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Umberto Scandola

Un sospiro e la confessione di un rimpianto: “Mi spiace non aver ripetuto al San Marino il risultato dell’Adriatico”, fa Umberto Scandola dopo aver posteggiato la Fiesta Super2000 nel parco chiuso sotto le tre torri. Spiega: “Ci avrei tenuto per dare una soddisfazione alla squadra e, soprattutto, per dividere un podio con Guido D’Amore che sugli sterrati marchigiani aveva lasciato il sediolo a Cristiana Biondi”.
Alla seconda uscita con la due porte rivista e corretta da quel geniaccio di Christian Loriaux, il veronese non ha ripetuto il brillantissimo risultato ottenuto nell’anconetano. Ma il suo bilancio resta positivo, molto positivo. Anche se, nel finale, ha lasciato qualche manciata di secondi di troppo a Giandomenico Basso al quale, prima dell’ultima boucle, s’era fatto minacciosamente sotto. Il suo bicchiere, insomma, pare più mezzo pieno che mezzo vuoto.

- E’ così?
“In un certo senso, sì. Ma va pur detto che soprattutto alle prime battute, ho commesso qualche errore di troppo: mi sono girato nella prima e nella seconda prova e nella terza ho tagliato una gomma”.

- Capita...
“Sì, però in generale capita quando si sbaglia qualcosa e io ho sbagliato a non considerare che il fondo della prima tappa del San Marino era diverso rispetto a quello dell’Adriatico e ho attaccato più di quanto avrei dovuto”.

- Sei punti alla prima uscita con la Fiesta, quattro nella seconda: i numeri ti tengono in qualche modo in corsa per il titolo tricolore.
“E’ vero, ma anche se prima o poi Paolo Andreucci e Luca Rossetti dovranno scartare un risultato, il distacco nei loro confronti è troppo alto per consentirmi di puntare seriamente al campionato. No, il mio obiettivo principale adesso è per forza un altro”.

- Quale?
“Intanto trovare gli appoggi necessari ad andare avanti, a essere al via degli appuntamenti che restano. Non è facile, ma non ho mai smesso di lavorare per questo e allora spero di farcela perché la voglia di usare la Fiesta anche sull’asfalto è tanta...”.

- La Super2000 del Grande Ovale Blu s’è subito dimostrata vincente: che tipo di vettura è?
“E’ l’ultima arrivata delle Super2000 e per questo ha un potenziale altissimo. E’ ovvio, ma è così e i risultati che hanno già ottenuto molti di quelli che la usano lo dimostra. Certo, non è facilissima, ma è molto competitiva e quindi va benissimo così”.

- Nelle tue due uscite hai fatto molto per dare lustro alla Ford: hai l’impressione che i tuoi sforzi siano stati apprezzati?
“Direi proprio di sì: dopo il Rally dell’Adriatico, Malcom Wilson ha speso belle parole per me e prima del San Marino mi hanno chiamato anche dalla Ford Italia per incoraggiarmi. E’ stata una telefonata molto informale, però mi ha fatto piacere”.

Guido Rancati