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        FORMULA 1
      
      
        I DUELLANTI
      
      
        
          Stefano Semeraro
        
      
      
        C’è almeno una classifica in cui Fernando
      
      
        Alonso, anche in questo 2013, sta davanti
      
      
        a Sebastian Vettel: quella della rivista
      
      
        americana Forbes, che periodicamente
      
      
        mette in fila i campioni dello sport in base
      
      
        ai guadagni. Secondo l’autorevole periodi-
      
      
        co economico, infatti, lo spagnolo della
      
      
        Ferrari, 19esimo nel ranking dei Papero-
      
      
        ni, è il pilotapiùpagatodellaF.1: 30milio-
      
      
        nididollari–controi78delcapolistaasso-
      
      
        luto Tiger Woods - dei quali 28 di stipen-
      
      
        dio e2di contratti pubblicitari. Fra i driver
      
      
        del Circus solo Lewis Hamilton e Seba-
      
      
        stianVettel gli fanno compagnianella top-
      
      
        100
      
      
        di Forbes, rispettivamente al 26esimo
      
      
        e all’89esimo posto. Hamilton guadagna
      
      
        appenaun filomenodi Nando, 27,5milio-
      
      
        nidiverdoni,iltedescodellaRedBulldeci-
      
      
        samente di meno, “appena”  18.
      
      
        Se i soldi misurassero tutto, insomma,
      
      
        Alonso vincerebbe a mani basse il duello
      
      
        con Vettel. Ma il confronto fra quelli che
      
      
        anche quest’anno, nonostante la stagione
      
      
        sia ancora giovane,  sembrano i due veri
      
      
        duellanti del mondiale ovviamente non si
      
      
        riduce alla cassa. Nel motorsport quella
      
      
        del talento è sempre una partita doppia,
      
      
        nelle entrate e nelle uscite va calcolata
      
      
        anche la percentuale che spetta all’eccel-
      
      
        lenza della vettura, un aggiornamento del
      
      
        confronto fra i piùgrandi rivali degli ultimi
      
      
        anni si può però abbozzare in attesa dei
      
      
        verdetti finali del campionato.
      
      
        LA QUALIFICA
      
      
        FA LA DIFFERENZA
      
      
        Vettel è in testa al Mondiale, ha vinto tre
      
      
        gare contro le due di Alonso, e si è fatto
      
      
        preferire anche in qualifica, ovvero nel
      
      
        punto debole dello spagnolo, che paga
      
      
        dazio al minore rendimento della Rossa
      
      
        sul giro secco (e infatti 6volte su7haperso
      
      
        il confronto con Vettel)  ma che in due
      
      
        occasioni si è fatto battere anche dal com-
      
      
        pagno di squadra FelipeMassa. Alonso ha
      
      
        dimostrato - spesso, ma non sempre – di
      
      
        saper recuperare il gap in gara, sfruttando
      
      
        buone scelte di strategia e di pneumatici,
      
      
        e non arrendendosi mai alla apparente
      
      
        superiorità della Red Bull. E’ sempre un
      
      
        lottatore sopraffino, Nando, anche se a
      
      
        Monte-Carlosi èapertaqualche crepanel-
      
      
        la sua fama di agonista assoluto. Il sorpas-
      
      
        so di Adrian Sutil ha lasciato il segno. E’
      
      
        vero: sommando l’influsso del DRS e il
      
      
        tipo di circuito alle ansie di non compro-
      
      
        mettereconun’uscitadi pista lechancenel
      
      
        mondiale, si ottiene come risultante una
      
      
        maggiore cautela. E la scelta di “non belli-
      
      
        geranza” di Alonso diventa allora , se non
      
      
        condivisibile,sicuramente comprensibile.
      
      
        Fernando, intendiamoci, non ha perso la
      
      
        manonei sorpassi, il suoprimo giro aBar-
      
      
        cellona rimane un pezzo da antologia, e
      
      
        continua ad essere uno straordinario
      
      
        motivatore per la Ferrari, uno che non
      
      
        cede mai allo sconforto, che in gara ha
      
      
        sempre il controllo della situazione. Di
      
      
        fronte però, si trova un pilota diverso
      
      
        rispetto a quello di tre anni fa. Sebastian
      
      
        oggi è meno fragile, più maturo, capace
      
      
        anchedi “accontentarsi” di unpiazzamen-
      
      
        to–vedi all’iniziodi stagione - attendendo
      
      
        di affondare, come ha fatto in Canada,
      
      
        quando può disporre di unmezzo vincen-
      
      
        te. In qualifica è unmartello, ma èmiglio-
      
      
        rato anche nella gestione della gara, anche
      
      
        se in qualche occasione ha pagato una
      
      
        scelta non felice delle gomme (vedi Shan-
      
      
        ghai). Ha rischiato poi di far saltare i nervi
      
      
        a tutto il team disubbidendo agli ordini di
      
      
        scuderiainMalesia,maallafinequelcolpo
      
      
        di mano gli ha confermato che alla Red
      
      
        Bull, volenti o nolenti, tutti spingono per
      
      
        lui. A Silverstone può piazzare un colpo
      
      
        che sarebbe terribile per il morale della
      
      
        Ferrari: una sua vittoria nel Tempio indi-
      
      
        rizzerebbe pesantemente il mondiale.
      
      
        UN DUELLO
      
      
        ANCHE MENTALE
      
      
        Fra lui e Alonso è in corso anche un duello
      
      
        mentale, una sfida di personalità. Alonso
      
      
        pubblicamente non ha mai voluto consi-
      
      
        derare Vettel alla propria altezza, in coro
      
      
        con Hamilton ha attribuito molto del
      
      
        merito dei suoi tre Mondiali consecutivi
      
      
        allo strapotere della Red Bull, e questo
      
      
        mancato riconoscimento sicuramente
      
      
        irrita l’ego espanso di Sebastian. Il sogno
      
      
        di tutti sarebbe quello di vedere i due sfi-
      
      
        darsi alla pari, al volante di una Ferrari:
      
      
        ma non succederà. Vettel con grande pro-
      
      
        babilità arriverà a Maranello nel 2016,
      
      
        quandoAlonso avrà già chiuso il suo ciclo.
      
      
        E lì ricomincerà un duello a distanza.
      
      
        Alonso darebbe forse una percentuale dei
      
      
        suoi guadagni per congedarsi dalla Rossa
      
      
        con almeno un titolo in tasca, e lasciare
      
      
        così a Vettel un’eredità difficile da gestire;
      
      
        perSebastianasuavoltariusciredovel’av-
      
      
        versario ha sempre fallito significherebbe
      
      
        infrangere l’ultimo pregiudizio. La discus-
      
      
        sione su chi sia il più forte, fra questi due
      
      
        fenomeni, pare comunque destinata a
      
      
        durare ancora a lungo.