecco Coloni. Due
squadre italiane…
“Già in passato sono stato a contatto con
team italiani come Prema, con cui ho cor-
so in Formula 3 per due anni, il 2008 ed
il 2009. Solo un anno sono andato con gli
inglesi, Comtec in World Series by
Renault. Mi trovo molto bene con gli ita-
liani, parlare la stessa lingua aiuta molto
nella chiarezza di lavoro con gli ingegneri
e coi meccanici”.
C’è un bel rapporto tra la tua fami-
glia e quella reale a Monaco. Avre-
mo la possibilità di vederti in F.1 nei
prossimi anni grazie anche al sup-
porto della tua nazione?
“Questo non lo so ancora, sono cose mol-
to delicate e difficili, bisognerà vedere
come si evolverà la situazione. Abbiamo
buoni rapporti certo, ma avere un suppor-
to da loro è tutta un’altra cosa. Devo pri-
ma vincere, stare davanti e dimostrare di
poter essere competitivo. Voglio andare
avanti per i risultati che ottengo e non per
gli aiuti esterni ed il budget che posso otte-
nere”.
In GP2 hai avuto due brutti inciden-
ti a Spa. In che modo queste espe-
rienze hanno segnato la tua carrie-
ra e il tuo morale?
“Penso che mi abbiano fatto più bene che
male. Nel senso che dal punto di vista
fisico sono stati una grande sofferenza ed
un grande dolore, ma dal punto di vista
mentale e caratteriale mi hanno dato la
possibilità di crescere molto. Prima del-
l’incidente del 2009 ero un pilota molto
irruento, uscivo spesso perché non riu-
scivo a controllarmi e passavo il limite
troppo in fretta. Da lì in poi sono matu-
rato molto, non ho più commesso errori
gravi e le volte in cui sono uscito per inci-
dente non sono mai stati provocati da
me”.
La F1 è un altro pianeta, completamente diverso da tutto
il resto, non saprei proprio come spiegarlo. È una macchina
spettacolare, divertente, molto bella e velocissima in curva.
Peccato che a novembre non avevo perfettamente recuperato
dall’incidente, ma la squadra è stata contenta di me
STEFANO COLETTI