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11 Mar [21:05]

Messico - Finale
Ogier poker da campione

Marco Minghetti

I primi punti iridati, Sébastien Ogier li ha raccolti proprio in Messico nell’ormai lontano 2008. Un ottavo posto raggiunto con la Citroen C2 S1600 con la quale il francese andò a vincere il titolo Junior. Da lì in poi il legame con la gara oltre oceano è diventato sempre più stretto tanto da uscire vincitore tre anni di seguito: dal 2013 al 2015. Poi, dopo due anni di digiuno, pagato a caro prezzo l’ordine di partenza, ecco quest’anno la zampata del campione che lo ha portato a raggiungere il poker di successi (e alla quarantaduesima vittoria in carriera).

Una vittoria, quella del campione della Ford, fortemente voluta, e arrivata in una maniera che non ammette repliche. Con tanti pretendenti agguerriti al via, e con la presenza di una leggenda vera e propria come Sébastien Loeb, per Ogier poteva essere una gara davvero complicata ed invece, ancora una volta, il pupillo di Malcolm Wilson ha saputo aspettare il momento migliore per attaccare lasciando la concorrenza con un pugno di briciole in mano.

Di fatto il rally del Mexico 2018, combattutissimo come non mai, si è deciso a metà della seconda giornata quando, con quattro piloti a giocarsi la gara, Ogier ha deciso di buttare il cuore oltre l’ostacolo e, seppur rischiando qualcosina, è passato in tre prove dal terzo posto a pari merito con Meeke, alla testa della classifica con 37 secondi proprio sul nordirlandese della Citroen. Un vero e proprio colpo di KO che ha annichilito la concorrenza, con il leader provvisorio Loeb disceso al quinto posto complice una foratura.

Facile prevedere che senza l’inconveniente capitato al nove volte campione del mondo le cose avrebbero potuto prendere una piega diversa. Ma tant è. Ogier ha dimostrato di essere al momento il numero uno assoluto e con la solita grinta ha anche spinto fino all’ultimo metro per cercare il bonus della Power Stage. Bottino pieno che gli è stato soffiato in extremis da Ott Tanak scattato alle sue spalle. Con i 29 punti raccolti, il francese della Ford ha comunque ripreso la leadership iridata con 9 punti su Thierry Neuville.

Detto del vincitore, l’appuntamento messicano ha comunque detto tante altre cose. A cominciare, noblesse oblige, dall’incredibile Sébastien Loeb che, a 44 anni, è stato capace di ributtarsi nella mischia a tre anni dall’ultima gara mondiale disputata, e ben sei anni dopo l’ultima apparizione sulla terra messicana. Favorito dalla buona posizione di partenza l’alsaziano ha compiuto un’ottima prima tappa, terminata a soli sette secondi dal leader provvisorio Sordo. Ma il capolavoro Loeb lo ha compito il sabato quando, impeccabile nei primi tre impegni del mattino, si è ritrovato alla pausa di metà giornata davanti a tutti. E la pietra raccolta in traiettoria non può cancellare il tanto di buono fatto vedere, dimostrando, semmai ce ne fosse ancora bisogno, una classe ancora cristallina.

Applausi a scena aperta anche per Dani Sordo, ottimo secondo, e Kris Meeke terzo, ma con la responsabilità di aver commesso (come da lui ammesso con grande serenità…) diversi errori che hanno peggiorato un risultato che poteva essere di certo migliore. Comunque un’altra buona prestazione per il team Citroen che torna in Europa al terzo posto nella classifica Costruttori, a un solo punto da M-Sport, lasciando fanalino di cosa la Toyota, vera sconfitta della trasferta americana.

Sono infatti davvero pochi i motivi per sorridere per il team guidato sul campo da Tommi Makinen. Con le vetture di Latvala e Tanak bersagliate da problemi meccanici e con un Esapekka Lappi mai a suo agio con la vettura, il miglior risultato alla fine è stato quello di Latvala, nono al traguardo e terzo nella Power Stage vinta dal compagno Tanak. Ma tra chi ha da lamentarsi c’è sicuramente anche Thierry Neuville che ha avuto tanti problemi alla sua Hyundai i20. Problemi che oltre ai minuti persi hanno anche minato il suo morale, da portarlo a commettere qualche errore di troppo. Ora il belga è atteso in Corsica alla rivincita, per un campionato che, come previsto, si annuncia combattuto come mai.

La classifica finale

1 - Ogier-Ingrassia (Ford Fiesta WRC) - 3.53’58”0
2 - Sordo-Del Barrio (Hyundai i20 WRC) + 1’13”6
3 - Meeke-Nagle (Citroen C3 WRC) + 1’29”2
4 - Mikkelsen-Jaeger (Hyundai i20 WRC) + 1’48”4
5 - Loeb-Elena (Citroen C3 WRC) + 2’34”6
6 - Neuville-Gilsoul (Hyundai i20 WRC) + 5’03”0
7 - Tidemand-Andersson (Skoda Fabia R5) + 10’34”7
8 - Latvala-Anttila (Toyota Yaris WRC) + 15’47”1
9 - Greensmith-Parry (Ford Fiesta R5) + 17’19”3
10 - Heller-Olmos (Ford Fiesta R5) + 24’28”1

Classifica piloti
1. Ogier 60; 2. Neuville 51; 3. Mikkelsen 34; 4. Meeke 32; 5. Latvala 30; 6. Tanak 26; 7. Lappi 23; 8. Breen 20; 9. Sordo 18; 10. Loeb e Paddon 10; 12. Evans e Ostberg 8.

Classifica Costruttori
1. Hyundai WRT 84; 2. M-Sport Ford WRT 72; 3. Citroen Abu Dhabi 71; 4. Toyota Gazoo Racing 67.