Pagina 28 - Italiaracing.net Magazine

28
FORMULA 1
PEDRO DE LA ROSA
Cosa ti tiene sveglio la notte?
«
A parte il jet lag, quando la gente cam-
bia idea su qualcosa che era già stato
concordato, facendo finta di non averlo
mai detto. Detesto questo comporta-
mento e ammetto che a volte mi toglie il
sonno».
C’è una cosa che vorresti elimina-
re per sempre dalla tua vita?
«
La morte di mio padre. Vederlo lotta-
re contro una malattia neurologica
degenerativa, vederlo indebolirsi sem-
pre più e non poter fare nulla per aiutar-
lo, è stato orribile»
Qual è stata la lezione di vita che ti
è servita di più?
«
Mio padremi disse una volta che quan-
do stringi la mano ad una persona, lo
devi fare in maniera energica, vigorosa,
guardandolo dritto negli occhi. Non c’è
una volta che io stringa la mano senza
ricordarmi delle sue parole».
Chi ammiri di più?
«
La gente sincera. Quelli che amano ciò
che fanno, qualunque cosa sia. E’ facile
capire chi fa una cosa con piacere, e io
lo ammiro».
In che occasione sei stato più feli-
ce che mai?
«
Penso di essere fortunato, perché mi
sento felice in tanti momenti, ogni gior-
no. Come ha detto un mio amico, il
momento più bello è quando guardo
nello specchietto della mia macchina e
incrocio lo sguardo dei miei bambini.
Visto che sono latino, probabilmente il
momento in cui mi sentomeglio è quan-
do pranziamo tutti insieme la domeni-
ca»
Se potessi dare un consiglio a te
stesso più giovane, quale sarebbe?
«
Dormi di meno e studia di più!».
Se la tua carriera di pilota finisse
domani, cosa faresti per il resto
della tua vita?
«
Vorrei avere più tempo per la mia
famiglia, viaggiare di meno, leggere di
più. Probabilmente completerei i miei
studi universitari. Ma non ne sono sicu-
ro, perché non riesco a immaginarmi
senza un volante in mano… ».
Se tu dovessi restare in un solo
posto per tutta la vita, quale sareb-
be?
«
Barcellona, dove sono nato. Una bellis-
sima città, con il mare, le montagne, la
gente. E poi sì, il sole».
Quale animale riflette meglio la
tua personalità?
«
Il cane. E’ un buon amico».
Che cosa c’è di più importante che
vincere, nella vita?
«
La sensazione di essere il più veloce in
pista, non importa con quale categoria e
con quale macchina».
In che cosa spenderesti il tuo ulti-
mo euro?
«
Comprerei un dolce a mia figlia».
Qual è la tua più grande debolez-
za?
«
Non mi piace viaggiare e in questo
lavoro è un problema serio. E’ una cosa
che non sono mai riuscito a superare».
Qual è il miglior consiglio che ti
hanno dato?
«
Una volta un mio caro amico mi disse
di non pensare solo alla prossima gara,
o a quella dopo, ma ancora oltre. Mi ren-
do conto che può sembrare semplicisti-
co, ma quasi tutti nelle corse, me com-
preso, ragionano così. Pensiamo solo a
breve, brevissimo termine, mentre
avremmo bisogno di guardare più in là,
e ragionare da angolazioni diverse.
Sembra facile, ma non lo è quando ti tro-
vi davanti un volante».
Il tuo odore preferito?
«
Quello della benzina. Mi piacciono i
motori a due tempi che bruciano benzi-
na e lubrificante (non sintetico), tipo
quelli dei vecchi kart. Mi piace anche
l’odore dell’eptano, che usavo per puli-
re il go-kart insieme a mio padre».
Cosa ti fa paura?
«
Una malattia che non puoi curare. Ho
visto come ti colpisce e solo dopo mi
sono reso conto di quanto siamo tutti
vulnerabili».
Il cibo che preferisci?
«
Adoro una buona paella spagnola in
riva al mare. Poi, viaggio sempre con
una barretta energetica nella valigia:
meglio evitare il cibo che ti danno in
aereo».
Qual è la prima cosa che fai quan-
do torni a casa dopo una gara?
«
Devo disfare le valigie, anche se arrivo
tardi a casa. Solo dopo che l’ho fatto pos-
so dormire in pace e concentrarmi sul
giorno seguente».
C’è un evento che non puoi dimen-
ticare, anche se lo vorresti?
«
Ero piccolo e stavo giocando con un
cacciavite nel tentativo di mettere a
posto la mia bici. Il cacciavite mi sfuggì
di mano e finì nell’occhio di mio cugino,
che quasi perse l’occhio. E’ una cosa che
mi ha tormentato per tutta la vita».
Sei l’uomo che avresti voluto esse-
re?
«
Non lo so. Penso che sia una domanda
da fare a mia moglie e ai miei figli. Cer-
co di essere un buon padre, uno di cui i
miei figli possano essere orgogliosi. Non
homai pensato di diventare qualcuno di
speciale».
Qual è il sapore che ti dà l’idea di
essere a casa?
«
Nessuno. Ho traslocato tante volte, e
posso assicurare che non c’entra con i
muri o il palazzo, lo spirito resta nei
mobili e nelle cose che ti porti dietro».