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        TURISMO
      
      
        IL FATTO
      
      
        
          Dario Sala
        
      
      
        Domenica 6maggio 2012. D'ora in poi questa data ver-
      
      
        rà segnata in rosso sui calendari presenti nella sede di
      
      
        BMW Motorsport a Monaco. Una giornata che reste-
      
      
        rà per sempre negli annali, e che indicherà il giorno di
      
      
        un trionfo. Anzi di un quintuplo trionfo. Nella stessa
      
      
        domenica infatti, BMW ha riscritto la storia del DTM
      
      
        tornando alla vittoria dopo solo due gare dal rientro,
      
      
        ha vinto nel WTCC a Budapest,  poi si è imposta a Val-
      
      
        lelunga nel GT Italiano con la Z4 gestita dalla Roal
      
      
        Motorsport quindi nell'ADAC GT Master  a Zandvoort
      
      
        e ancora nel GT giapponese categoria GT 300 al Fuji.
      
      
        Al Lausitzring, Bruno Spengler ha dapprima ottenuto
      
      
        la pole position e già qui si sarebbe potuto gridare al
      
      
        miracolo, poi, è andato a vincere quando nessuno ci
      
      
        avrebbe scommesso un euro. Un successo clamoroso
      
      
        se si pensa che i tedeschi rientravano nella serie dopo
      
      
        venti anni. Un periodo che aveva cancellato tutto il
      
      
        background acquisito precedentemente. Invece, pur
      
      
        partendo da zero, a Monaco sono riusciti a mettere in
      
      
        pista una macchina già competitiva e capace di vince-
      
      
        re alla sua seconda gara. Questo probabilmente non
      
      
        sarà l'inizio di un dominio. Al Lausitzring molti fatto-
      
      
        ri si sono combinati alla perfezione, ma ciò non toglie
      
      
        che BMW ha fatto qualcosa di sensazionale e riuscito
      
      
        davvero a pochi in passato. 
      
      
        Diversa la situazione nel WTCC all'Hungaroring dove
      
      
        a vincere è stato un privato. Norbert Michelisz con la
      
      
        BMW 320 TC della Zengo Motorsport si è imposto in
      
      
        gara due, cogliendo una impresa (quella di battere le
      
      
        Chevrolet) che anche in questo caso  è riuscita ad una
      
      
        sola persona quest'anno: Gabriele Tarquini. C'è molto
      
      
        del pilota, del regolamento e del tipo di circuito in que-
      
      
        sta vittoria. A Monaco ne hanno fatto un vanto nono-
      
      
        stante non ci siano più sviluppi sulla macchina che è
      
      
        anche uscita di produzione, e si limitino a mandar in
      
      
        pista un tecnico solo che deve assistere un bel nume-
      
      
        ro di vetture. Insomma, un successo sfruttato bene, ma
      
      
        poco figlio loro. Lo sono invece quelli ottenuti a Valle-
      
      
        lunga, Zandvoort e al Fuji con la Z4 GT3. Una vettura
      
      
        nata quest'anno con qualche tribolazione. Una volta
      
      
        che a Monaco ci hanno rimesso mano e sistemato gli
      
      
        assali, la Z4 si è messa a marciare a dovere ed infatti
      
      
        ha cominciato a vincere non appena messe le ruote in
      
      
        pista. Una domenica bestiale insomma, che ha ripor-
      
      
        tato in auge la Casa tedesca anche nel motorsport dopo
      
      
        che il mercato ormai da anni la premia come una del-
      
      
        le regine indiscusse. In pratica sembra quasi che, una
      
      
        volta abbandonata la F.1, la BMWabbia ritrovato quel-
      
      
        la sua dimensione naturale. Le ruote coperte sono il
      
      
        posto dove il mito si è creato, plasmato e divenuto inos-
      
      
        sidabile. In F.1 ha vinto come fornitore di motori, ma
      
      
        in prima persona non ha mai lasciato tracce consone
      
      
        al blasone. Un vittoria all'attivo con Robert Kubica, e
      
      
        poi errori (qualche volta clamorosi) nei momenti topi-
      
      
        ci fino ad un ritiro inaspettato quando era lecito pen-
      
      
        sare ad un balzo in avanti nelle prestazioni e una cre-
      
      
        scita costante verso il vertice. Poco dopo la Casa di
      
      
        Monaco si è tolta ufficialmente dal WTCC, ma è entra-
      
      
        ta nel GT e quest'anno nel DTM. Scelte dettate dal mar-
      
      
        keting, comunque in linea con quella storia e tradizio-
      
      
        ne createsi nelle ruote coperte. La BMW ha vinto nel
      
      
        Turismo, nel GT e a Le Mans. Sono questi i successi
      
      
        che l'hanno resa grande e ne hanno fatto quello che è
      
      
        ora. Una storia che continua e che da domenica scor-
      
      
        sa si è arricchita di cinque nuovi tasselli che alimenta-
      
      
        no il mito, purchè non sia F.1.
      
      
        La BMW 
      
      
        impegnata nel GT tedesco
      
      
        La BMW Z4 di Den Boen-Knapp vincitrice 
      
      
        a Zandvoort nel GT Adac Master tedesco