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5 Mar [8:15]

La riscossa di Michelin nel GT

Da Le Castellet – Antonio Caruccio – Foto Speedy

Se in Formula 1 Pirelli conferma il proprio monopolio, c’è un costruttore di pneumatici che si sta rimettendo in gioco dopo tanti anni. Michelin, tornata protagonista in Moto GP e da sempre costruttore vincente nelle gare Endurance WEC e della 24 Ore di Le Mans, da due anni è tornata sulle vetture Gran Turismo. Oltre a supportare, sempre nel WEC, le Ferrari e le Porsche nella GT2, con solo Aston Martin che si è legata a Dunlop, i francesi hanno deciso di sposare la causa GT Open dal 2015 e si apprestano a prendere parte alla terza stagione al fianco di GT Sport. Tra le GT3, quasi la maggior parte del mercato è nelle mani di Pirelli fornitore del Blancpain di SRO, ma Michelin ha segnato una svolta epocale con il nuovo progetto Michelin Pilot Sport GT M.



“Sin dalle monoposto, le Michelin sono sempre state le gomme con cui i piloti si trovavano maggiormente a proprio agio. In Formula Renault avevamo degli penumatici che ci davano modo di sfruttare da subito il limite ma che allo stesso tempo fornissero una buona durata” dice Andrea Caldarelli, in pista con la Ferrari 488 GT3 di SF Racing, che sia in Francia e precedentemente in Spagna ha segnato il passo. Il pescarese, pilota ufficiale Lexus ha anche avuto modo di lavorare in Giappone allo sviluppo delle Bridgestone: “Difficile paragonare le cose, perché le GT500 sono vetture molto più potenti e con maggior carico e hanno bisogno di uno sviluppo costante, ma sicuramente Michelin e GT Open hanno stretto una partnership molto importante”.



“Nonostante queste vetture siano state concepite e sviluppate con altri tipi di pneumatici, il vantaggio della Michelin è che non altera il comportamento della vettura. Anzi per costruzione e mescola, sono gomme che permettono, nel nostro caso alla Lamborghini Huracan, di esprimere il suo potenziale senza aver riscontrato alcun tipo di problematica” commenta Tonio Liuzzi, ex-pilota di Formula 1 impegnato quest’anno con FFF Racing nell’Open con Hiroshi Hamaguchi.



Specialista Ferrari è invece Marco Cioci, ora al volante della 488 di AF Corse: “Parlando tecnicamente, questa è una gomma che ha una spalla che lavora benissimo, fornendo una vettura stabile sia in frenata che in curva sfruttando appieno il potenziale della macchina. Inoltre va considerato anche il decadimento del pneumatico che c’è da nuovo a usato. Al di là della differenza a livello cronometrico, quello che più impressiona è la costanza che la gomma mantiene, consentendo di poter lavorare sul set-up ma soprattutto sulla gestione gara”.



Ma la Winter Series del GT Open è anche stata l’occasione per sperimentare un nuovo sistema di controllo degli pneumatici. Durante il fine settimana è infatti contingentato il numero di gomme che una macchina può utilizzare, e per riconoscerle viene applicato un codice a barre sulla spalla del pneumatico, che viene letto da un delegato all’uscita della pit-lane, in modo da verificare la conformità del concorrente. Tuttavia questa operazione richiede molto tempo perché con un lettore di codice a barre il tecnico deve girare intorno alla vettura. Ecco che Michelin invece ha studiato un chip sul pneumatico che viene letto automaticamente in uscita. Così invece, con il solo passaggio attraverso questi nuovi lettori, i commissari hanno modo di poter controllare direttamente le regolarità degli pneumatici. Questo sistema, studiato e analizzato a Le Castellet, verrà portato anche nel WEC ed in ELMS e potrebbe presto essere adottato anche da altri campionati.