24 Gen [14:57]
Lorenzo già innamorato della Ducati
"Qui tutti i giorni sono speciali"
Jacopo Rubino
La nuova vita agonistica di Jorge Lorenzo è ormai cominciata. Il pilota spagnolo può ora parlare da uomo Ducati a tutti gli effetti, dopo la presentazionale ufficiale dello scorso 20 gennaio, e ha raccontato i suoi sogni e le sue ambizioni alla Gazzetta dello Sport. Sottolineando subito un punto: "La Ducati è speciale, come la Ferrari. Lo vivi sulla tua pelle. Sono felicissimo di questa nuova avventura, qui senti di far parte di una famiglia".
Il maiorchino, tre volte iridato in MotoGP, ha voluto cambiare casacca dopo 9 stagioni in Yamaha. "Restare era un'ottima possibilità, sia come offerta economica sia come pacchetto", ha ammesso, ma servivano altri stimoli: "Sono sempre stato un grande professionista che prende tutto sul serio, ma dopo tanti anni un po' di questo inevitabilmente lo perdi per la routine, per l’essere sempre con le stesse persone, avere la stessa moto". Decisiva, nel passaggio a Borgo Panigale, è stata la figura del direttore generale Gigi Dall'Igna, con cui Lorenzo aveva già lavorato ai tempi dell'Aprilia in 250: "Abbiamo parlato tanto. Siamo cresciuti entrambi, io forse di più perché quando ho conosciuto Gigi avevo 17 anni. Però alla fine il nucleo di una persona resta lo stesso, siamo entrambi molto perfezionisti e competitivi, vogliamo vincere più di ogni altra cosa. Se non mi avesse dimostrato che ogni anno riesce a creare una moto più competitiva, questa mossa non avrebbe avuto senso".
Grande entusiasmo quindi, ma quali sono gli obiettivi? Il binomio è nato con il sogno, non certo nascosto, di conquistare il Mondiale. Alla Ducati l'impresa nella classe regina è riuscita soltanto nel 2007 con Casey Stoner. "Vincere è una combinazione di cose: 33 per cento il pilota, 33 la squadra, 33 la moto. Se uno fra questi elementi non funziona, allora è impossibile", ha spiegato Lorenzo, aggiungendo: "Sbagliamo se la nostra ossessione sarà il titolo. La nostra ossessione deve essere un’altra. Da un lato io devo lavorare sui miei punti deboli, dall’altro la Ducati dovrà migliorare la moto. Se riusciremo a fare queste due cose, avremo molte possibilità di essere campioni del mondo".
Visto spesso come un "nemico" dai tifosi italiani, alla luce rivalità con Valentino Rossi in Yamaha ("ti obbliga a estrarre sempre il massimo da te stesso", ha detto del suo ex compagno), Jorge ora avrà tutto il popolo ducatista a sostenerlo. "Sarà un momento speciale", ha detto pensando ad esempio alla sua prima apparizione al Mugello in sella alla Desmosedici. "Ma finora tutti i giorni sono speciali, perché è la Ducati a essere speciale. Non è un modo di dire, è la verità".