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21 Ago [15:20]

Brno - Gara
Il giorno di Crutchlow

Jacopo Rubino

35 anni e cinque giorni: ci è voluto così tanto per ascoltare di nuovo l'inno britannico nella classe regina del motociclismo. Nel 1981 fu Barry Sheene ad imporsi in 500 nella svedese Anderstorp, oggi tocca a Cal Crutchlow nella MotoGP. A Brno, contro ogni pronostico, l'asfalto bagnato si è rivelato il terreno ideale per l'impresa del pilota di casa LCR, autore di una grande risalita da metà schieramento. Un recupero in cui è stata determinante la scelta di gomme, con la mescola hard adottata sia all'anteriore che al posteriore. All'inizio Crutchlow ha in effetti faticato, ma quando la pista ha cominciato ad asciugarsi la maggiore tenuta delle sue Michelin ha fatto davvero la differenza. Al giro 15 l'ultimo sorpasso, quello decisivo su Andrea Iannone, per dare il via alla fuga verso il trionfo.

Un feeling che Crutchlow (fresco papà) non assaporava dal 2010, quando militava ancora in Superbike, un feeling inedito per il patron della squadra Lucio Cecchinello in dieci stagioni di MotoGP. E come già accaduto con Jack Miller e Marc VDS ad Assen due mesi fa, è una compagine satellite a realizzare il colpo grosso.

Con un'altra rimonta, la piazza d'onore è stata conquistata da Valentino Rossi: anche il Dottore ha preferito un approccio conservativo, con il pneumatico più duro al retrotreno, raccogliendone i frutti dopo aver viaggiato anche al 12esimo posto. Un risultato che gli permette di tornare secondo anche nel Mondiale, e di guadagnare qualche punto sul leader Marc Marquez, superato in pista. Lo spagnolo, terzo, non ha preso grossi rischi, lasciando in avvio campo libero alle Ducati: per la pattuglia di Borgo Panigale poteva essere un'altra domenica da sogno, come sembrava vedendo a un tratto quattro Desmosedici ai primi quattro posti. Le cose hanno preso però la piega sbagliata. Un problema di gomme ha rallentato Andrea Dovizioso mentre era secondo, costringendolo a un cambio moto senza speranze dovendo impiegare le coperture intermedie, tanto da optare per il definitivo ritiro.

Ha ceduto anche Scott Redding, che si era issato in zona podio prima del calo che lo ha fatto precipitare 15esimo, mentre Iannone, a lungo in testa, ha resistito con un pneumatico anteriore ormai ai limiti estremi di usura. L'abruzzese si è quindi visto scavalcare da quattro Desmosedici clienti: quelle del sorprendente Loris Baz, Hector Barbera, Eugene Laverty e Danilo Petrucci.

Non pervenuto Dani Pedrosa, 12esimo, a mani vuote Jorge Lorenzo, al quale i Gran Premi bagnati appaiono sempre più indigesti. Il maiorchino è partito con la stessa scelta di gomme di Rossi, ma non ha saputo ingranare. La mossa disperata di cambiare moto e osare le slick a sette giri dal termine si è rivelata un vero suicidio, con frettoloso ritorno alla specifica rain e un gesto di tensione ai box. Il tutto condito dall'onta del doppiaggio, per una 17esima piazza inutile.

Domenica 21 agosto 2016, gara

1 - Cal Crutchlow - LCR (Honda) - 22 giri 47'44"290
2 - Valentino Rossi - Yamaha (Yamaha) - 7"298
3 - Marc Marquez - Honda (Honda) - 9"587
4 - Loris Baz - Avintia (Ducati) - 12"558
5 - Hector Barbera - Avintia (Ducati) - 13"093
6 - Eugene Laverty - Aspar (Ducati) - 13"812
7 - Danilo Petrucci - Pramac (Ducati) - 23"414
8 - Andrea Iannone - Ducati (Ducati) - 24"562
9 - Maverick Viñales - Suzuki (Suzuki) - 24"581
10 - Tito Rabat - Marc VDS (Honda) - 37"131
11 - Yonny Hernandez - Aspar (Ducati) - 39"911
12 - Dani Pedrosa - Honda (Honda) - 41"097
13 - Pol Espargaro - Tech 3 (Yamaha) - 43"202
14 - Stefan Bradl - Gresini (Aprilia) - 45"687
15 - Scott Redding - Pramac (Ducati) - 1'02"201
16 - Alvaro Bautista - Gresini (Aprilia) - 1'18"841
17 - Jorge Lorenzo - Yamaha (Yamaha) - 1 giro

Ritirati
16° giro - Andrea Dovizioso
15° giro - Bradley Smith
13° giro - Aleix Espargaro

Il campionato
1.Marquez 197 punti; 2.Rossi 144; 3.Lorenzo 138; 4.Pedrosa 109; 5.Vinales 100; 6.Iannone 96; 7.P.Espargaro 81; 8.Dovizioso 79; 9.Barbera 76; 10.Crutchlow 66