26 Feb [12:37]

Incidente Mortara-Bird in qualifica:
colpa di una direzione gara dormiente?

Michele Montesano

Quando spettacolarità non deve far rima con pericolosità. In 9 stagioni la Formula E ci ha abituato a gare combattute, battaglie serrate, rimonte impossibili, ma anche a numerosi incidenti (oltre a scontri evitabili). Complici i circuiti cittadini, teatro di quasi tutti gli E-Prix, e di monoposto decisamente vicine in termini cronometrici, la serie Full Electric è riuscita a fare breccia nel cuore degli appassionati. Come dicono gli anglofoni: “Motorsport can be dangerous”, ma al giorno d’oggi la FIA ha fatto passi da gigante per cercare di ridurre i rischi e rendere le corse automobilistiche nettamente più sicure.

Per questo, quanto accaduto nelle qualifiche dell’E-Prix di Città del Capo, ha quasi dell’incredibile. Con la bandiera a scacchi della fase a gironi del Gruppo B già esposta, tutti i piloti erano impegnati nell’ultimo tentativo di giro veloce. Edoardo Mortara, complice un dosso nella traiettoria di curva 8, ha perso il posteriore della sua Maserati andando a sbattere violentemente contro le barriere esterne della curva successiva (un episodio simile aveva visto protagonista Sebastien Buemi durante le FP1). Se Jake Dennis, su Andretti, e la Maserati di Maximilian Günther sono riusciti a sfilare indenni fra i detriti di carbonio, sfiorando la monoposto dello svizzero (nel fotogramma in basso), pochi istanti dopo Sam Bird ha invece centrato la vettura di Mortara.



Il pilota inglese, non vedendo bandiere gialle esposte ai lati del tracciato, ha affrontato la curva 8 in pieno. Lo stesso Bird ha poi perso il controllo della sua monoposto, impattando prima con il retrotreno contro il muretto di curva 9, per poi rimbalzare e centrare la Maserati ferma in pista (nel fotogramma in basso). Entrambi i piloti sono usciti fortunatamente illesi dallo scontro confermando, ancora una volta, la robustezza dei telai realizzati dalla Dallara. Ma immediatamente si è intuito che qualcosa non ha funzionato, a livello di comunicazione, fra la direzione gara e i commissari di pista.

James Barclay, a capo del team Jaguar, ha commentato a caldo ai microfoni TV: “Quello che abbiamo appena visto è un incidente preoccupante, soprattutto per le circostanze in cui è accaduto. Bird ha detto in radio che non ha visto nessuna bandiera gialla. Inoltre noi dal muretto box, osservando la mappa GPS delle vetture, non siamo riusciti a vedere dove si fosse fermata la Maserati di Mortara in pista. Per questo, oltre all’assenza di bandiere gialle in pista, non siamo riusciti ad avvertire Bird in tempo. Su un circuito cittadino così veloce, e con numerose curve cieche, una corretta segnalazione è assolutamente fondamentale”.



Da parte sua Bird, non appena si è arrestata la vettura, ha urlato in radio lamentandosi dell’assenza di bandiere gialle. Nel mentre, osservando l’incidente, si è sentito il “Goddamn!” (Dannazione!) del direttore di gara Scot Elkins passato sui canali radio della diretta televisiva. Ma cosa è successo realmente in quei frangenti?

Subito dopo l’impatto di Mortara, il segnale di bandiera rossa è apparso in sovrimpressione sul monitor dei tempi. Tuttavia a mancare è stata la controparte fisica in pista, ma ancora non è chiaro il motivo di tale ritardo. Osservando le immagini, sono passati più 6 secondi da quando la Maserati era già ferma in pista all’arrivo, e successivo scontro, di Bird. Quindi ben oltre 10 secondi dall'impatto di Mortara al passaggio della Jaguar dell'inglese: un'eternità. Inoltre, stando alla mappa ufficiale del circuito di Città del Capo, nel tratto che precede la curva 8 e porta alla curva 9 sono presenti ben 3 postazioni per i commissari di pista, oltre a un display digitale utilizzato proprio per la segnalazione di bandiere. Ma, vedendo il cameracar della Jaguar, a bordo pista non c’era traccia neppure di una bandiera gialla.



Quanto accaduto in Sudafrica però, non è un caso isolato. Anche in occasione dell’E-Prix di Hyderabad, diversi piloti hanno espresso preoccupazione in merito alla gestione degli incidenti da parte della direzione gara. Infatti, nel corso dell’E-Prix svoltosi in India, numerosi detriti sono rimasti in traiettoria per diversi giri, salvo poi essere rimossi solamente quando la McLaren di Jake Hughes è uscita di strada richiedendo l’ingresso della safety-car. Correre in nazioni con uno scarso background in materia di Motorsport può aver influenzato tali episodi? Probabile. Ciò non toglie, però, che la FIA ha il dovere, se non l’obbligo, di occuparsi anche di tale aspetto prima di far disputare una competizione di caratura mondiale.



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