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17 Gen [0:28]

Dakar - Stage 10
Peterhansel tiene vivo il sogno

Marco Minghetti

Fa caldo alla Dakar, e non solo per le bollenti dichiarazioni di Kees Kolen contro Peugeot e gli organizzatori di ASO, rei, questi ultimi, di essere stati troppo teneri con Carlos Sainz. “Ho avvisato che non ci fosse stata una penalità seria contro Sainz, al mio ritorno in Olanda avrei fatto ricorso ai migliori legali per dare il via ad una dura battaglia giudiziaria…”.

Comunque sia, dopo la giornata di lunedì, i concorrenti rimasta in gara hanno affrontato la lunga tappa che ha portato la carovana in Argentina dove le temperature, dopo giornate di pioggia, si sono rivelate davvero torride. Sulla strada per Belen, infatti i termometri hanno registrato valori che oscillavano tra i 38° all’ombra e i 43° in pieno sole. Un problema ulteriore su uomini e mezzi già messi a dura prova da un percorso più selettivo che mai.

Ad uscire vincitore della durissima giornata è stato per la seconda volta consecutiva Stéphane Peterhansel, che ha imposto un ritmo infernale sin dai primi metri. A ercare di contrastare il francese ci ha provato Nasser Al-Attiyah ma, causa anche un cedimento di una sospensione posteriore, il qatariota ha poi dovuto rallentare perdendo quasi trenta minuti dal rivale, cedendo così anche la seconda posizione. Con il risultato di oggi le tre Toyota Hi-Lux sono divise da appena dieci minuti, in terza, quarta e quinta posizione. All’apparenza tranquilla la tappa per il leader Carlos Sainz che, terzo al traguardo, mantiene sempre un considerevole vantaggio sul compagno di squadra.

Incredibile, davvero incredibile lo svolgimento della tappa tra i motociclisti. Autore di un inizio di giornata percorsa a tutta, Kevin Benavides ha giocato il tutto per tutto nella seconda parte di gara, ma all’argentino è andata male. Sbagliando strada dopo il secondo via, l’argentino si è ben presto trovato lontano ben dieci chilometri dal percorso, seguito da Antoine Meo e Toby Price. Con tre piloti d’alta classifica fuori gioco sembrava fatta per Adrian Van Beveren, uno dei pochi a non sbagliare percorso.

Purtroppo per il francese il destino lo attendeva beffardo a tre chilometri dal traguardo: uno scarto improvviso della sua Yamaha lo ha scaraventato violentemente a terra. Una caduta pagata a carissimo prezzo con la frattura di una clavicola, un trauma toracico e al rachide dorsale che hanno significato il ritiro dello sfortunato pilota, evacuato con l’elicottero medico. Ad uscire trionfatore all’arrivo di Belen è così stato Matthias Walkner che ora ha ben 39 minuti di vantaggio su Joan Barreda e 41 su Benavides.

La classifica dopo la 10. tappa Salta-Belen

Auto
1 - Sainz-Cruz (Peugeot 3008 DKR) + 32.10’35”
2 - Peterhansel-Cottret (Peugeot 3008 DKR) + 50’35”
3 - Al-Attiyah-Baumel (Toyota Hi-Lux) + 1.12’46”
4 - Ten Brinke-Perrin (Toyota Hi-Lux) + 1.22’15”
5 - De Villiers-Von Zitzewitz (Toyota Hi-Lux) + 1.22’48”
6 - Przgonski-Colsoul (Mini 4x4) + 2.29’11”
7 - Al-Qassimi-Panseri (Peugeot 3008 DKR) + 2.51’46”
8 - Prokop-Tomanek (Ford F150 Evo) + 4.18’21”
9 - Van Merksteijn-Marton (Toyota Hi-Lux) + 5.33’14”
10 - Alpert-Pulenta (Toyota Hi-Lux) + 7.40’39”

Moto
1 – Matthias Walkner (KTM) – 32.21’03”
2 – Joan Barreda Bort (Honda) + 39’42”
3 – Kevin Benavides (Honda) + 41’23”
4 – Toby Price (KTM) + 50’18”
5 – Gerard Farres Guell (KTM) + 55’39”
6 – Antoine Meo (KTM) + 1.03’37”
7 - Ricky Brabec (Honda + 1.21'37"
8 - Stefan Svitko (KTM) + 1.25'09"
9 - Pablo Quintanilla (Husqvarna) + 1.30'24"
10 - Johnny Aubert (Gas Gas) + 1.40'57"