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        MONDIALE RALLY
      
      
        ACROPOLIS
      
      
        Tre ore e mezza per buttarsi dietro le spalle le quattordici prove
      
      
        speciali in programma, per piazzarsi sull’attico del podio e da lassù
      
      
        spruzzare il dolce nettare degli dei sulle teste di quelli sotto. Di Dani
      
      
        Sordo e di Therry Neuville, suoi occasionali paggetti d’onore alla
      
      
        fine di una tre giorni che quello che aveva da dire l’aveva detto nei
      
      
        primi quattro tratti cronometrati. Ma per festeggiare davvero il suo
      
      
        primo successo con le insegne della Volkswagen, Jari-Matti Latvala
      
      
        ha dovuto aspettare altre sei ore. E in tutto quel tempo chissà cosa
      
      
        gli è passato per la testa. Certo, niente e nessuno gli avrebbe potuto
      
      
        togliere un successo costruito senza commettere errori e senza
      
      
        chiedere niente più di quello che la Polo vuerrecì avrebbe potuto
      
      
        dare sulle pietraie dell’Ellade. Ma un fine settimana perfetto, uno
      
      
        di quelli che al finlandese dall’eterna aria di studente un po’ sec-
      
      
        chione non capita tanto spesso di vivere, poteva essere cancellato
      
      
        da una decisione dei tre commissari sportivi in servizio all’Acropo-
      
      
        li. Che avrebbero fatto volentieri a meno di far notte in una stanza
      
      
        del Casinò di Loutraki a discutere se il reclamo presentato dalla
      
      
        Citroen avesse o non avesse basi solide. Che, per non ustionarsi,
      
      
        avevano anche provato a gettare via la patata bollente finita nelle
      
      
        loro mani aggrappandosi a un vizio di forma.
      
      
        Motivo del contendere, la presenza a bordo delle tre compatte tede-
      
      
        sche riviste e corrette da Efics Demaison, di una seconda batteria
      
      
        che i francesi sospettavano fosse stata imbarcata per garantire un
      
      
        po’ più di autonomia in caso di una panne all’alternatore. Sospetto
      
      
        pare infondato, visto che i teutonici sono riusciti a dimostrare di
      
      
        averla messa a bordo delle Polo affidate a Ogier, Latvala e Mikkel-
      
      
        sen solo alla fine di ogni tappa e averla tolta all’inizio di quelle suc-
      
      
        cessive. E la classifica, quella alta, non è cambiata.
      
      
        
          ran.
        
      
      
        Thierry Neuville
      
      
        miglior fordista
      
      
        all’Acropoli