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4 Ago [17:10]

McLaren crea il fenomeno Norris
Mercedes, Ferrari, lavorano...

Massimo Costa

I test collettivi di Budapest sono risultati molto interessanti non solo per la presenza di Robert Kubica, che ha catalizzato tutto l'interesse, ma anche per verificare il metodo di lavoro dei team rivolto ai giovani piloti debuttanti e non. Abbiamo così visto come la Ferrari, con Charles Leclerc, abbia allestito un programma di sviluppo della SF70H incentrato anche sul diffusore posteriore che verrà impiegato sulle piste veloci di Spa e Monza, prossimi appuntamenti in calendario del Mondiale F.1. Il leader della Formula 2 Leclerc ha poi ottenuto il miglior tempo del primo giorno agli sgoccioli della sessione pomeridiana in 1'17"746 battendo Stoffel Vandoorne con gomme soft. Leclerc ha poi lasciato spazio, il giorno seguente, ai titolari Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen che si sono divisi la vettura nei due turni a disposizione.

La Mercedes ha invece schierato il solo George Russell, al debutto assoluto in F.1. L'inglese aveva svolto una intensa preparazione al simulatore e nei due giorni a disposizione all'Hungaroring è stato anche sfortunato per alcuni problemi tecnici che lo hanno costretto ai box nel primo turno. La Mercedes con Russell ha imbastito un programma di lavoro ben preciso, installando sulla W08 anche l'Halo. Soltanto nei minuti finali dell'ultimissima sessione è stato consentito al leader del campionato GP3 di tentare il tempo in condizioni di qualifica con le gomme ultrasoft, ma una perdita di olio lo ha costretto a fermarsi lungo la pista. Come tempi, Russell non risulta al vertice nelle due giornate di prove (1'19"231 martedì, 1'19"391 mercoledì), ma i tecnici sanno bene il lavoro svolto dal giovane britannico che ha commentato: "Non abbiamo mai cercato di fare il tempo preferendo raccogliere il maggior numero di informazioni tecniche possibili”.

Anche la Williams con il debuttante Luca Ghiotto ha preferito far lavorare il pilota italiano su una serie di esplorazioni inedite che coinvolgevano assetti, cambio, sospensioni. Ghiotto ha totalizzato 162 e soltanto all'ultimo minuto gli è stato concesso di montare un treno di gomme supersoft (usate) per migliorare il suo crono ottenuto durante la lunga giornata con pneumatici soft. Ma la bandiera rossa uscita per lo stop di Russell non gli ha consentito di provarci. Poco male, alla Williams andava bene così e questo è bastato per Ghiotto.

Chi invece è sembrato arrivare a Budapest con l'unico obiettivo di stupire è stato Lando Norris, gestito da Zak Brown, numero uno della McLaren, che gli aveva preparato un preciso piano di lavoro. Al debutto con la MCL32-Honda 2017, Brown aveva pianificato tutto per il suo giovane pupillo che corre nel FIA F.3. Ma che ha già girato, e non poco pare, con la McLaren F.1 del 2011 oltre a sostenere un campionato parallelo con la Dallara GP2/F2 del team Carlin, con cui fa test praticamente settimanali. Quindi il prossimo anno, quando debutterà in Formula 2, proprio proprio un rookie non lo sarà... Al confronto, Lance Stroll era un dilettante in quanto a prove private disputate.

Ma tornando al test F.1 ungherese, Norris secondo quanto riporta it.motorsport, ha avuto la possibilità di utilizzare la bellezza di ben nove treni di gomme ultrasoft assolutamente nuovi con cui tentare spasmodicamente di segnare il tempone: cinque set al mattino e quattro nel pomeriggio, uno di seguito all'altro. Alla fine, Norris ha colto il secondo tempo della giornata finale in 1'17"385 a poco più di due decimi dalla Ferrari di Sebastian Vettel. Con questo, non vogliamo togliere nulla al talento innato di Norris, portare al limite queste F.1 è difficilissimo, ma non si può rimanere stupiti davanti all'atteggiamento McLaren e al chiaro tentativo di creare il fenomeno. Obiettivo riuscito, perché poi, personaggi del motorsport del mondo anglosassone si sono affrettati a far sapere che Norris ha battuto il crono di Fernando Alonso ottenuto nella qualifica il sabato precedente...