25 Ott [9:08]

Intervista a Michael Belov
“A Monza per vincere ancora con G4”

Mattia Tremolada - Fotocar13

È stato tra i piloti più convincenti della stagione 2021 di Formula Regional by Alpine, se non il più convincente. Arrivato a stagione in corso, Michael Belov, si è subito presentato con un doppio podio con JD Motorsport in veste di wild card. Un acuto che gli ha permesso poi di approdare alla corte del team G4 Racing, all’esordio nella categoria. Belov si è integrato alla perfezione nella squadra svizzero-spagnola, portandola due volte al successo. In soli cinque appuntamenti è balzato in ottava posizione in classifica, che avrebbe potuto essere la quinta se a Le Castellet non fosse stato trasparente ai fini dell’attribuzione dei punti.

Alla vigilia dell’ultimo appuntamento della stagione, in programma questo fine settimana a Monza, abbiamo ripercorso insieme allo stesso Belov la sua stagione, dalla delusione di essere rimasto senza sedile all’inizio dell’anno, alla soddisfazione di tornare al successo dopo diverse stagioni di magra.

“Alla vigilia della stagione ero certo di correre nel FIA Formula 3. Nel 2020 avevo già preso parte a tre weekend di gara, poi ai test pre-stagionali nell’inverno del 2021 ed ero in costante contatto con la squadra Charouz per preparare il campionato. Poi qualcosa è successo, non abbiamo raggiunto un accordo e loro hanno scelto Enzo Fittipaldi. Mi sono ritrovato quindi senza sedile e a quel punto tutti i campionati a cui avrei potuto prendere parte, FIA Formula 3, Formula Regional by Alpine ed Euroformula, erano già iniziati. Mi sono rassegnato all’idea di dover disputare un’altra stagione simile a quella 2020, in cui ho corso solo alcuni appuntamenti di Formula Renault Eurocup e FIA F3, ogni volta cambiando squadra”.

Quanto è stato frustrante rimanere senza sedile mentre i tuoi ex rivali correvano?

“Mentalmente è stato un periodo davvero complicato. Corro, prima in kart e poi in macchina, da quando sono piccolo e realizzare che la mia carriera potesse essere arrivata al capolinea è stato difficile da accettare. Ma ho trovato la forza di non mollare e quando ho ricevuto la chiamata di JD Motorsport per correre a Le Castellet come wild card non ho sprecato la mia chance. Conoscevo bene la macchina, e anche se non avevo mai usato le Pirelli non ho fatto fatica ad adattarmi provenendo dalla F3, che usa una mescola ancora più morbida e difficile da gestire. Già dalle prove libere ho capito di avere un buon passo. In gara sono arrivati due podi importanti, anche se purtroppo non ho preso punti per il campionato. Ho sperato che questo risultato potesse salvare la mia carriera e così è stato con la chiamata di G4 Racing”.



Ti aspettavi di restare al vertice anche con G4 Racing?

“Sì, ne ero certo dal primo momento. Tutto il team mi ha accolto a braccia aperte, facendomi sentire davvero a casa e soprattutto a mio agio, cosa che mi ha infuso sicurezza e permesso di concentrarmi sulla guida. Inoltre, quando ho firmato con G4 Racing e ho saputo che Hugo Franch sarebbe stato il mio ingegnere, ho capito che avrei avuto una bella stagione. Lo conosco ormai da diverso tempo e avevamo già lavorato insieme. Siamo una grande squadra e lo stiamo dimostrando. Possiamo ancora migliorare, il team è alla prima stagione nel campionato e sta facendo esperienza, come è normale. Abbiamo anche fatto degli errori, ma fa tutto parte del percorso che porta a diventare una struttura di vertice, dove G4 Racing ha già dimostrato di poter stare. Insieme, abbiamo centrato la top-5 in qualifica in ogni pista e in qualsiasi condizione atmosferica”.

Avverti una responsabilità in quanto pilota di riferimento del team?

“Sinceramente no. Io svolgo il mio lavoro come sempre, guidando più veloce che posso, cercando di dare feedback precisi per indirizzare l’ingegnere nella giusta direzione e di bocciare o promuovere le modifiche fatte. Ma non voglio andare oltre il mio ruolo di pilota, devo rimanere concentrato sul mio obiettivo, ovvero far segnare più punti possibili ed essere più veloce possibile”.

Una crescita, quella di G4 Racing, sottolineata anche dalla bella prestazione di Axel Gnos al Mugello.

“Ho un buon rapporto con Axel, che conosco da diverso tempo, in quanto abbiamo corso in F4 insieme nel 2019. Il mio lavoro come detto è quello di collaborare con l’ingegnere per migliorarmi e sviluppare la macchina, ma essendo più esperto sono felice di aiutare Axel e dargli consigli. Sta crescendo molto, e al Mugello ha fatto un bel passo in avanti rispetto alle corse precedenti”.



Quanto è stato importante per te vincere a Spa e Valencia dopo una stagione complicata?

“Non salivo sul podio dal 2019 e la vittoria di Spa ha avuto ovviamente un sapore speciale. È difficile da spiegare a parole, ma quando sei in testa ad una gara, affronti le ultime due curve e capisci che stai per vincere provi una sensazione incredibile. È in quel momento che ho anche capito quanto siamo competitivi quest’anno. Nei primi tre giri di gara 1 ho preso 9” di vantaggio sotto il diluvio, andando a vincere in solitaria, ma la pole, che mi mancava dal 2018, era arrivata sull’asciutto. Non mi piace spendere troppo tempo a celebrare i miei successi. Per me non è tanto importante ricevere il trofeo o stappare lo champagne, quanto mettere in cassaforte un bel risultato e punti importanti per il campionato”.

Questa stagione positiva credi che abbia cambiato la tua posizione nel programma SMP?

“Sinceramente preferisco non occuparmi in prima persona di queste questioni. Sono un pilota e voglio concentrarmi sul mio lavoro, che consiste nel prepararmi al meglio in palestra e al simulatore e poi nel guidare più forte possibile. Pensare anche a queste cose mi renderebbe nervoso e mi toglierebbe concentrazione, quindi preferisco rimanerne all’oscuro”.

Quali aspettative hai per l’ultimo appuntamento di Monza?

“La mia ultima apparizione a Monza nell’Eurocup è stata decisamente positiva, ho chiuso quarto e quinto al debutto nella categoria. Quindi penso di poter fare meglio e ovviamente nel mirino ho messo la vittoria. Dobbiamo comunque rimanere concentrati e lavorare duramente nelle prove, anche se a Monza è sempre molto difficile spuntarla in qualifica, dove le scie e il traffico rappresentano due incognite importanti”.