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12 Nov [20:58]

Vettel: "Non potevo sbagliare"
La Ferrari vuole il bis ad Abu Dhabi

Stefano Semeraro - Photo 4

Una partenza bruciante, alla Marc Marquez. Tocco di fata sulla frizione, sorpasso, staccatona. Tutto al limite, tutto perfetto. «Magari ho esagerato un po', Valtteri era molto vicino, ma sapevo che dovevo provarci». E c'è anche riuscito, Sebastian Vettel, riuscendo poi a tenere dietro il finlandese della Mercedes per il resto della gara. È la vittoria n.229 di Maranello, la 47esima della carriera del tedesco e la quinta della stagione per Seb e la Ferrari, la prima dopo quella estiva all'Hungaroring. La torta del Mondiale se la sono ormai divorata le Frecce d'argento, ma a Interlagos l'importante era interrompere il digiuno, salvare l'onore. E accendere l'ipoteca sul secondo posto nel Mondiale piloti, visto che Bottas ora è staccato di 22 punti.

Il suo dovere l'ha fatto anche Kimi Raikkonen, salito pure lui sul podio dopo aver contenuto nel finale, con piede caldo e mente fredda, l'assalto furibondo di Lewis Hamilton che risalendo dal fondo dello schieramento saltava avversari - Max Verstappen compreso - come paletti. Non una gara facile, per le Rosse, tutt'altro. Bottas è rimasto costantemente incollato al retrotreno di Vettel, provando anche ad anticipare il pit-stop per sorprendere la Ferrari: un tentativo fallito di un soffio.

«Battere Valtteri era la cosa che contava», ha detto alla fine Vettel, esausto e in un bagno di sudore. «Non è stata una gara perfetta, e faceva un gran caldo, ma non potevo permettermi il minimo errore, lo sapevo fin dall'inizio. Ho preso il distacco che mi serviva e l'ho conservato fino alla fine. Nei rettilinei perdevamo, Valtteri mi arrivava vicino sia nel primo sia nel secondo settore, ma in curva e nella parte centrale il nostro ritmo era buono».

L'annata ormai è andata, tutto il team però ha dimostrato di non voler mollare. «La macchina è migliorata quando sono passato dalle soft alle supersoft», ha spiegato Raikkonen. «Speravo di fare anche di più, e comunque contenere Hamilton alla fine non è stato troppo difficile, la macchina andava veramente veloce, l'unico problema è che per guardare negli specchietti mi sono distratto e ho rischiato di andare lungo».

Ora manca solo la gara finale di Abu Dhabi, le risorse della factory ormai da tempo sono concentrate sul 2018. Maurizio Arrivabene però ci tiene a chiudere bene. «L'anno prossimo? È ancora molto lontano. Vogliamo tenere alti i colori di Maranello, dopo questa vittoria dobbiamo dare il massimo anche per l'ultima gara. Mi ha fatto piacere sentire che Vettel ha ringraziato il team via radio, i ragazzi hanno fatto il possibile per dargli una macchina competitiva». Quel che è stato è stato, e visto che siamo in Brasile meglio tagliare corto con la saudade delle occasioni perse. Tristezza, per favore, almeno stavolta vai via.