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Dominio Red Bull, Verstappen in pole

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Shanghai - Gara Sprint
Verstappen di rimonta, poi Hamilton
Bagarre tra Sainz e Leclerc

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Rally di Croazia – 1° giorno
Neuville-Evans chiudono a pari merito

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Intervista a Claudio Berro:
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Da Imola - Michele Montesano La sfida di Isotta Fraschini nel Mondiale Endurance prosegue senza sosta. La Casa italiana, su...

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13 Ott [17:07]

Il mea culpa di Vettel:
«A Baku ho deluso il team»

Stefano Semeraro

A dieci giorni dal GP degli Stati Uniti e con una situazione di classifica ormai disperata il driver tedesco, in una intervista esclusiva con Motorsport.com, ammette di sentirsi in colpa per ciò che è accaduto nel GP dell’Azerbaigian a Baku, quando la ruotata ad Hamilton gli costò dieci secondi di penalità. Secondo Vettel l’incidente di Baku è stato anche più grave di quello che ha coinvolto Raikkonen e Verstappen a Singapore.

«Baku è stato peggiore, perché ho capito di aver deluso il team giocandomi una possibile vittoria con il mio comportamento», ha spiegato. «A Singapore è stato un normale incidente di gara, cose che possono succedere. Se ti capita ti scoccia, ma in partenza cose così sono successe mille volte in passato e non so quante ne capiteranno ancora in futuro. Poteva capitare in un momento migliore? Probabilmente no. Ma non importa, è successo, non ci possiamo più fare nulla. Bisogna non pensarci più e occuparsi di quello che possiamo controllare».

Poi, Vettel ha parlato degli ultimi due anni passati in Ferrari e delle chance che ancora si dà nella corsa al titolo. «Il 2016 è stato un anno difficile, ma molto importante, molte cose sono cambiate in meglio all’interno, e questo dovrebbe renderci più forti. Con le nuove regole quest’anno abbiamo avuto una nuova possibilità da sfruttare con una nuova macchina. Lo abbiamo fatto, ma non siamo contenti fino in fondo perché vorremmo tutti vincere. C’è ancora molto lavoro da fare. Non intendo dire che ci sono molti cambiamenti da fare, perché di solito la gente pensa che se vuoi cambiare qualcosa devi cambiare le persone. A volte basta fare piccole modifiche con le stesse persone, e funziona molto meglio. Il potenziale in Ferrari c’è, le persone ci sono, il talento c’è. Ora sta tutto a noi, dobbiamo cercare di lavorare meglio e finalmente ottenere quello che vogliamo»