formula 1

Mercedes come una serie
televisiva horror senza fine

Ormai è un film di quelli che si possono definire drammatici, anzi, una serie televisiva horror che pare senza fine da tre an...

Leggi »
FIA Formula 2

Test a Montmelò, 1° giorno
Bortoleto subito il più veloce

Messe in archivio i primi tre appuntamenti stagionali di Sakhir, Jeddah e Melbourne, la Formula 2 sbarca in Europa per tre gi...

Leggi »
altre

Il test - Nasce nel contesto Formula X
la serie XGT5 Italy dedicata alle Ginetta Junior

C’è un campionato propedeutico alla Formula 1 che vede protagoniste non auto monoposto, bensì piccole vetture Gran Turismo. È...

Leggi »
formula 1

Zhou, le lacrime di un bambino
cinese diventato pilota di F1

Le lacrime di Guan Yu Zhou hanno commosso il mondo. Era un bambino come tanti quando una ventina di anni fa, accompagnato dag...

Leggi »
World Endurance

Imola, finalmente vince la passione
Autodromo preso d'assalto per il WEC

73.600 spettatori. Un numero sensazionale, per l'Italia, per una gara che non sia la Formula 1. Per Imola, sicuramente un...

Leggi »
formula 1

Ricciardo furioso con Stroll
"Che si fotta... e sono gentile"

E' accaduto, nel corso del Gran Premio di Shanghai, che durante una fase di safety-car , dovuta al contatto tra Kevin Mag...

Leggi »
11 Set [13:52]

Leclerc, alla Ferrari con 21 GP
Come lui Alesi, Johansson, Lauda e...

Massimo Costa - Photo 4

Un rischio calcolato? Charles Leclerc arriverà alla Ferrari, un team vincente, un team dove la pressione per un pilota è enorme, un team dove non puoi commettere il minimo errore che il mondo ti giudica (vedi il quattro volte iridato Sebastian Vettel) con appena 21 Gran Premi disputati e pochissimi test svolti. Niente a che vedere con la montagna di chilometri con cui arrivavano nei top team piloti come Lewis Hamilton, Fernando Alonso o lo stesso Vettel, quando le prove erano libere tutto l'anno.

Il compito di Leclerc non sarà semplice ed è equiparabile a quello di Pierre Gasly, scelto dalla Red Bull dopo un anno e poco più svolto con la Toro Rosso. Helmut Marko ha già detto che si aspetta che il francese raggiunga le prestazioni di Daniel Ricciardo verso la metà della stagione 2019. Non è sbagliato fare un copia e incolla per quanto concerne le attese per Leclerc. In ogni caso, va dato atto alla Ferrari, finalmente, di aver puntato su un giovanissimo, sulla scia di Red Bull, McLaren eccetera, che nella loro storia hanno sempre, e senza troppi problemi, inserito nei loro team ragazzi con poca esperienza.

La Ferrari aveva seguito per anni la politica del pilota campione, con tanti anni di servizio in F1, tanto da richiamare a Maranello Kimi Raikkonen nel 2014 dopo averlo schierato dal 2007 al 2009. Poi, Sebastian Vettel, quattro volte campione del mondo con la Red Bull, ingaggiato nel 2015, e prima ancora Fernando Alonso (preso nel 2010), due volte iridato con la Renault proprio come Michael Schumacher, arrivato a Maranello nel 1996 con due successi mondiali con la Benetton. Felipe Massa ha firmato per la Ferrari nel 2006 dopo tre campionati disputati con la Sauber (più una stagione di soli test) mentre Rubens Barrichello di anni in F1 ne contava già sette prima di salire sulla Ferrari nel 2000.

Ecco quindi che per ritrovare una situazione simile alla attuale con Leclerc, occorre risalire a 22 anni orsono quando Eddie Irvine è approdato in Ferrari nel 1996 con soli 31 Gran Premi effettuati. Il nord irlandese aveva corso per due stagioni con la Jordan, più due gare nel 1993. Ma ancora più similare alla situazione di Leclerc è quella di Jean Alesi, sbarcato a Maranello nel 1991 con appena 23 Gran Premi di F1 disputati con la Tyrrell: otto nel 1989, quindici nel 1990. C'è poi stato Gianni Morbidelli che nel 1991 venne chiamato dalla Ferrari per sostituire il defenestrato Alain Prost per la sola corsa di Adelaide: il pesarese aveva partecipato a 18 Gran Premi, uno con la Scuderia Italia, diciassette con la Minardi.

Andando ancora più indietro con gli anni, non si contano le scommesse volute direttamente da Enzo Ferrari. Ricordiamo Stefan Johansson, chiamato a Maranello nel 1985 per rimpiazzare il licenziato René Arnoux. Lo svedese aveva partecipato ad appena 13 Gran Premi tra Spirit, Toleman e Tyrrell. Per non parlare di Gilles Villeneuve, alla Ferrari nel 1977 con un solo Gran Premio in carriera corso a Silverstone con la McLaren. Un record. Villeneuve aveva infatti battuto Jackie Ickx, che mise nero su bianco al contratto Ferrari 1968 dopo appena due gare di F1 con la Cooper. Un altro pilota chiamato da Enzo Ferrari con poca esperienza nel Mondiale è stato Niki Lauda, che prima di salire sulla Rossa nel 1974 aveva preso il via a 27 Gran Premi fatti con March e BRM.

Ci fermiamo agli anni Settanta, dove troviamo chi ha fatto meglio di tutti: Clay Regazzoni, che in F1 ha addirittura debuttato con la Ferrari, nel GP di Olanda del 1970 ottenendo subito un quarto posto ripetuto in Gran Bretagna e già alla quinta corsa ha vinto a Monza. Arturo Merzario, la cui prima gara in F1 è stata al volante di una Ferrari nel GP di Brands Hatch del 1972, un rapporto durato però solo per undici gare. E il povero Ignazio Giunti, al debutto in F1 nel 1970 nel GP del Belgio e schierato in quel campionato per altre tre volte. Potevano essere di più se il destino non ce lo avesse portato via in un drammatico incidente sul circuito di Buenos Aires il 10 gennaio 1971 nel campionato Prototipi.