3 Ott [12:08]

Intervista a Shwartzman: "Dura lottare
contro i miei compagni di squadra"

Mattia Tremolada

Tre vittorie, sei podi e due pole position hanno consacrato Robert Shwartzman campione della FIA Formula 3 2019. Il pilota di San Pietroburgo raggiunge così Mikhail Aleshin e Daniil Kvyat, gli unici russi ad avere vinto un campionato internazionale nelle formule minori prima di lui. Aleshin ha corso in Formula Renault 3.5 dal 2006 al 2013 (saltando la stagione 2009 e correndo poi saltuariamente negli ultimi tre anni). Nel 2010 ha vinto il campionato, battendo Daniel Ricciardo. Purtroppo per lui, Helmut Marko lo aveva ormai escluso dal programma Junior Red Bull dopo l'opaca stagione in Formula 2 nel 2009, precludendogli ogni chance di arrivare in F1, come invece successo al suo compagno di squadra nel 2006 e 2007, Sebastian Vettel.

Daniil Kvyat ha vinto la Formula Renault 2.0 Alps e la Gp3, antenata dell’attuale F3. Proprio quella stagione gli ha aperto le porte della Formula 1, tramite la Red Bull che lo ha portato in Toro Rosso nel 2014. In Formula 1 hanno corso anche  Vitaly Petrov e Sergey Sirotkin. Il primo ha ottenuto la piazza d'onore nella Gp2 Series 2009, alle spalle di Nico Hulkenberg, prima di disputare tre stagioni nella massima categoria del motorsport. Sirotkin ha iniziato la propria carriera in Italia, dove vinse la Formula Abarth European Series. Due volte terzo in Gp2, il pilota di Mosca ha poi avuto la propria chance nel 2018, debuttando con la poco competitiva Williams.

Anche Shwartzman ha esordito nel Bel Paese, disputando gli ultimi round della Formula 4 Italia 2014 con Cram. Passato al team Mucke l’anno successivo è giunto terzo nel campionato tricolore e quarto in quello tedesco. Sono seguite due stagioni di Formula Renault, NEC ed Eurocup, dove ha ottenuto nuovamente la medaglia di bronzo. Il titolo nella Toyota Racing Series è poi stato il preludio di una bella stagione nel vecchio FIA Formula 3, in cui ha corso per la prima volta con Prema. La squadra vicentina lo ha portato alla consacrazione nel 2019, accompagnandolo nella marcia trionfale verso il titolo del FIA F3. Queste le sue dichiarazioni dopo la conquista del campionato.

Robert Shwartzman campione FIA Formula 3 2019. Come ti sembra?
“Grandioso! Non posso ancora crederci. All’inizio della stagione sognavo di potercela fare, ma c’erano molte incognite: la categoria era nuova per me e per il mio team, quindi non avevamo idea del nostro livello. Ma dal primo weekend di Barcellona ho capito il nostro grande potenziale. Prima di gara 1 a Sochi avevo molta pressione, e le ultime due notti ho dormito solo un paio d’ore. È stata dura. Non volevo pensarci troppo, ma era nella mia testa. Ora, posso rilassarmi e mi sento alla grande. Voglio ringraziare Prema, SMP e FDA. Mi hanno supportato in tutti questi anni. Penso che ognuno nel team abbia fatto un grande lavoro”.

Cosa significa per te questo titolo?
“Significa che tutto il lavoro di apprendimento che ho fatto negli scorsi anni sta pagando. E significa che devo continuare così e guardare avanti, migliorarmi ancora. Quando inizi a lavorare, non sei sicuro di avere buoni risultati. Ma penso che dopo questa gara avremo un po’ di tempo per rilassarci, ma ovviamente inizieremo il prima possibile a preparare la prossima stagione”.

All’inizio di quest’anno eri uno dei favoriti: hai sentito la pressione?
“Non mi sono sentito esattamente uno dei favoriti nel pre stagione. Il livello era altissimo e non sapevamo chi sarebbe stato il più veloce a Barcellona. Il mio obiettivo era di ottenere il miglior risultato possibile in ogni weekend. Così durante tutto l’anno, ho lottato e ho fatto anche qualche piccolo errore. Non ho terminato una gara ed è stata una lezione per me. Ora che è finita posso rilassarmi”.

Quello di Budapest è stato il tuo peggior fine settimana, in cui hai conquistato solo 10 punti. A Silverstone hai anche perso la vetta del campionato. In quel momento hai avuto dei dubbi sulle possibilità di vincere il titolo?
“Sì, ad essere onesto mi sono stato preoccupato molto per il campionato. Ho avuto molta pressione. Ma sono riuscito a concentrarmi su un weekend alla volta e ad ottenere il miglior risultato possibile in ogni gara”.

La competizione è stata feroce, soprattutto all’interno del tuo stesso team. Come l’hai gestita?
“È abbastanza dura lottare contro i tuoi compagni di squadra per il campionato. Devi essere cauto quando sei in pista e anche nel box. Anche se stavamo lottando per il titolo, i miei colleghi sono bravi ragazzi. Mi sono divertito molto quest’anno con Jehan (Daruvala) e Marcus (Armstrong), sia in pista sia fuori”.

C’è una gara o fine settimana che ricorderai per sempre da questa stagione?
“Ovviamente questo weekend è stato memorabile. Mi ricorderò per molto tempo come mi sono sentito. Anche quello di Monza è stato un fine settimana speciale. Abbiamo avuto una qualifica difficile, ma siamo comunque riusciti a vincere. Al Paul Ricard invece ho preso molti rischi, che fortunatamente hanno pagato. Ho vissuto tanti bei momenti in generale”.
 
Vincere a Sochi, sul circuito di casa. Ti sembra un sogno?
“È mancata solo la soddisfazione della vittoria in gara 1. Ma non ho potuto essere troppo avido. Ho realizzato quale era la situazione e che non avevo il passo sufficiente per resistere. Avrei potuto difendermi più duramente, ma mi è sembrato senza motivo. Sono contento per i miei risultati di Sochi: ottenere la pole, due podi e la vittoria in campionato è stato fantastico”.

Come festeggerai?
“Voglio festeggiare con il team, con le persone che mi hanno aiutato e sono state attorno a me”.

Dove ti vedremo l’anno prossimo?
“Non lo so. Credo che l’ipotesi migliore e anche la più realistica, sia andare in Formula 2. Non so ancora con quale squadra però. Mi è piaciuto lavorare con Prema: sono ragazzi molto talentuosi. Ho una buona relazione con loro, ma non c’è ancora niente di certo. Spero solo di avere una buona macchina e una squadra che mi permetta di fare del mio meglio come quest’anno”.

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