32
      
      
        FORMULA 1
      
      
        VIJAY MALLYA
      
      
        
          Vijay Mallya, tre team a Monaco
        
      
      
        
          sono riusciti a portare entrambe
        
      
      
        
          le macchine in zona punti: Merce-
        
      
      
        
          des, Red Bull e Force India. Come
        
      
      
        
          si è sentito?
        
      
      
        «
      
      
        Assolutamente deliziato. Il fatto di
      
      
        essere arrivato davanti a Ferrari, McLa-
      
      
        ren e Lotus ha reso quel pomeriggio
      
      
        memorabile (ride, ndr)».
      
      
        
          La Force India probabilmente non
        
      
      
        
          è ancora al vertice, ma è sicura-
        
      
      
        
          mente un gradino sopra i team di
        
      
      
        
          metà schieramento. Lei dove col-
        
      
      
        
          locherebbe la sua squadra?
        
      
      
        «
      
      
        Siamo quinti nel campionato costrut-
      
      
        tori. Siamo un piccolo team, combattia-
      
      
        mo in una categoria di peso superiore
      
      
        alla nostra. I risultati sono il merito del-
      
      
        l’impegno e della dedizione che ci met-
      
      
        tiamo. Ed è un fatto che ogni anno
      
      
        miglioriamo. Quarantaquattro punti in
      
      
        sei gare rappresentano il miglior inizio
      
      
        di stagione nella storia del team, non
      
      
        posso chiedere di più. Continueremo a
      
      
        sviluppare la macchina più velocemente
      
      
        possibile e a migliorarla per diventare
      
      
        ancora più competitivi. Speriamo di
      
      
        avere abbastanza fortuna per ottenere
      
      
        alcuni podi, o almeno questo è il piano
      
      
        per il 2013. L’anno prossimo, con i nuovi
      
      
        motori e la partnership con Mercedes
      
      
        punteremo ancora più in alto».
      
      
        
          E’ soddisfatto dei sue due piloti?
        
      
      
        «
      
      
        Entrambi guidano molto bene. Siamo
      
      
        in questa posizione nonostante Sutil
      
      
        abbia avuto molta sfortuna in tre delle
      
      
        sei gare e solo una macchina sia riuscita
      
      
        ad arrivare in zona punti. Con un po’ di
      
      
        fortuna in più le avremmo piazzate
      
      
        entrambe tra i primi dieci e saremmo
      
      
        ancora più in alto in classifica. Ma le cor-
      
      
        se sono così, bisogna accettare una certa
      
      
        dose di imprevedibilità nello sport. I
      
      
        nostri risultati però, sono sotto gli occhi
      
      
        di tutti, da quando ho preso in mano il
      
      
        team non abbiamo fatto che migliora-
      
      
        re».
      
      
        
          Cosa pensa della gara di Sutil a
        
      
      
        
          Monaco?
        
      
      
        «
      
      
        Adrian ama quel tracciato e sapevamo
      
      
        che se fosse arrivato in fondo avrebbe
      
      
        ottenuto un grande risultato. Ha fatto
      
      
        alcuni grandi sorpassi al tornantino, su
      
      
        Alonso e su Button. Ci aveva provato
      
      
        all’inizio e aveva danneggiato l’ala fron-
      
      
        tale, mettendo un po’ a dura prova i
      
      
        nostri nervi, ma se l’è cavata brillante-
      
      
        mente. Sono ovviamente molto felice».
      
      
        
          Paul Di Resta non era riuscito ad
        
      
      
        
          andare oltre il Q1 sabato, ma nono-
        
      
      
        
          stante il 17esimo posto in griglia è
        
      
      
        
          riuscito ad arrivare in zona punti…
        
      
      
        «
      
      
        Questo dimostra quanto sia competitiva
      
      
        la nostra vettura. Paul è un grande pilota
      
      
        e non avrebbe mai dovuto finire 17esimo
      
      
        nelle qualifiche, quello è stato chiaramen-
      
      
        te un nostro errore, non gli abbiamo dato
      
      
        un set di gomme fresche, e quindi dal mio
      
      
        puntodivistalaposizionesullagriglianon
      
      
        èda considerare. Però, partireda lì e finire
      
      
        nono è stata una performance davvero
      
      
        brillante».
      
      
        
          Perché la VJM06 è così competiti-
        
      
      
        
          va?
        
      
      
        «
      
      
        Perché l’abbiamo migliorata ogni anno.
      
      
        Analizzando le nostre performance e
      
      
        alzando sempre i nostri standard. Abbia-
      
      
        mo raggiunto gli obiettivi che noi stessi
      
      
        c’eravamo posti».
      
      
        
          La Force India sta ottenendo ottimi
        
      
      
        
          risultati con gli attuali regolamenti.
        
      
      
        
          Si aspetta un 2014 più difficile?
        
      
      
        «
      
      
        Il 2014 rappresenterà una sfida per tutti
      
      
        perché arriveranno i nuovi motori. Noi
      
      
        abbiamo un accordo con la Mercedes per
      
      
        tutto il gruppo propulsore, quindi anche
      
      
        se ci sarà comunque un margine d’incer-
      
      
        tezza siamo convinti di poter mettere
      
      
        insieme un ottimo pacchetto».
      
      
        
          Quanto sarà importante, proprio
        
      
      
        
          per agevolare la transizione verso il
        
      
      
        
          prossimo anno, ottenere buoni
        
      
      
        
          risultati in questa stagione?
        
      
      
        «
      
      
        Credo che abbiamo dimostrato a chiun-
      
      
        que, anche ai nostri peggiori critici, che
      
      
        siamo in grado di batterci con i grandi e
      
      
        sappiamo progredire ogni anno. Ed è
      
      
        quello che conta».
      
      
        
          Ha qualche preoccupazione per la
        
      
      
        
          situazione finanziaria? Secondo
        
      
      
        
          Franz Tost dellaToroRosso il grup-
        
      
      
        
          po propulsore costerà il doppio nel
        
      
      
        
          2014.
        
      
      
        «
      
      
        Be’ temo che abbia ragione. La FIA e la
      
      
        FOTA – quando ancora esisteva a pieno
      
      
        titolo – hanno stabilito che c’era la neces-
      
      
        sità di ridurre i costi in Formula 1. Ma
      
      
        piuttosto che farlo uno o due team hanno
      
      
        deciso che vincere, a qualsiasi costo, era
      
      
        più importante che rendere lo sport più
      
      
        sostenibile economicamente, quindi non
      
      
        è stata prevista nessuna restrizione, in
      
      
        aperto contrasto proprio all’aumentare
      
      
        dei costi. Che si tratti di chi detiene i diritti
      
      
        commerciali, della FIA o dei team stessi,
      
      
        sono convinto che tutti i principali azioni-
      
      
        sti dovrebbero sedersi attorno adun tavo-
      
      
        lo e trovare una soluzione percorribile. Se
      
      
        si vuole arrivare ad una situazione in cui
      
      
        in F.1 rimangano appena tre o quattro
      
      
        team, in grado di gestire ciascuno tre vet-
      
      
        ture, allora lasciamo le cose come stanno.
      
      
        Ma iocredoche laF.1 abbiabisognoanche
      
      
        dei teampiùpiccoli e indipendenti, quindi
      
      
        tutti dovremmo guardare al bene comu-
      
      
        ne, non solo agli interessi individuali».
      
      
        
          E infatti a Monaco domenica c’era-
        
      
      
        
          no tanti che tenevano le dita incro-
        
      
      
        
          ciate tifando per la Force India…
        
      
      
        «
      
      
        Ho molto apprezzato le congratulazioni
      
      
        e il supporto ricevuti dai nostri fan. Credo
      
      
        che continueremo a dargli soddisfazioni
      
      
        come stiamo facendo ora: è una promes-
      
      
        sa».
      
      
        
          Fare bene aMonaco dà sempre una
        
      
      
        
          soddisfazione ulteriore, e attira un
        
      
      
        
          supplemento di pubblicità…
        
      
      
        «
      
      
        Ah, Monaco è la mia gara preferita. E
      
      
        probabilmente lo è per molti. E’ unica: il
      
      
        glamour, l’atmosfera, il tracciato in se
      
      
        stesso. C’è qualcosa di leggendario in
      
      
        Monte-Carlo, per qualsiasi team – Force
      
      
        India compresa – quindi fare bene lì ci ha
      
      
        reso super orgogliosi».
      
      
        
          E’ stata una domenica memorabile
        
      
      
        
          perlaForceIndia.Aquandolapros-
        
      
      
        
          sima?
        
      
      
        «
      
      
        L’anno scorso avrei detto che siamo stati
      
      
        sfortunati a non ottenere un podio, ma
      
      
        quest’anno nel mirino c’è qualcosa di più
      
      
        grosso. Arriviamo quarti o quinti, quindi
      
      
        abbastanza vicini per essere ottimisti. Noi
      
      
        lo siamo, e visto che la stagione è ancora
      
      
        lunga confidiamo che quel podio lo otter-
      
      
        remo. Ovviamente sarebbe meglio otte-
      
      
        nerlo prima che poi, anche perché siamo
      
      
        stati abbastanza pazienti».