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Dominio Red Bull, Verstappen in pole

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Peugeot debutta con la nuova 9X8 LMH
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Da Imola - Michele Montesano Peugeot è legata a un doppio filo con l’Italia nel FIA WEC. Se a Monza, quasi due anni fa, la C...

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Shanghai - Gara Sprint
Verstappen di rimonta, poi Hamilton
Bagarre tra Sainz e Leclerc

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Rally di Croazia – 1° giorno
Neuville-Evans chiudono a pari merito

Michele Montesano Il Rally di Croazia non ha deluso le aspettative. Gli asfalti veloci, tecnici e insidiosi hanno regalato un...

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Intervista a Claudio Berro:
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8 Mar [13:47]

Todt gela Marchionne
Che corregge il tiro...

Stefano Semeraro - Photo 4

Jean Todt, parata e stoccata: «La Ferrari? La adoro, ma la F1 può vivere anche senza». E Sergio Marchionne stabilisce il calendario: «Se non ci mettiamo d'accordo con Liberty Media, nel 2019 sceglieremo altre strade». È il gioco delle parti, un duello che dura da tempo, ma di sicuro il 2018, come sostiene anche il Direttore esecutivo della McLaren, Zak Brown, sarà un anno cruciale. Forse rivoluzionario.

Dopo il rinnovarsi delle minacce di Marchionne, che di tanto in tanto punzecchia gli avversari istituzionali lasciando intendere che la Ferrari potrebbe anche abbandonare la Formula 1 se ne verrà snaturato lo spirito, un grande ferrarista di ieri, il presidente della FIA Jean Todt, da Ginevra ha risposto con (apparente) nonchalance. «Adoro la Ferrari, ma un suo addio non mi preoccupa. Al momento sono concentrato sulle scelte da fare per assicurare il miglior futuro possibile alla Formula 1. Inoltre ritengo che se faremo un buon lavoro, nessuno abbandonerà la categoria. Dipende solo da noi».

A irritare Maranello, come si sa, è il sospetto che Liberty Media voglia trasformare il Circus in una sorta di Nascar di lusso, dove lo spettacolo prevale sullo sport, il pilota sulla vettura, e l'identità dei marchi più blasonati rischia di confondersi con quella dei parvenu. Sia Chase Carey, grande capo di Liberty Media, sia Ross Brawn, boss di Formula One Group, hanno apertamente smentito questo progetto, ma è vero che in ballo ci sono questioni che condizioneranno le future gerarchie della massima serie dell'automobilismo.

Molto al momento si gioca sui regolamenti per i motori che verranno introdotti nel 2021: l'idea di semplificare 'troppo' le attuali power unit, ad esempio, fa storcere il naso a Ferrari e Mercedes. Ieri, sempre da Ginevra, il Presidente della Ferrari ha in parte attenuato e in parte circostanziato – e soprattutto scadenzato - le sue 'minacce'. «Non ho mai annunciato che stiamo abbandonando la F1», ha precisato Marchionne. «Ho detto che se non riusciremo a conciliare le nostre differenze, allora ce ne andremo. Non possiamo dire di aver esaurito ogni discussione. Abbiamo parlato con Liberty, e sono fiducioso che, entro la fine di quest'anno, avremo trovato una strada per continuare oltre il 2020. Se non sarà così, lo saprete nel 2019. In quel momento il tempo sarà scaduto, e avremo considerato modi alternativi per soddisfare l'istinto da corsa delle Ferrari. Ma spero che non arriveremo a questo punto».

Urge discutere però, su proposte concrete, che ancora non ci sono, ma che Liberty Media ha promesso di sottoporre ai team in occasione dei primi Gran Premi di questa stagione. «FIA e Liberty Media sono partner per quanto riguarda il futuro della Formula 1», ha insistito Zak Brown, durante i primi test invernali a Barcellona. «Fra di loro ci sono stati molto colloqui, ora vogliamo vedere al più presto le proposte sul tavolo. Sono d'accordo con Marchionne, anche noi come McLaren abbiamo bisogno, come chiunque si occupi di affari, di studiare un business plan di 5 o 10 anni. Parlando con Marchionne e Toto Wolff mi sono trovato d'accordo su molte cose con loro. Il 2020 è dietro l'angolo, tutti siamo d'accordo per contenere i costi e avere un motore più semplice, ma vogliamo anche continuare a rappresentare il livello tecnologico più avanzato del motorsport».