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26 Giu [15:52]

Assen - Gara
Miller leggendario

Jacopo Rubino

Miracolo. Non si può definire in modo diverso l'impresa compiuta da Jack Miller ad Assen, in quella che probabilmente è stata la gara di MotoGP più incredibile da molti anni a questa parte. Una gara rivelatasi pazza sin dall'inizio, con la partenza sull'asfalto bagnato che ha messo subito a dura prova tutti i concorrenti.

Dopo circa sei giri la pista sembrava destinata ad asciugarsi, ma proprio in quelle fasi la pioggia è tornata a cadere copiosamente, trasformandosi in un vero e proprio nubifragio. Durante la 15esima tornata, per questo motivo, viene esposta la bandiera rossa, ma era già successo di tutto. In primis la clamorosa ascesa di Yonny Hernandez, che in sella alla Ducati GP14.2 del team Aspar si era addirittura lanciato in testa, restando autorevole leader fino al giro 11. La sua favola si è interrotta con una scivolata in curva 1, con evidente disperazione: per il colombiano poteva essere la corsa della vita. Nel frattempo, al momento dello stop era balzato al comando un altro outsider, Danilo Petrucci, che si era appena messo dietro Valentino Rossi e Andrea Dovizioso.

Al restart, ancora colpi di scena: Petrucci esce di scena per un problema tecnico, mentre sono già scivolati Dani Pedrosa e Cal Crutchlow. Va a terra il poleman Dovizioso, va a terra Rossi, i cui tentativi di ripartire sono vani. La pattuglia italiana, che accarezzava il dominio assoluto, resta purtroppo con un pugno di mosche. Si ritrova in testa Marc Marquez, fin lì molto attento, che presto si deve arrendere alla scalata di Miller, 19esimo in qualifica. L'australiano, spesso veloce sul bagnato ma protagonista di tanti errori, questa volta non sbaglia nulla e si invola verso il traguardo. Le statistiche sono da riscrivere: "Jackass" in MotoGP non è mai andato oltre l'11esimo posto, e guida la Honda clienti del team Marc VDS, Cenerentola della stagione 2016. Ed era addirittura dal 2006 (con Toni Elias in Portogallo) che a imporsi non era il portacolori di una scuderia satellite.

Marquez si è quindi accontentato della piazza d'onore, dal valore pesantissimo vista la giornata no dei diretti avversari: non solo di Rossi ko, ma anche di un irriconoscibile Jorge Lorenzo, anonimo decimo dopo aver persino annaspato in ventesima posizione, in balia degli avversari. Qualche punto è comunque meglio di niente per "Porfuera", ora a 121 lunghezze nel Mondiale contro le 145 di Marquez, mentre Rossi resta fermo a quota 103.

A festeggiare il gradino basso del podio è invece un altro nome a sorpresa, Scott Redding (Pramac), che ha prevalso nella lotta con Pol Espargaro (Tech 3). Quinto Andrea Iannone, fortunato nel poter riprendere dopo la caduta in cui era incappato prima della bandiera rossa. L'abruzzese ha preceduto Hector Barbera e Eugene Laverty, mentre Stefan Bradl porta l'Aprilia in una ottima ottava posizione. Ma per la casa di Noale poteva andare ancora meglio, visto che all'ultima tornata Alvaro Bautista è incappato nell'ennesima caduta odierna quando era sesto.

Domenica 26 giugno 2016, gara

1 - Jack Miller - Marc VDS (Honda) - 12 giri 22'17"447
2 - Marc Marquez - Honda (Honda) - 1"991
3 - Scott Redding - Pramac (Ducati) - 5"906
4 - Pol Espargaro - Tech 3 (Yamaha) - 9"812
5 - Andrea Iannone - Ducati (Ducati) - 17"835
6 - Hector Barbera - Avintia (Ducati) - 18"692
7 - Eugene Laverty - Aspar (Ducati) - 22"605
8 - Stefan Bradl - Gresini (Aprilia) - 23"603
9 - Maverick Viñales - Suzuki (Suzuki) - 26"148
10 - Jorge Lorenzo - Yamaha (Yamaha) - 27"604
11 - Tito Rabat - Marc VDS (Honda) - 1'21"830
12 - Dani Pedrosa - Honda (Honda) - 1'54"369
13 - Bradley Smith - Tech 3 (Yamaha) - 3 giri

Ritirati
12° giro - Alvaro Bautista
6° giro - Michele Pirro
3° giro - Valentino Rossi
3° giro - Aleix Espargaro
2° giro - Andrea Dovizioso
2° giro - Danilo Petrucci

Il campionato
1.Marquez 145; 2.Lorenzo 121; 3.Rossi 103; 4.Pedrosa 86; 5.Vinales 79; 6.P.Espargaro 72; 7.Barbera 58; 8.Iannone 52; 9.A.Espargaro 49; 10.Laverty 48