20
      
      
        GP SPAGNA
      
      
        McLAREN
      
      
        
          UnGran Premio tutto in rimonta quello di Lewis
        
      
      
        
          Hamilton, che dall’ultimo posto ha chiuso all’ot-
        
      
      
        
          tavo  e con sole due soste. 66 giri all’attacco, per
        
      
      
        
          incamerare  punti preziosi e forse per sfogare la rab-
        
      
      
        
          bia della pole cancellata il giorno prima. Complice
        
      
      
        
          una certa superficialità  del team che ha imbarcato
        
      
      
        
          meno benzina del previsto, costringendo l’inglese a fer-
        
      
      
        
          marsi dopo il traguardo, per lasciare gli 1,3 litri destina-
        
      
      
        
          ti alle verifiche. Però, l’articolo 6.6.2 dice pure che la vet-
        
      
      
        
          tura deve tornare al box coi mezzi propri, salvo causa di for-
        
      
      
        
          zamaggiore.Motivazione a cui s’è aggrappata laMcLaren,ma
        
      
      
        
          che i commissari hanno respinto. Insomma, l’ennesimo caso
        
      
      
        
          incriminato che ha visto protagonista il campione e la scuderia
        
      
      
        
          britannica. Già, perché, tralasciando gli errori al pit-stop nel
        
      
      
        
          cambio gomme da parte dei meccanici, entrambi non sono nuovi
        
      
      
        
          a finire dietro la lavagna. 
        
      
      
        
          Lo
        
      
      
        
           scorso anno
        
      
      
        
           nel
        
      
      
        
           Gran Premio della Malesia,
        
      
      
        
           Hamilton chiuse al 7°
        
      
      
        
          posto, ma venne poi penalizzato di 20” insieme ad Alonso, per quan-
        
      
      
        
          to accaduto tra il 45° ed il 46° giro. Tra i due infatti, la ruggine non è mai
        
      
      
        
          scomparsa dal 2007 e quando lo spagnolo attaccò, il britannico cambiò
        
      
      
        
          più volte traiettoria, facendo innervosire il ferrarista che urtò la McLaren
        
      
      
        
          del rivale danneggiando l’ala anteriore e dovendo così riparare ai box. Poi,
        
      
      
        
          a
        
      
      
        
          Monte Carlo
        
      
      
        
          , dopo il “drive through” e altri 20” di penalità sull’ordine d’ar-
        
      
      
        
          rivo scontati per gli incidenti con Felipe Massa e Pastor Maldonado, Hamil-
        
      
      
        
          ton insinuò il sospetto di un presunto accanimento nei suoi confronti perché
        
      
      
        
          pilota di colore. Il 
        
      
      
        
          12 giugno 2010
        
      
      
        
          , l’epilogo delle qualifiche del
        
      
      
        
           Gran Premio del
        
      
      
        
          Canada
        
      
      
        
           è pressoché identico a quanto accaduto sabato a Barcellona. Hamilton
        
      
      
        
          siglò la pole, ma si fermò appena dopo il traguardo, cercando di spingere la pro-
        
      
      
        
          pria monoposto prima di essere bloccato dai commissari. Un giallo che venne subi-
        
      
      
        
          to chiarito. Il team, accortosi della scarsa quantità di benzina nel serbatoio, aveva
        
      
      
        
          provveduto a fermare Lewis per consentire ai verificatori di effettuare il prelievo di
        
      
      
        
          carburante per i controlli stabiliti dal regolamento. Hamilton comunque se la cavò solo
        
      
      
        
          con una multa di 10mila dollari, reo di non aver fermato la MP4/25 nello spazio riserva-
        
      
      
        
          to dei box. 
        
      
      
        
          Decisamente più dura invece la punizione inflittagli dagli steward dopo il
        
      
      
        
           GP di Australia
        
      
      
        
          2009
        
      
      
        
          . Accusato da Jarno Trulli di averlo superato in regime di safety-car, Hamilton replicò
        
      
      
        
          dicendo che vedendo l’italiano finire improvvisamente sull’erba non aveva potuto evitarne il
        
      
      
        
          sorpasso, provvedendo però a ridare subito la posizione. Ma dall’ascolto delle comunicazioni
        
      
      
        
          radio tra il britannico e la McLaren, emerse il tranello teso dal team di Woking, al fine di scippa-
        
      
      
        
          re il 3° posto all’italiano. Per i giudici si trattò di un’infrazione all’articolo 151 del codice sportivo:
        
      
      
        
          ossia comportamento antisportivo. Calò così la mannaia della FIA che squalificò sia Hamilton sia
        
      
      
        
          la McLaren che verrà pure sospesa per tre GP con la condizionale. Una decisione dura che costrinse
        
      
      
        
          la scuderia britannica a licenziare il proprio direttore sportivo Dave Ryan e poi a presentare le scuse
        
      
      
        
          ufficiali. Un altro episodio incriminato risale al 
        
      
      
        
          7 settembre 2008
        
      
      
        
          , nel corso delle ultime battute del
        
      
      
        
          Gran Premio del Belgio
        
      
      
        
          . Nella battaglia con Kimi Raikkonen per la leadership, Hamilton tagliò la chica-
        
      
      
        
          ne avvantaggiandosi, dopodiché ricedette la posizione al finlandese della Ferrari, per riattaccarlo subito
        
      
      
        
          dopo e superarlo. Una serie di manovre che fecero infuriare il muretto del Cavallino, in particolare l’inge-
        
      
      
        
          gner Luca Baldisserri che sottolineò quanto non fossero piaciute le mosse fatte dal “ragazzino”. Dopo aver
        
      
      
        
          rivisto i filmati, la direzione gara sanzionò il comportamento di Lewis infliggendogli 25” di penalità che
        
      
      
        
          cancellarono il trionfo del pilota McLaren. Infine, arriviamo all’infuocato
        
      
      
        
           Gran Premio di Ungheria nel-
        
      
      
        
          l’agosto 2007
        
      
      
        
          . Travolto dalla spy-story, il team allora diretto da Ron Dennis, si trovò anche alle prese con
        
      
      
        
          una guerra fratricida tra i suoi piloti: Alonso ed il debuttante Hamilton. Una coppia  che esplose proprio
        
      
      
        
          all’Hungaroring nel corso delle qualifiche. Complice una strategia pro-Hamilton, Alonso si fermò più del
        
      
      
        
          necessario al pit-stop, a pochi minuti dalla bandiera a scacchi, impedendo al rivale l’ultimo tentativo. La
        
      
      
        
          pole andò allo spagnolo, ma su reclamo di Hamilton, Alonso venne punito con un arretramento di 5 posi-
        
      
      
        
          zioni in griglia e la scuderia di Dennis condannata, per comportamento anti-sportivo,  a disputare la gara
        
      
      
        
          ungherese  senza punti per il mondiale costruttori. 
        
      
      
        
          Carlo Baffi